Para tutto. E Monchi: «Alisson qui a lungo»

Corriere dello Sport (R.Maida)Sorridete: la Roma ha il suo angelo azzurro. E’ un cocktail di esplosività classe e reattività che entra nella testa degli avversari come un micidiale inibitore della speranza. Azzurro come il vestito che calza a pennello, angelo come lo spirito che vigila sulle sorti di una squadra spesso sgangherata, ma almeno cinica nel momento giusto. Anche contro il Torino, prima che Manolas ponesse la zucca sul pregiato cross di Florenzi, prima che Di Francesco festeggiasse la conservazione del terzo posto, Alisson Becker ha tenuto in equilibrio il risultato quando il resto del marchingegno non rispondeva ai comandi.

FENOMENODue parate determinanti, dopo due uscite di testa che rientrano nell’ordinaria amministrazione solo per lui, il miglior giocatore della Roma da inizio stagione. Era il primo tempo, era zero a zero e la situazione sembrava volgere al peggio quando l’ex Iago Falque aveva indirizzato il pallone nell’angolo giusto, basso e lontano, ma ha incrociato i guantoni del portiere e si è pure buttato a terra disperato perché no, a quel punto, non si aspettava di restarci male. Ma l’intervento ancora più importante è capitato poco dopo, quando un suo passaggio non pulitissimo è stato controllato male da De Rossi liberando al tiro Acquah. Non c’era nulla al di fuori di Alisson a proteggere la Roma, a parte la Curva Sud piena e rumorosa, eppure è bastato anche in quel caso a evitare guai. Alla ne del primo tempo, quasi sotto choc, Iago Falque ha pronunciato questo aggettivo a proposito del muro romanista, alla cinquantesima partita con la Roma: «Pazzesco». E nel secondo tempo praticamente non è tornato in campo, tanto da meritare la sostituzione decisa da Mazzarri.

«RESTA» – Forse qualcuno a Trigoria aveva intuito che di Alisson si sarebbe parlato anche in questa umida serata di ne inverno. Non a caso Monchi, stuzzicato ai microfoni Mediaset sull’argomento in prospettiva di possibili cessioni a giugno, ha risposto così: «Alisson è il portiere della Roma e resterà a lungo con noi. Non stiamo ancora parlando di rinnovo di contratto, visto che il suo scade nel 2021, ma lo faremo più avanti quando non dovremo pensare alle partite». Eh sì perché fra tre giorni ce n’è una decisamente importante, in cui potrebbe bastare un gol. Purché ci sia il solito Alisson a vegliare sulla sicurezza dello stadio Olimpico: non serve neppure chiedergli i miracoli ormai, riuscirebbe persino a tappare le buche nelle strade di Roma.

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