Pjanic: “Radja mi parlerà sempre…”

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Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Vola via, Miralem Pjanic, scavalcando il nastro della zona mista per uscire il più velocemente possibile da questo stadio. E da questa stagione. La sua è stata buona, talmente buona da metterlo al centro del mercato. Merito (o colpa) anche di una clausola rescissoria contro la quale la Roma non può opporsi: 38 milioni, che sono una cifra enorme e nello stesso tempo rischiano di diventare un rimpianto per una squadra che vuole finalmente vincere. Pjanic riconosce il cronista italiano, si ferma, sorride, già sa di cosa dovrà parlare. Questa gita negli Emirati è stata una fine oppure è un nuovo inizio? «Non lo so, una bella fine di quest’annata, siamo riusciti a giocare una partita accettabile nonostante il caldo tremendo». E poi, che succede a luglio? «Vediamo, dai».

AMICIZIA – E’ abbastanza per capire che tutto è aperto, pensando al futuro. Pjanic suda sotto al cappellino da baseball, sembra quasi un segnale del momento. In realtà lui affronta l’argomento in maniera onesta, leggera e trasparente. Senza sbilanciarsi ma lasciando intendere. Resta alla Roma? «Vediamo». Vuole restare alla Roma? «Vediamo». E di fronte alla scherzosa minaccia dell’amico Nainggolan, che ha detto di volergli togliere il saluto in caso di passaggio alla Juve, Pjanic si apre in una bella risata: «Radja mi parlerà sempre…». Ed è un’altra frase di un calciatore che, giustamente, non vuole e non può precludersi nulla.

TRADUZIONE – La novità rispetto a quanto aveva svelato due settimane fa dopo la partita con il ChievoQui sto bene, c’è una bella atmosfera, alla fine della stagione parlerò alla società») è che Pjanic non esclude il trasferimento più doloroso, visto con gli occhi dei tifosi della Roma: la Juve, che peraltro non pagherà mai la clausola e non ha mai cominciato una trattativa. Ma tra le righe del suo lucido ragionamento si capisce anche un’altra cosa: con il rinnovo del contratto e un robusto aumento di stipendio, Pjanic rimarrebbe felicemente nella casa che è stata sua sin dall’agosto 2011, quando Sabatini lo aveva rincorso e afferrato proprio nell’ultimo giorno di mercato.

SCENARIO – In questo momento, mentre lo stesso Sabatini giura che non sono previsti rinnovi di contratto, Pjanic si guarda intorno. Il procuratore Becker e il padre Fahrudin, che gestiscono in tandem i suoi interessi, hanno sentito diverse società. La destinazione più probabile, in caso di addio, è una squadra straniera: forse il Bayern Monaco, che ha allacciato i contatti su input di Carlo Ancelotti; forse il Barcellona, dove Luis Enrique sarebbe ben lieto di allenarlo ancora. Ieri, restando in Spagna, si è diffusa anche l’indiscrezione di un sondaggio del Real Madrid, che sta valutando la cessione del tedesco Kroos. Ma nella capitale spagnola il club più interessato è l’Atletico, che diverse volte si è affacciato al balcone di Pjanic per tentarlo. Questa, a sorpresa, potrebbe essere la volta buona anche se, per Simeone, molto dipende dalle operazioni in uscita: a centrocampo ha già qualità sufficiente per sfidare qualunque avversario, come ha dimostrato il raggiungimento della finale di Champions League.

ONESTA’ – Pjanic saluta, gli addetti alla sicurezza arabi gli fanno segno di seguire un percorso preciso verso il bus. Qualche inserviente ne approfitta per strappare l’immancabile foto-ricordo. Da lontano gli chiediamo un messaggio per i tifosi romanisti: si gira e sorride, ancora. Non può dire di più, non sarebbe onesto. Se davvero andrà via, Pjanic non potrà dimenticare di aver trascorso a Roma cinque anni molto importanti per la sua valorizzazione: dal Lione era stato acquistato per 11 milioni, ora verrebbe rivenduto per 38. Perché la Roma non tratta, parola di Sabatini.

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