Corriere dello Sport – Pallotta blinda Sabatini

James Pallotta Ciampino aeroporto PR

James Pallotta oltre a essere il presidente della Roma e l’effettivo uomo forte della cordata che ne ha conquistata la vetta è pure il miglior amico dell’ufficio stampa societario. Dove non arrivano i generosi addetti alle pubbliche relazioni di Trigoria, va lui in tackle con quattro parole su twitter.
Lo copiamo in inglese: «Walter is my guy. I have never spoken to Corvino. Stop writing bullshit». Lo ripetiamo in italiano: Walter (Sabatini) è il mio uomo, non ho mai parlato con Corvino, piantatela di scrivere stupidaggini. Bullshit sarebbe in realtà il simpatico risultato finale del metabolismo dei bovini e sarebbe più indicato tradurlo in un altro modo, ma niente volgarità in fascia protetta. Del resto il termine in lingua anglosassone ha perso gran parte della sua valenza originaria ed è perfettamente a posto sulla bocca o sull’account di un presidente calcistico.

 

OPINIONI E FATTI – Il succo è che Walter Sabatini se ne andrà eventualmente solo per sua volontà e a fine stagione quando scadrà il suo contratto. Pantaleo Corvino, presunto sostituto a breve scadenza, non è prossimo a entrare nell’organigramma. Oggi come oggi il direttore sportivo ha la piena fiducia della proprietà e non ci sarebbe motivo di supporre il contrario, dato che le sue operazioni di mercato hanno appena fatto guadagnare alla Roma venti milioni senza, apparentemente, indebolire la squadra. Rendendola anzi a nostro avviso più solida e pronta ad affrontare partite importanti. Ma bando alle opinioni. In questo momento contano i fatti e i fatti dicono che Sabatini può riprendere, forte come non mai, il controllo delle operazioni.

 
Ciò di cui deve occuparsi Sabatini prima di tutto è spiegare al pubblico il senso delle iniziative di mercato da lui prese e portate a termine. E di quelle non concluse, tipo la cessione di Borriello saltata e quindi il mancato acquisto di un centravanti più indicato per il gioco di Rudi Garcia. Il direttore sportivo lo farà venerdì nel corso di un apposito incontro con la stampa. Proprio il tipo di lavoro che detesta di più al mondo. Però gli spetta.

 

RIPARAZIONE – Dopodiché potrà dedicarsi a rinnovi meno scottanti di quello di Totti ma altrettanto basilari per il futuro della squadra. Parliamo di Pjanic, per esempio, o Borriello. E poi c’è già da impostare il mercato di gennaio, quello di riparazione. La Roma in questo momento ha poco da riparare, tuttavia è bene non parlare troppo presto.

 

Corriere dello Sport – M.Evangelisti

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