Roma, da Pellegrini a Dzeko: la doppia faccia dei rinnovi

Il Messaggero (S. Carirna) – Ci sono rinnovi e rinnovi. In tempi recenti, a quelli meritati sul campo (Zaniolo), si contrappongono quelli obbligati da dinamiche di mercato (Dzeko). Ci sono poi quelli attesi dalla tifoseria (Pellegrini) mentre altri, effettuati in tempi recenti, sono legati anche a discorsi futuribili in ottica plusvalenze (Under e Cristante). Senza dimenticare i contratti in scadenza nel 2021 (Kolarov, Mirante, Perotti o Juan Jesus) o gli accordi che pesano autonomamente sulle casse del club (Pastore). Nel panorama giallorosso c’è un po’ di tutto ed è chiaro che lo tsunami Coronavirus non potrà che avere degli effetti su questo aspetto, anche se molto dipende dalla decisione della Uefa sul Fair Play Finanziario. Il discorso dunque si focalizza sì sui rinnovi effettuati e che pesano sul bilancio (come quello di Dzeko, che nel 2022 prenderà 6 milioni, 12 a lordo, e avrà 36 anni), ma anche e soprattutto su quelli che dovranno essere effettuati. Al centro dell’attenzione c’è il contratto di Pellegrini, per il quale si attendeva l’approdo di Friedkin; il rallentamento della trattativa per la cessione del club non preoccupa le parti, visto che la volontà di andare avanti insieme c’è.

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