Il Romanista – Perrotta: “Dispiaciuto, andiamo sempre in campo per vincere”

Quando è entrato in campo a 20 minuti dal termine al posto di Kjaer il Bentegodi gli ha riservato un lungo e sentito applauso. A Verona Simone Perrotta è uno di casa: col Chievo ha giocato per tre anni mettendo insieme 100 presenze tonde tonde e 7 gol. Di questi uno è speciale, visto che è stato il primo dei veneti in A. Lui ci pensa e sorride. Ma prima di fare un tuffo nel passato si dedica al suo club attuale, la Roma: «Se non fosse stata la terz’ultima giornata probabilmente non si sarebbe giocato qui a Verona – spiega – Era giusto che non si giocasse ma l’arbitro ha deciso così e noi ci siamo adeguati. È venuta fuori una partita maschia, con pochissime occasioni da gol. Era inevitabile visto quanto era difficile giocare su questo terreno. Purtroppo non siamo riusciti a vincere, eravamo scesi in campo per portare a casa tre punti. Noi scendiamo sempre in campo per vincere».

Un pareggio, quello del Bentegodi, che allontana la Roma dall’Europa e che sa tanto di sconfitta, visto che anche Luis Enrique ha definito il punto di martedì «inutile». Meglio allora, per sorridere, pensare al passato. La prossima sarà l’undicesima stagione dei veronesi nella massima serie, sembra passato un secolo da quando Perrotta, insieme a Corini, formava il centrocampo della squadra definita “la favola d’Italia”: «Ogni tanto ci ripenso – dice ancora Perrotta – per me era ed è un’enorme soddisfazione essere entrato nella storia di questo club che tutti all’inizio consideravano solo una favola. Invece poi i professionisti e le persone che lavorano qui hanno dimostrato che non si trattava solo di quello, che c’era e c’è qualcosa di importante alle spalle e sono riusciti a fare sempre ottimi campionati, acquistando i giocatori giusti e mettendo insieme tante cose positive. Auguro a tutti quanti qui ogni fortuna».

Il Romanista – Chiara Zucchelli

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