Pallotta: «Non è più lui meglio lasciare»

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Il Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Totti non riesce a vivere serenamente il suo finale di carriera. Qualcuno addirittura ha scritto che merita di andare in panchina per il nome che ha scelto per i figli (!), la società non fa chiarezza sul rinnovo del contratto e Pallotta esterna a Boston, ma poi è costretto a fare una precisazione. Dopo mezzogiorno una sua frase ha fatto il giro del web. «Quella di Totti è una situazione davvero difficile. Vorrei si ritirasse per entrare nel management, ma lui ha rifiutato». Queste parole sarebbero state pronunciate dal presidente James Pallotta nell’ambito della Sloan Sports Analytics Conference di Boston, sabato scorso a un tifoso. Solo ieri queste e altre dichiarazioni sono state pubblicate da un sito. Frasi che hanno creato qualche imbarazzo a Trigoria. Il presidente americano poco più tardi ci ha chiarito il suo pensiero sul capitano e sulle altre dichiarazioni: «Non ho mai pronunciato le parole che mi sono state attribuite sul capitano, ho ribadito una volta ancora che è un grandissimo calciatore e ha dimostrato ampiamente di essere stato il migliore in Italia per moltissimo tempo. Spero che rimanga a lungo con noi, alla Roma potrà restare per quanto tempo vorrà».

ANCORA DA BOSTON – In serata poi il colpo di scena. Da Boston arrivano altre dichiarazioni di Pallotta, queste ufficiali, rilasciate sul palco della conferenza alla quale aveva partecipato. E il messaggio a Totti è più chiaro, nitido, è quasi un appello rivolto al capitano: «A Roma noi abbiamo quello che probabilmente è stato uno dei più grandi giocatori in Italia di sempre ed è Francesco Totti. Francesco ha 39 anni ed è ancora un talento con delle qualità incredibili e credo sia ovvio per lui e per molta gente che non può più giocare allo stesso modo di prima. Semplicemente il suo corpo non glielo permette. Il suo contratto scade quest’anno e tutti ne vogliono un altro. La pressione a Roma nei miei confronti per fargli il rinnovo è incredibile. Ho avuto molti colloqui con lui e gli ho detto che starà con la Roma per più di 30 anni, pensi a come deve essere l’uscita dal calcio. Io non trovo che sia difficile capirlo, ma lo è per la cultura italiana dove un giocatore del suo calibro ha fatto vendere a lungo il gran numero di magliette, è il volto della Roma e lo sarà per altri 30 o 40 anni o per sempre, in un altro ruolo».

BRAVO LUCIANO – Pallotta ha anche confermato la stima per Morgan De Sanctis: «Vorrei dargli un ruolo di allenatore o giocatore quando si ritirerà». Il presidente ha anche rivolto parole di elogio per il lavoro di Spalletti: «Sono molto contento del lavoro che il tecnico ha portato avanti finora, la Roma ha uno staff di persone che sviluppano e curano un data base importante di giocatori che provengono da tutte le parti del mondo. Raccogliamo molti dati, che possono anche tornare utili per fare valutazioni a 360 gradi e Spalletti è interessato a questi dati. Il problema di Garcia è che usava sempre la stessa tattica e non seguiva i dati analitici».

I GIOVANI – Pallotta ha anche fatto riferimento al settore giovanile, nel quale Bruno Conti in questi anni ha lavorato con grandi risultati e resterà con un altro incarico: «Mi piacerebbe avere più giocatori italiani in prima squadra. Sono entusiasta di vedere ragazzi che già lavorano in prima squadra e provengono dal vivaio. Abbiamo trovato un’intesa con alcune università americane».

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