Pjanic chiede un ritocco. Futuro da scrivere: la Roma ora riflette

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Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Miralem Pjanic è un bravo calciatore ma è soprattutto un uomo intelligente. Sa bene cosa possa aver provocato con le frasi sibilline pronunciate domenica a proposito del futuro: «Ho un contratto di due anni con la Roma ma nel calcio non si sa mai. Vedremo a fine stagione cosa succederà». E’ un pensiero sincero e anche scaltro. Esprime la realtà: la partita è ancora tutta da giocare, non ci sono certezze. Anzi.

SEGUITO – Già due mesi fa, durante una trasferta con la Nazionale, i giornalisti bosniaci lo avevano sentito pronunciare parole significative: «Nel calcio sono normali le voci di mercato. Sto bene a Roma ma se un club mi vuole un accordo in maniera facile e veloce si può trovare». Il senso anche qui era abbastanza comprensibile, al di là delle difficoltà di traduzione: ho una clausola rescissoria, da 38 milioni, basta che si garantisca alla Roma quanto le spetta, si faccia un’offerta conveniente a me e io posso decidere di accettare.

LIMBO – Se due indizi non fanno una prova, almeno indirizzano le sensazioni: Pjanic vuole qualcosa per restare alla Roma, dove si trova bene e dove è diventato un calciatore importante e ricco. Avendo ancora due stagioni di contratto davanti, sta cercando di capire che intenzioni abbia la società. Per restare, comprensibilmente dal suo punto di vista, si aspetta un riconoscimento economico dai dirigenti, a cominciare da Pallotta che ha escluso categoricamente la sua cessione (più di quella di Nainggolan). Non cercherà la rottura come fece due anni fa l’amico Benatia, ma vorrà essere accontentato nelle richieste. Un rinnovo contrattuale a cifre più alte (oggi guadagna circa 4 milioni compresi i premi) può essere la soluzione che lo spinga a rinunciare al benefit della clausola rescissoria, a cui si sono interessati a turno il Chelsea, il Barcellona, il Psg e, negli ultimissimi tempi, il Bayern Monaco e persino la Juventus.

SCENARIO – E la Roma che fa? Ci pensa. Da quanto si è potuto capire dalle parole di Sabatini, non sarà facile trattenere tutti i calciatori più desiderati. Lo stesso Spalletti è stato chiarissimo: «Non mi sembra che qualcuno voglia andare via dalla Roma. Se poi dovremo sostituire un calciatore ci faremo trovare pronti, perché di giocatori bravi in giro ce ne sono». E allora la cessione di Pjanic (o Nainggolan) potrebbe essere funzionale a ripianare il bilancio, soprattutto se fosse contabilizzata entro il 30 giugno, e a impostare il rafforzamento dell’organico, che a centrocampo ritroverà un’unità importante a tempo pieno: Kevin Strootman.

DIFFERENZE – Come direbbe il dg Baldissoni, è una questione di scelta. Si vende attraverso una valutazione finanziaria da parte della società, che ha già investito sui brasiliani Alisson e Gerson e dovrà spendere almeno altri 30 milioni per riscattare El Shaarawy, Rüdiger e Digne. L’operazione di trading deve essere molto conveniente, altrimenti non serve. Quindi tutto dipenderà dal vento del mercato: l’idea è di reperire 35-40 milioni. Se verranno da Pjanic ok. Altrimenti si valuteranno le offerte per Nainggolan e si rinnoverà il contratto a Pjanic per altre due stagioni, magari eliminando la clausola rescissoria che oggi lascia un buon margine di libertà al calciatore. Sarà un’estate complicata, gatti maculati permettendo: con il secondo posto, ormai quasi impossibile, il potere d’acquisto del club sarebbe stato superiore.

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