La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Quella che sta vivendo Gian Piero Gasperini non è soltanto una delle migliori partenze della sua carriera – eguagliata solo da quella del 2022/23 con l’Atalanta – ma è anche un avvio da ritmo-scudetto. Senza alimentare facili illusioni per chi è scaramantico, i numeri dicono che, nella storia dei titoli giallorossi, solo Fabio Capello fece meglio nelle prime 11 giornate. Insomma: c’è più di un motivo per credere e sperare.

Per comprendere davvero il valore del percorso attuale, bisogna distinguere tra i campionati a 2 punti e quelli a 3. Se si attualizzano i primi due scudetti, Schaffer nel 1941/42 viaggiava a 1.82 punti di media e Liedholm a 2.09. Capello, invece, salì addirittura fino a 2.54, trascinando quella Roma che dopo 11 gare aveva ottenuto 9 vittorie, 1 pareggio e una sola sconfitta. Un ruolino superato soltanto nel 2013/14 da Rudi Garcia, capace di toccare quota 31 punti (pur finendo poi secondo alle spalle della Juventus di Conte).

Dentro questo quadro storico, il lavoro di Gasperini acquista un peso ancora più evidente. La Roma ha perso tre partite – cosa che non accadde a Schaffer, Liedholm o Capello – ma ha già collezionato otto vittorie, un dato che nella storia si piazza ancora una volta dietro soltanto al tecnico friulano dello scudetto del 2001. E ora Gasp vuole alzare ulteriormente l’asticella, a partire dalla trasferta di Cremona: un successo gli permetterebbe di blindare il primo posto e migliorare la sua miglior partenza di sempre.

Non solo: la Roma di Gasperini è anche costruita su una difesa di ferro, elemento che storicamente ha sempre accompagnato le annate da tricolore. Basti pensare che le squadre di Schaffer e Capello avevano incassato 8 reti dopo 11 giornate, mentre quella di Liedholm ne aveva concesse 9. Un segnale ulteriore che il percorso intrapreso è quello giusto.