Pirlo: “Agli allenatori italiani manca il coraggio ma i pochi giovani in A non siano un alibi”

L’ormai ex calciatore Andrea Pirlo ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine di La Repubblica. L’ex, tra le altre di Milan, Juventus, Inter ha parlato del momento che sta vivendo il calcio italiano ed ha commentato anche le convocazioni di Pellegri e Zaniolo. Ecco le sue parole:

Pirlo, ha sentito il grido di dolore di Mancini?
Succede da un po’: tanti stranieri sono meno bravi dei nostri. Capita anche in B e perfino nelle categorie inferiori. Probabilmente costano meno ai club, anche in ingaggi, altrimenti non vedo il senso.

È il quarto allarme consecutivo, dopo Prandelli, Conte e Ventura…
Penso che per un ct il problema sia riferito soprattutto alle grandi. Inter, Juventus, Napoli e anche Roma non schierano molti italiani. L’eccezione è il Milan, e tra le altre la Fiorentina.

La Serie A è più difficile, grazie a Cristiano Ronaldo?
Qualcosa sul mercato hanno fatto anche Inter, Milan e Roma. Cristiano ha portato più attenzione: è una cosa bella. Può funzionare da traino, a patto che venga sfruttato.

Giusto convocare Pellegri e Zaniolo?
Sì, penso che Mancini volesse vederli sul campo, anche se Pellegri si è fatto male.

I giovani hanno meno occasioni rispetto a voi campioni del mondo?
Lo specchio del valore di una generazione è l’Europeo Under 21. L’ultimo vinto è del 2004. Significa che da allora non c’è abbastanza qualità per rivincere.

I settori giovanili dei club sono in crisi?
È evidente. Molte società fanno fatica a investire sulle prime squadre, figuriamoci sul settore giovanile. Così nascono situazioni inadatte alla crescita. Nei club con disponibilità economiche, come Atalanta, Juve e Inter, i settori giovanili funzionano bene.

L’Italia è in terza fascia, ventunesima: il ranking Fifa è bugiardo?
La discesa è normale: siamo rimasti fuori dal Mondiale. Ma basta poco per risalire.

Il suo candidato nelle elezioni della Figc?
Uno che abbia vissuto sul serio nel calcio, negli ultimi 20-30 anni. I recenti disastri non ci hanno fatto bene, serve gente nuova e fresca. Bisogna recuperare identità e dignità: in Italia e in Europa. Serve sostanza vera, cose concrete.

Molti campioni del mondo di Berlino fanno gli allenatori…
Stanno facendo tutti bene, ma mi sta impressionando Gattuso. Il Milan di Rino gioca benissimo, è la squadra che gioca meglio.

E lei?
Ho appena finito il corso da allenatore, avrò l’esame a settembre. Mi guardo in giro, vedo le partite. Ma avendo appena smesso di giocare, sento l’esigenza di staccare un po’. Magari farò l’allenatore, magari il dirigente, magari un’altra cosa. Sandro Nesta mi giurò che non avrebbe mai allenato. Invece l’ho appena sentito: è invasato per il suo lavoro.

De Rossi e Buffon ancora in Nazionale?
Dipende dalle loro ambizioni: se vogliono, possono. Sono titolari nel loro club.

Il suo erede designato è Tonali, regista del Brescia…
Mi hanno detto che è forte: lo guarderò.

Il talento si allena?
Sì. Se vuoi migliorare, devi andare oltre. Il talento da solo non basta: in 2-3 anni te lo mangi.

Chi merita il Pallone d’oro?
Ronaldo ha fatto cose straordinarie e ha vinto la Champions: lui, Griezmann o Modric. Mbappé ha giocato bene al Mondiale, ma prima non ha vinto.

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