Pau Lopez: “La Roma prova a vincere giocando bene, stiamo lavorando bene e crescendo ogni partita” – VIDEO

Pagine Romaniste – Pau Lopez, portiere della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Borussia. Queste le sue parole:

Nelle prime 5 giornate di campionato la Roma ha incassato 9 gol. Nelle successive ne ha incassati solo 3…
Non lo so, la squadra sta crescendo ed è vero che nelle prime partite abbiamo incassato molti gol, ma credo che la squadra sta imparando e imparerà nei prossimi 2-3 mesi. Sono arrivati molti calciatori nuovi. L’allenatore è nuovo, è una questione di tempo. La Roma dall’inizio prova a vincere giocando bene, ma stiamo lavorando molto bene e crescendo ogni partita. E’ la strada da perseguire.

Giocavi spesso la palla con i piedi anche al Betis?
Ho giocato la palla con i piedi l’anno scorso nel Betis, sono cresciuto nell’Espanyol, ma là non giocavo non così. Grazie a mister Setien che mi ha aiutato molto a crescere e ho imparato molto con i piedi, sono stato fortunato ad andare in nazionale e forse è grazie a lui.

Nelle ultime 10 edizioni di Europa League le spagnole hanno vinto 6 volte. Hai avuto l’impressione che le italiane la snobbassero? Dove può arrivare questa Roma?
Ho sempre pensato che le squadre italiane fossero molto forti ed è stato così per tutta la storia. E’ una competizione che mi piace molto, l’ho giocata l’anno scorso col Betis e siamo usciti contro una francese, ed è importante per me e per tutta la squadra. Pensiamo a ogni partita. Non dobbiamo porci nessun obiettivo adesso, vediamo alla fine della stagione dove siamo e per cosa possiamo lottare e che cosa vincere.

Qual è il portiere che studi per migliorare?
Non studio nessuno, ma mi piace imparare da tutti i portieri. Posso imparare da tutti qualcosa.

Chi è per te il portiere più forte del mondo?
Non lo so, è difficile parlare solo di uno. Posso dire due che sono più bravi di altri: Oblak e Ter Stegen sono un po’ più avanti di altri portieri.

Mi ha colpito che avevi detto “Imparerò presto l’italiano”. Ci sei riuscito bene, quanto conta avere un buon impatto imparando subito la nuova lingua?
Questo dipende da ognuno. Io l’ho detto da quando sono arrivato che volevo imparare l’italiano velocemente perché era più facile interagire con la squadra e la città. Nei primi due mesi che sono arrivato con Claudio (Bisceglia, ndr) ho fatto lezione quasi ogni giorno e devo essere grato a lui se ho imparato veloce e parlo questo italiano.

Ti dà più adrenalina quando ti passano una palla e arriva un attaccante o quando stanno per calciare un rigore?
Non lo so, provo ad aiutare la squadra. Da fuori si vede come rischioso quello che facciamo, ma non è come la gente pensa. Dipende molto dai miei compagni che vogliono la palla. A me piace giocare così, mi diverto di più.

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