Pallotta vola: «Vincere ora si può»

pallotta

Il Corriere dello Sport (R.Maida) – James Pallotta ha rispettato il suo protocollo. Prima di assumere il nuovo allenatore voleva conoscerlo. Voleva osservarlo, capirlo, senza tecnologie che tanto mostrano e altrettanto occultano. Per questo lo ha chiamato a Miami, come aveva convocato due anni e mezzo fa a New York il professionista appena scaricato, Rudi Garcia. E’ stato un viaggio formale, certo, ma anche sostanziale. Se, annusandosi, i due protagonisti non si fossero piaciuti, l’accordo sarebbe saltato.

DESTINO – Per Luciano Spalletti però il blitz in Florida ha avuto un significato anche magico: nel primo periodo alla Roma aveva allenato per 1492 giorni. Millequattrocentonovantadue, come l’anno della scoperta dell’America. Era proprio scritto in qualche combinazione astrale che il suo percorso dovesse ripartire laggiù.

ENTUSIASMO – E se gli amici ne descrivono la felicità di tornare a Trigoria, Pallotta racconta l’orgoglio di una scelta che ha voluto fortemente: «Ci siamo conosciuti e ci siamo divertiti insieme. Da quello che ho potuto capire, Luciano e io condividiamo la stessa etica del lavoro. E questa è una base importante per cominciare ». Pallotta, contattato telefonicamente, ha anche chiarito le ambizioni del club: «Siamo ancora in corsa per vincere qualcosa in questa stagione. Siamo solo a metà del cammino e abbiamo la squadra che ci può consentire di ottenere dei risultati». Da qui la scelta di puntare su Spalletti e non su un “interim coach”, il famoso traghettatore, a cui il presidente aveva pensato prima di Natale, in coincidenza con l’eliminazione dalla Coppa Italia. Pallotta voleva ripartire con un altro allenatore da luglio, sperando magari di arrivare ad Antonio Conte, ma alla fine ha virato su una svolta immediata rivolgendosi a un grande ex, un conoscitore della città, con l’idea di rilanciarsi subito.

IL LEGAME – Si fidava delle referenze che gli aveva presentato il braccio destro, Alex Zecca, e delle relazioni sulla trattativa provenienti dall’Autostrada del Sole, dove Sabatini aveva perfezionato i dettagli dell’accordo. Gli mancava solo un contatto diretto per firmare: un anno e mezzo con opzione per una terza stagione, per una cifra che bonus inclusi potrebbe garantire a Spalletti oltre un milione di euro per i primi sei mesi e oltre 2,5 milioni per la prossima stagione, uno stipendio in linea con quello riconosciuto a Garcia. Spalletti si è imbarcato ieri sera con un volo Alitalia da Miami e già a ora di pranzo sarà a Trigoria per dirigere il primo allenamento. Con lui i collaboratori tecnici Marco Domenichini e Daniele Baldini, che firmeranno oggi. Il trio torna alla Roma dopo sei anni e mezzo e torna a lavorare in assoluto dopo 22 mesi: l’ultima panchina resta quella dello Zenit San Pietroburgo, che li esonerò nel marzo 2014.

CONGEDO – Dopo tante parole dure, intanto, Pallotta ha riservato un saluto cordiale a Garcia, con il quale aveva cenato all’inizio di dicembre senza mai alludere alla possibilità di un esonero: «Desidero ringraziarlo per l’importante lavoro svolto sin dal suo arrivo in società – ha scritto in una nota – Insieme abbiamo vissuto momenti positivi ma riteniamo che questo sia il momento giusto per cambiare». Garcia era stato il primo allenatore che aveva scelto come presidente, nel giugno del 2013. Nonostante i rapporti gelidi delle ultime settimane, che lo avevano portato a valutare la separazione, Pallotta ha provato un pizzico di malinconia nell’allontanarlo dalla Roma.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti