Corriere dello Sport – Pizarro e Borriello le spine della Roma

Il mercato della Roma, durante la prossima finestra estiva, si muoverà come sempre con un occhio ben puntato al monte ingaggi. Perché l’esigenza del club giallorosso è ancora quella di provare a risparmiare il più possibile per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori. In tal senso saranno registrate le scadenze dei contratti di Cassetti, Cicinho e Barusso. Nel caso di quest’utimo, peraltro, la Roma libererà anche una delle due caselle valide per l’acquisto di un giocatore extracomunitario. I tre in scadenza non rientrano più nei piani della Roma. Come non vi rientrano altri due giocatori, dagli ingaggi piuttosto importanti, che probabilmente creeranno più di qualche imbarazzo al direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini, che come fu a gennaio scorso, proverà a trovargli una sistemazione: stiamo parlando di David Pizarro e Marco Borriello.

PIZARRO – David Marcelo Pizarro compirà 33 anni il prossimo 11 settembre . E forse anche per motivi di età non potrà più essere preso in considerazione da Luis Enrique. All’inizio di questa stagione, con l’arrivo a Trigoria del tecnico spagnolo, il cileno ha cominciato a trovare sempre meno spazio. Qualcuno aveva imputato lo scarso utilizzo al fatto che il modo di stare in campo del regista potesse rallentare il gioco che Luis Enrique aveva in mente. Ma è una spiegazione solo parziale, perché Pizarro non ha trovato feeling con i metodi di lavoro dell’ex tecnico del Barcellona B, e non appena ne ha avuto l’occasione, come già accadde ai tempi di Ranieri, ha scelto di autogestirsi fino a partire per il Cile senza dare alla società precise indicazioni sulla data di rientro. In quel periodo, a dicembre, Pizarro era infortunato e tornò in Patria non solo per curarsi, ma anche perché colpito da problemi familiari. Il suo contratto con la Roma scade nel 2013, e l’ingaggio ammonta a 3,2 milioni di euro lordi. La sua esperienza in prestito al Manchestre City non sta dando i risultati sperati: le 7 presenze (di cui 4 da subentrato e una segnata dalla sostituzione) per un totale di 230 minuti e un gol, lasciano immaginare che il club allenato da Roberto Mancini rispedirà Pizarro al mittente. A quel punto trovargli una sistemazione non sarà affatto facile, perché il cileno, quando non trova sintonia con la società, non è mai stato tipo facile con cui trattare. E il suo ingaggio chiude le porte alle possibilità di tante altre squadre che magari ci punterebbero, ma frenano nel momento in cui leggono la cifra che la Roma deve garantirgli per la prossima stagione (da gennaio a oggi il City gli ha dato sei mesi di stipendio).  

BORRIELLO – Per il centravanti mancino il tentativo che dovrà fare la Roma per trovargli una destinazione sarà ancora più difficile rispetto a Pizarro. Non tanto perché il contratto dell’ex attaccante del Milan è ancora valido per tre stagioni (scadenza 2015) ma anche e soprattutto per un ingaggio che parla di cinque milioni e quattrocentomila euro lordi a stagione. E le 11 presenze che ha messo insieme finora a Torino con la maglia della Juventus, per un totale di 484 minuti senza neanche un gol, non depongono certo a suo favore. Borriello, all’inizio della scorsa stagione, all’inizio della seconda stagione di Ranieri sulla panchina giallorossa, stava rispettando tutte le aspettative, giocando e segnando, fino alla frase rubata dalle telecamere durante la sfida di Champions all’Olimpico contro lo Shakhtar:  «Sto in panchina io che ho fatto 25.000 gol…». Una frase che evidentemente non gli ha portato bene.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

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