Perotti dribbla il problema lista. El Shaarawy resta in corsa

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La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – In fondo il problema è quello delle percezioni. Poco più di un mese fa, dopo la sconfitta interna contro l’Atalanta un affranto (ma coraggioso) Walter Sabatini disse in zona mista: «Ero convinto di avere costruito una squadra da scudetto». Adesso, invece, è costretto a smontare parzialmente il giocattolo Roma e ricostruirlo con nuovi protagonisti. Ceduto Iturbe, due sono i nomi più forti: Perotti ed El Shaarawy. Inutile dire che sull’asse Sabatini Preziosi Galliani è nata una letteratura estiva che ha avuto per protagonisti Iago Falque, Bertolacci, Romagnoli e Kucka. Adesso il terzetto è tornato in pista così: Sabatini ha già ottenuto il sì sia dell’argentino sia dell’azzurro; il Genoa e il Milan non si opporrebbero al trasferimento e a decidere saranno (anche) le condizioni, visto che solo uno potrà diventare giallorosso.

Con Preziosi l’accordo è sulla base di 9 milioni più 3 di bonus, mentre Galliani è disposto a un prestito gratuito ma un riscatto obbligatorio per 12-14 milioni. D’altronde per ora il problema è del Monaco, che dovrebbe pagare fino a giugno un giocatore che non utilizza. El Shaarawy alla Roma può essere tesserato subito perché c’è spazio nella lista «italiani», mentre Perotti – che domani sarà a Roma per discutere l’appello alla squalifica (restano 2 turni) – non può prendere il posto di Iturbe (destinato a Strootman) ma, in assenza di cessioni, entrerà in luogo di Lobont, terzo portiere, recuperabile per emergenza. Insomma, un dribbling facile in attesa di un verdetto che può essere imprevedibile. Un esempio? Ricordatevi del gennaio scorso: Sabatini chiuse per Salah per poi scegliere Ibarbo. Cose che capitano.

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