Perotti: “Sto bene, spero di rientrare in un paio di giorni. Giocare quasi 40 partite per me è un numero importante. Monchi è bravo in tutto” – VIDEO

Diego Perotti, attaccante della Roma, è stato intervistato da Roma Radio ed ha parlato anche della partita contro il Milan. Queste le sue parole:

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Come stai?
Sto bene, ho preso una botta ma non si è gonfiato molto. Spero di rientrare tra un paio di giorni.

Sei uscito per precauzione?
Si, finito il primo tempo ho sentito abbastanza dolore. Conosco bene i problemi muscolari, ma caviglia e ginocchio non li conosco, non li ho mai avuti. Zoppicavo un po’ e non ero al 100%, non era buono per la squadra.

La sfortuna di quest’anno è non aver avuto la possibilità di vederti per un mese consecutivo in buone condizioni. Quando stai bene poi si vede quanto manchi alla squadra…
Io sono arrivato lo scorso anno ed ho giocato tanto. Quest’anno ho fatto quasi 40 partite e non lo facevo da tanto. Ho dovuto spesso stringere i denti, in altri tempi non giocavo quando avevo i fastidi muscolari. Da Genova a qui ho giocato partite che magari a Siviglia non avrei giocato, mi hanno rinforzato. Se non stai al 100% è dura giocare in Serie A o in Europa League, ma per me giocare quasi 40 partite è un numero importante.

Cadete però vi rialzate sempre…
Non era facile la partita di ieri. Dal risultato si può pensare che era facilissima, ma arrivavamo da una sconfitta dura nel derby e sapevamo il risultato del Napoli e dovevamo giocare a San Siro. Era una partita molto dura. Lo abbiamo fatto nel modo e con la mentalità giusta. Il mister ha saputo leggere la loro formazione e noi abbiamo dato la risposta che tutti si aspettavano in campo.

Sei migliorato dal punto di vista difensivo?
Io a Siviglia giocavo come attaccante esterno del 4-4-2, non difendo molto bene, preferisco avere l’energia per attaccare, ma l’andata e ritorno lo avevo. Io sapevo che De Sciglio spingeva molto e Suso è un bravo giocatore nell’uno contro uno, perciò dovevo aiutare Juan Jesus. Mi manca un po’ la fase difensiva, ma non è che non l’ho mai fatto. Chiaro che facendo il falso nove difendevo un po’ meno, ma sulla fascia devi aiutare per forza.

Un altro palo, meglio solo rigori?
(Ride ndr) Ho detto a Stephan come fa a fare sempre gol quando calcia sul secondo palo. Se la palla va in porta la prende il portiere, altrimenti va sul palo o fuori. Donnarumma è un bravissimo portiere, con l’età che ha giocare nel Milan è dura. Dopo ne ha fatta anche un’altra a Radja bellissima. Era un bel gol pure, ma abbiamo vinto e siamo contenti comunque.

A che pensi quando sei uno contro uno con l’avversario?
Momo ha la velocità ed io non ce l’ho. L’inserimento di Stephan ce l’ha solo lui. Ieri De Sciglio non è stato aiutato bene da Suso, è diverso l’uno contro uno. Guardo sempre la sua posizione del corpo e vado sempre dall’altra parte. Tante volte ci riesco, ieri per fortuna ci sono riuscito. Mi piacerebbe tantissimo avere la velocità di Momo. Da quando mi hanno fatto giocare a sinistra, col mancino, mi sono allenato molto nelle finte, nel cross col piede debole. Ho più possibilità di giocate così. Ieri ho fatto un paio di cross che per poco non sono arrivati, quando gioco a destra mi sento solo che posso andare sul fondo e non ho la velocità di Momo che cambia ritmo.

Ora c’è la Juventus. Ha un grande significato per voi?
Si. La sconfitta nel derby di Coppa Italia mi ha bruciato abbastanza. Anche in Europa League, ma quella mi dà ancora fastidio perché avevamo la possibilità di giocare all’Olimpico in finale contro la Juventus. Dobbiamo dare il meglio come ieri, per noi e per i tifosi che sono un po’ incazzati, perché è giusto che sia così. Abbiamo fatto dei bellissimi 9 mesi e per 10 giorni non siamo stati sullo stesso livello. Contro il Lione siamo arrivati lì, con tanti pali. Questa partita può darti fiducia anche per il prossimo campionato e per adesso, visto che siamo ad un punto dal Napoli e ne mancano nove. Il secondo posto per noi diventa fondamentale.

Domenica decisiva per il secondo posto?
Se riusciamo a vincere contro la squadra più forte dell’Italia, forse anche dell’Europa, abbiamo quasi una grande possibilità di tenere questo secondo posto. Ieri non era facile perché giocavamo partendo dietro al Napoli. Diventa una partita bella da giocare, perché piace a tutti ed è importante per noi.

Probabilmente la Roma farà più di 80 punti…
Io capisco quando si incazzano e lo facciamo pure noi. Se uno fa i calcoli non è normale fare tanti punti, tanti gol, avere un giocatore che speriamo vinca la classifica cannonieri e se riesci ad arrivare secondo è un passo in avanti. Però la partita di Coppa Italia è quella che pensavo di poter vincere, eravamo meglio di loro, dovevamo arrivare in finale. Non siamo riusciti a ripetere la partite con l’Inter e può dare un significato diverso alla stagione battere la Juventus.

Che effetto fa vedere Monchi alla Roma?
Io sono stato sette anni lì con lui. I numeri parlano per lui, tutti i giocatori che ha preso, come Fazio, presi per pochi soldi e venduti a molto di più. Lui è un bravissimo ds, sicuramente sono convinto che qui siamo un passo avanti rispetto a Siviglia, come tifosi e storicamente. Qui è nuovo, deve imparare la lingua. Se fa la metà di quello che ha fatto a Siviglia va bene. Dobbiamo vincere per forza perché nel suo lavoro è molto bravo.

E’ più bravo a vendere calciatori o a riconoscere il talento?
Monchi è bravo in tutto, se prendi un giocatore per pochi soldi e lo vendi 20 volte di più è perché è diventato un fenomeno. Lo ha fatto molte volte. Non è facile prendere giocatori a prezzo basso e portarli a Barcellona, al Milan o da altre parti.

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