Il Tempo – Pallotta ha ancora fede. Il presidente conferma la fiducia alla dirigenza giallorossa e fa benedire il nuovo logo della Roma da Papa Francesco

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Logo a parte, non sono previsti scombussolamenti nella Roma. Sabatini ha promesso che la rosa non sarà stravolta, ma solo sistemata dove serve, Pallotta dovrà invece occuparsi di due punti fondamentali: il contratto di Totti e il futuro di Baldini. In entrambi i casi si va verso la conferma.

 

 

Il presidente parlerà con capitano e direttore generale la prossima settimana, quando nella testa di tutti non ci sarà più soltanto il derby di Coppa Italia. «Baldini lo apprezzo molto. Dobbiamo ancora parlare della prossima stagione. Ci incontreremo dopo la finale, ma Franco mi piace», ha detto Pallotta a margine dell’evento organizzato presso il Roma Store di piazza Colonna, in cui è stato presentato al pubblico il logo della discordia. Il presidente aveva già visto Baldini a cena la sera prima, ma non era l’occasione giusta per discuterne: intorno alla tavola hanno chiacchierato del più e del meno, poi si vedranno da soli, a quattr’occhi, e saranno sciolte le riserve. Il dg giallorosso sembra intenzionato a restare, anche perché non vuole andarsene da «perdente», ma pretende maggiori poteri da Pallotta. Uno già ce l’ha e non è cosa da poco: sulla scelta del prossimo allenatore della Roma il «capo» non mette bocca. La conferma arriva dallo stesso presidente: «Allegri? Sono cose di cui si occupano Franco e Walter». Si fida pienamente di loro. Pallotta non dimentica di usare l’ironia quando gli viene chiesto esplicitamente chi sarà il futuro tecnico giallorosso: «Conoscete Doc Rivers?».

 

 

Difficile che voglia strappare l’allenatore dalla panchina dei suoi Boston Celtics, anche se in 9 anni ha dimostrato di essere un ottimo coach e la sua esperienza potrebbe far comodo alla Roma. Di certo, Pallotta non vuole privarsi di quella di Totti: «Ci ho parlato due mesi fa e lo farò di nuovo a fine stagione. Assolutamente». Ieri mattina sono andati insieme da Papa Francesco: è stata una gita unica ed emozionante per i presenti (c’erano anche Andreazzoli, Zanzi, Vito Scala e Gombar), ma non il luogo e il momento adatto per discutere un contratto, questo è sicuro. L’incontro ufficiale avverrà dopo il derby e sarà poco più di una formalità. Il capitano la sua scelta l’ha fatta quando era ancora un ragazzino e, a 36 anni, pensa solo a finire qui la sua carriera, con addosso i colori che più ama.

 

 

Intanto, Totti ha conosciuto il nuovo Papa (Wojtyla l’aveva visto più di una volta): «Ho avuto l’impressione di avere a che fare con una persona umile, come tutte le altre. Mi ha trasmesso sicurezza e umanità. Consegnargli la maglia giallorossa è stata un’esperienza irripetibile». Pallotta gli ha donato anche la casacca dei Celtics: «Un sogno che si avvera essere qui. Amo queste due maglie». Gli impegni ufficiali continuano, ma conta i giorni che mancano al derby: «Non vedo l’ora».

 

Il Tempo – E.Menghi

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