Parnasi voleva mollare lo stadio

Una via d’uscita potrebbe salvare lo Stadio e in tempi non per forza lunghi. Presenta tante incognite ed è parzialmente contenuta nell’ordinanza: la DeA Capital Real Estate. E’ una società per azione e secondo il Gipè emersa la volontà di Parnasi di vendere il terreno sul quale sorgerà lo Stadio nonché il progetto complessivo, comprensivo di autorizzazioni“. Secondo la DeA l’operazione era in una fase preliminare mentre sulle carte è scritto “in fase conclusiva. Dall’ascolto di alcune comunicazioni emerge che si sta stipulando un accordo non vincolante e nei prossimi mesi è prevista la firma del preliminare“. Da questa operazione Parnasi avrebbe guadagnato 200 milioni di euro a fronte della spesa di 42 non ancora ultimata. Alla Roma sarebbe andata a genio anche perché l’imprenditore non aveva una liquidità economica così grande per affrontare questa costruzione. Il giudice ancora non ha potuto provvedere alla nomina del curatore perciò, come riporta Il Tempo, appaiono possibile due strade: l’assemblea dei soci di Eurnova si riunìsce e nomina un nuovo amministratore, oppure l’assemblea si rivolge al giudice civile ordinario per la nomina di un curatore. Difficile ipotizzare una tempistica inferiore ai 6 mesi.

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