Pallotta e lo stadio 3.0

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo)James Pallotta è a Londra, dove ha convocato i massimi dirigenti della Roma, oltre al suo consigliere di fiducia Alex Zecca e il consulente Franco Baldini. All’ordine del giorno il nuovo stadio, per il quale si cercano investitori, ma anche il periodo di flessione della squadra. Il presidente della Roma ieri mattina ha partecipato al convegno «Leaders in Sport», in cui ha parlato del nuovo stadio di Tor di Valle. Dichiarazioni da leggere e interpretare che sono rimbalzate in Italia: «Non si può essere un marchio globale senza lo stadio di proprietà. Nel mondo ci sono circa tre miliardi di tifosi di calcio. Vogliamo che l’1% dei tifosi di calcio nel mondo scelgano di seguire la Roma come seconda squadra: se questo 1%, che sarebbero circa trenta milioni di supporters, spendesse per le cose che noi facciamo anche solo cinque dollari vorrebbe dire che le revenue sarebbero pari a centocinquanta milioni di dollari. Fino a cinque anni fa pensavo che il calcio fosse un gioco orribile, non riuscivo a capirlo, ora sono fuori di testa per il calcio. Tutti a Roma vogliono questo stadio tranne forse i tifosi della Lazio, ma possono giocarci solo una volta a stagione. Nel nuovo stadio verrà usata la tecnologia plug-and-play. La realtà virtuale? È bella, ma ha bisogno delle versioni tre e quattro per avere un senso. L’esperienza dei tifosi determina la tecnologia utilizzata: non c’è bisogno di inserire le ultimissime novità hi-tech se non richieste».

LA SICUREZZA – Discorsi futuristici sullo stadio che verrà. Pallotta ha poi affrontato il discorso del sistema di riconoscimento facciale all’ingresso dello stadio come una nuova possibilità da usare come misura di sicurezza paragonandolo al passaporto elettronico da utilizzare ai controlli di sicurezza in aeroporto. Nel nuovo stadio episodi di violenza non dovranno esistere: «Stiamo passando molto tempo nel decidere che tipo di misure di sicurezza ci saranno, che tipo di riconoscimento facciale useremo. Da qui a tre anni, le cose saranno diverse rispetto ad oggi. Chi ha mai assistito ad una partita in Italia? Sapete com’è un derby tra Roma e Lazio? Nel Nord Italia non litigano molto, non è così, ma al Sud… come Napoli, Roma… I problemi di sicurezza sono davvero significativi». Il presidente dimentica che negli ultimi anni incidenti ci sono stati, in misura ridotta, al Nord come al Sud. Pallotta poi ha aggiunto: «Posso fare un esempio: circa un anno e mezzo fa, siamo andati dalla Polizia, mi sono seduto ad un tavolo con il capitano (il Prefetto, n.d.r.) e gli ho chiesto: “Perché non arrestate queste persone?”. Lui mi ha risposto: “Permettimi di farti vedere perché“, e mi ha aperto un dossier pieno di foto di persone che avevano commesso qualcosa ma c’erano soltanto immagini sfocate. Quindi abbiamo chiesto se potevamo portare telecamere ad alta definizione all’interno, e le abbiamo comprate noi, anche se non siamo i proprietari dello stadio Olimpico, per iniziare a vedere chi è che crea problemi». Meno pesante questo riferimento, nella ricerca della sicurezza negli stadi.

PARTITO IL VERBALE – Sono giorni decisivi per l’espletamento delle formalità burocratiche prima dell’inizio dei lavori. Ieri l’assessore alle Politiche del Territorio e della Mobilità della Regione Lazio, Michele Civita, è intervenuto ai microfoni di RDS: «Abbiamo mandato a tutte le amministrazioni che compongono la Conferenza dei Servizi il verbale. Aspettiamo ora da loro entro il 12 (oggi, n.d.r.) delle osservazioni. Se non ci saranno eccezioni il verbale lo trasmettiamo formalmente al Comune di Roma, il quale dovrà poi pubblicarlo perché l’approvazione della Conferenza equivale all’adozione della variante urbanistica che poi successiva- mente dovrà essere pubblicata. Quindi ci sarà ancora un mese di tempo per le osservazioni da parte dei cittadini e poi il Comune dovrà approvarlo in consiglio comunale».

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