Petrachi: “Non conosco Tiago Pinto. Il direttore sportivo del Benfica era Rui Costa”

L’ex direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Sportitalia. Tra gli argomenti trattati il licenziamento dal club giallorosso:

“La sfuriata di Sassuolo? Non è capitato di tutto a Sassuolo, anzi. È una cosa che se capitasse domani la rifarei. Se c’è qualcosa che non va bene, anche nell’intervallo, un direttore ha il diritto di entrare nello spogliatoio e dire qualcosa alla squadra. Io ero entrato non per un discorso tecnico, bensì motivazionale. Dopo 20 minuti la squadra perdeva 3-0 e io nel mio piccolo ho cercato di far capire ai giocatori che si stava perdendo quel poco di dignità che ci stava rimanendo. Al di là del discorso di Fonseca alla fine quasi pareggiavamo, evidentemente qualche discorsetto può servire. Io non entro per parlare di tattica o di tecnica, ma per un discorso motivazionale. E se un direttore non lo fa è giusto che stia a casa. Ci sono dei momenti cardini in cui anche il direttore in rappresentanza della società deve fare quello che deve fare. lo rifarei altre mille volte. E non è vero che ho litigato con Fonseca. Alla Roma sono stato deluso dal non avere un contatto diretto con il presidente Pallotta. Al Torino con Cairo il rapporto non è finito benissimo. Pensavo di aver finito un percorso perché non c’erano prospettive per andare oltre. Non avevo più da dare. Dopo il licenziamento per giusta causa dalla Roma ho chiarito con Pallotta. Ha capito che tutto quello che gli hanno raccontato su di me non era vero. Dicevo sempre a Pallotta che se mi screditava a livello mediatico mi rendeva meno forte. Tiago Pinto? Non lo conosco! Il direttore sportivo del Benfica era Rui Costa, le operazione di mercato le faceva lui e non il nuovo direttore della Roma…”

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