Parnasi rimane in carcere ed è accusato di bancarotta

Parnasi resta in carcere. La sua richiesta, accolta dalla Procura, è stata bocciata dal gip Tomaselli: “Il pericolo di inquinamento probatorio e di recidiva appaiono sia concreti che attuali, essendo l’associazione criminale attualmente operativa e molte delle condotte contestate ancora in atto e suscettibili di sviluppi“. Si tratterebbe soltanto di conferme e parziali ammissioni su episodi già emersi in indagine. L’imprenditore, come riporta il Corriere della Sera, si trova ad affrontare un altro guaio giudiziario sui terreni di Tor di Valle. Il reato è quello di bancarotta fraudolenta. Il passaggio di proprietà avrebbe contribuito al dissesto della Sais ed è indagato anche il rappresentante legale della società di Papalia. Qualora emergesse la responsabilità dell’imprenditore nel crac di Sais, i creditori di quest’ultima potrebbero rivendicare dei diritti su una nuova cessione dei terreni con il conseguente avvio di un ulteriore contenzioso.

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