Pit stop Dzeko. Col Chelsea si chiuderà all’ultimo giro

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Ancora cinque giorni, ancora circa 120 ore per mettere ogni tassello al suo posto e sistemare accuratamente il puzzle. Molto probabile che tutto si incastri perfettamente solo al fotofinish, negli ultimi giorni di questo mercato di gennaio. E che Edin Dzeko abbia ancora tempo per giocare un’altra partita con la Roma, quella di domenica, quando all’Olimpico arriverà la Sampdoria per la replica della sfida di due giorni fa. Poi sarà Chelsea, a meno di clamorosi colpi di scena.

LO STALLO – La situazione anche ieri è rimasta ferma, in stallo, nonostante tra Roma e Chelsea sia già tutto pronto per chiudere e l’accordo sia stato trovato da tempo (50 milioni complessivi più dieci di bonus). Sia per il trasferimento di Dzeko, sia per quello di Emerson. Operazioni a lungo legate tra di loro, ma che in questo ultimo filone di mercato potrebbero camminare anche da sole. E allora il problema dov’è? Sono sostanzialmente due: la mancanza di sostituti da parte della Roma e un accordo ancora da definire tra Dzeko e il Chelsea. In buona sostanza, almeno a sentire i media inglesi, finché la Roma non avrà in mano le due pedine con cui sostituire Dzeko ed Emerson l’operazione non verrà chiusa. Questo perché la Roma ha la necessità «ambientale» di fare lo switch tra chi entra e chi esce, vista l’ondata di impopolarità tra i tifosi giallorossi che ha investito il club da quando è emersa la necessità di fare ulteriori cessioni già adesso, a gennaio. E poi, appunto, c’è la questione del mancato accordo tra Dzeko e il Chelsea. Il bosniaco ha infatti chiesto 7 milioni a stagione fino al 2020, il Chelsea punta ad offrirgli qualcosa in meno e fino al 2019. Lo stallo è anche lì, il che poi testimonia (vista l’entità della richiesta) la scarsa voglia di Dzeko di assecondare questo trasferimento.

LE TRATTATIVE – I sostituti, appunto. È questo il nodo che deve sciogliere la Roma, la soluzione da trovare il prima possibile. Aleix Vidal continua ad essere una pista valida per il ruolo di terzino, anche se lo spagnolo gioca a destra e non a sinistra. Monchi al Barcellona ha chiesto un prestito con diritto di riscatto (a 10 milioni di euro), operazione che può arrivare a dama. Il vero problema è andare a capire chi può arrivare davanti. A Trigoria si sono oramai convinti di cercare un esterno destro di piede mancino, di quelli adatti al 4-3-3 di Di Francesco. Da un paio di giorni ha preso quota il nome di Nicola Sansone, che Di Francesco ha già avuto al Sassuolo. L’attaccante del Villarreal, però, è destro e non mancino. Ed è out per infortunio ancora per un po’. Un altro nome sul taccuino di Monchi è poi quello di Moussa Dembelè, la punta francese del Celtic. Attaccante centrale, però. E sempre di piede destro. Tradotto, bisogna cercare altrove, se si vuole il nome perfetto, la pedina ideale. E tutto entro il 31 gennaio. Del resto, ballano più di 50 milioni di euro. E anche un po’ del futuro della Roma.

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