Perinetti: “Petrachi paga la sua impulsività e un presidente lontano”

Corriere della Sera (G.Piacentini) – Perinetti conosce le due vite di Petrachi, quella da calciatore e quella da direttore sportivo: “E’ un impulsivo. Purtroppo l’assenza fisica del presidente, come nel caso della Roma, può creare equivoci come quelli che sta vivendo il club in questo periodo“.

Cosa pensa delle parole di Pallotta?

Ha spiegato i suoi motivi e dato il suo punto di vista, anche se lontano migliaia di chilometri rispetto a Roma, e l’ho apprezzato. Quanto più riesce a spiegare il suo punto di vista, migliori possono essere le conseguenze su questo momento storico della Roma.

Più in generale, che idea si è fatto della situazione della Roma?

Ovviamente è alle prese con una situazione difficile e con un mercato che si annuncia complicato e questo, di solito, porta tensione. Non posso giudicare da fuori quale sia lo stato reale delle cose: Roma è una piazza complessa, dove la comunicazione è un aspetto molto importante. E Petrachi questo aspetto l’ha affrontato sin dalla prima conferenza stampa.

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Il suo essere schietto e diretto, a posteriori non rischia di essere stato un autogol?

Da giocatore è stato sempre un impulsivo, ma anche sincero e chiaro. Ha sempre detto come la pensava.

Considera chiuso il rapporto tra Petrachi e la Roma o c’è ancora margine?

Credo che la situazione sia ancora recuperabile, ma prima di tutto viene il dialogo. Se non c’è quello, non si va da nessuna parte. Queste cose si chiariscono faccia a faccia, possibilmente.

L’ombra di Baldini potrebbe aver creato ulteriore tensione tra Petrachi e il club?

Il rapporto tra Baldini e Pallotta lo si conosce. Chi va alla Roma, sa bene che Baldini è un consulente di Pallotta e che ha un ruolo influente nelle scelte. Baldini non poteva non esistere e anche Petrachi credo sapesse che c’era una figura esterna.

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