Passeggiata nel derby: la Roma si avvicina al Napoli. Caos Lazio

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La Stampa (G.Buccheri) – Un derby senza colore (fuori) e senza storia (dentro). Vince la Roma perché oggi provare a fermare le frecce Salah, El Shaarawy e Perotti con una difesa d’emergenza (lo spaesato Bisevac più il baby Patric e il quasi carneade Braafheid) è impresa irrealizzabile e perché, complessivamente, i giallorossi hanno una qualità che in pochi possono contrastare, figuriamoci una Lazio in crisi.

Agente ferito, 15 fermati  Così la Roma ha vita fin troppo facile: quattro reti a una, con solo un piccolo momento di affanno dopo che il gol di Parolo aveva rianimato i cugini. Cosa lascia in dote alle due squadre il derby fra i meno sentiti della storia capitolina? Gli sconfitti cambiano registro: via Pioli, il tecnico del sorprendente terzo posto solo un anno fa, spazio a Simone Inzaghi, il piccolo di famiglia, promosso dalla Primavera e da oggi sotto osservazione per capirne il valore anche in chiave futura. La Lazio ha anche trovato gli ultras in rivolta fuori dal quartier generale di Formello, con le forze dell’ordine costrette ad usare i lacrimogeni e gli idranti per rispondere al lancio di sassi e mattoni (15 i fermati, un agente ferito). E la Roma? Nella domenica che non ti aspetti e che sulla carta non annunciava stravolgimenti, ecco che la classifica giallorossa si fa ricca, più del solito: il Napoli, in preda a una crisi di nervi, cade a Udine e il derby vinto offre a Florenzi e soci il miglior assist possibile per puntare al secondo posto, quello della sicurezza Champions.

Obiettivo secondo posto – Il cammino della Roma nell’era Spalletti è da capogiro: nelle ultime dieci gare sono arrivate ben nove vittorie. E la vittoria più importante per i giallorossi è quella di aver ritrovato la personalità per affrontare i momenti chiave della stagione: personalità che ai ragazzi di Sarri, allenatore napoletano, sembra venir meno quando, come a Udine, servirebbe una diversa gestione della partita. «Quattro punti di distacco non sono pochi, ma – sottolinea Spallettiil Napoli deve venire all’Olimpico, in casa nostra. E se dovessimo vincere quella partita ne mancherebbero alla fine altre tre, con molta pressione addosso a loro». Il Napoli sembra soffrire l’alta pressione. La Roma non più e il modo in cui ha messo al tappeto la Lazio lo dimostra: El Shaarawy ha aperto la giostra, Dzeko, Florenzi (magico il suo colpo al volo) e Perotti hanno completato l’opera. Con Totti spettatore.

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