Il Messaggero – Da Pjanic a Perrotta, giocatori in confusione per i tanti cambi di ruolo

“Luis Enrique? Mi ricorda la mia esperienza a Valencia quando portai la mentalità italiana. La stampa lo vede con la stessa simpatia che avevo io in Spagna: certo non cambiavo così spesso formazione”. Nella Liga probabilmente no ma Ranieri ha la memoria corta.
Basterebbe infatti sfogliare l’almanacco dello scorso anno, per constatare come nelle prime 24 gare stagionali della Roma, il tecnico di San Saba schierò (tra campionato e coppe) altrettante formazioni diverse. Al momento, in tema di turnover, Luis Enrique è fermo a quota 14 ma gode di un primato difficilmente eguagliabile. In questo inizio di stagione, secondo un interessante studio del sito laroma24.it, sono ben 17 i calciatori che hanno giocato in più ruoli, con i soli Juan, Kjaer, Cicinho, Rosi e José Angel impiegati esclusivamente nelle loro posizioni naturali. A partire dai difensori, quindi, duttilità (o confusione?) è la parola d’ordine che vige a Trigoria. A parte Perrotta, Taddei e Cassetti – ai quali il tecnico spagnolo ha proprio cambiato ruolo – flessibilità è stata richiesta (e ottenuta) soprattutto da De Rossi, Gago, Pjanic, Borini e Bojan. Per loro cinque, l’impiego voluto da Luis Enrique è cambiato a seconda delle esigenze tattiche, dell’avversario o dettato da episodi particolari accaduti durante la gara.

E così Borini, a Genova, si è visto ad esempio costretto nel finale a giocare addirittura come terzino destro. I due centrocampisti, invece, si sono alternati, scambiandosi spesso la posizione: una volta regista, un’altra interno destro e un’altra ancora interno sinistro. Al talento bosniaco è toccato fare la spola tra la mediana e l’attacco: soprattutto in assenza di Totti, Pjanic ha giocato spesso e volentieri nel ruolo di trequartista. A proposito del capitano: il suo impiego, pressoché fisso come trequartista, fa dimenticare come in occasione della gara di ritorno contro lo Slovan Bratislava, gli venne chiesto di spostarsi sul centro-destra per lasciare la posizione centrale a Caprari. Sarà stato dunque per i suoi trascorsi da calciatore – dove per la sua duttilità e classe, veniva impiegato in più ruoli – ma quello che oramai appare certo è come Luis Enrique ami i calciatori che sappiano ricoprire più posizioni in campo. Nemmeno a dire che non avesse avvisato. Vigilia di Roma-Cagliari: «Dovrete abituarvi al fatto che mi piacciono i giocatori duttili – disse – Per questo Cassetti può giocare a destra e centrale, De Rossi regista o interno, non è importante. Né per loro, tanto meno per gli altri». Una cosa è certa: è stato di parola.
Verso Firenze: Totti è tornato ad allenarsi in gruppo, dimostrando di aver smaltito il colpo alla caviglia. Oggi, a sorpresa, Luis Enrique ha concesso un giorno libero alla squadra. Intanto la Roma si sta informando sul centrale difensivo brasiliano Breno, 22 anni, del Bayern Monaco.
Il Messaggero – Stefano Carina

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