Pallotta accelera: «Stadio prima del 2021 o… mi sparo»

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La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Ovvio, stiamo parlando di battute, ma conoscendo la burocrazia italiana, consigliamo a James Pallotta di avere nervi distesi. Il presidente della Roma infatti, in attesa di rivedere Totti (forse sabato) ieri ha preso in mano il dossier stadio, impegnandosi «pericolosamente» sul futuro. A chi gli assicurava come il 2021 sarebbe una data non sgradita ai tifosi, Pallotta ha risposto chiaro: «Mi sparerei se la data fosse quella» e mentre risponde mima il gesto della pistola alla tempia. Insomma, col presidente operativo, l’ottimismo è tornato, anche se poi Pallotta aggiunge: «I ritardi sono anche colpa nostra. Quando è iniziato l’iter per lo stadio non ci aspettavamo tutte queste difficoltà: complicazioni sull’impatto ambientale, sul design, etc. Ad aprile comunque presenteremo il progetto».

MICROSOFT & co. – Gli incontri presidenziali, comunque, sono stati di alto profilo, visto che ha incontrato i vertici dell’Enel e, nella stessa sede, anche l’a.d. della Microsoft Italia, Carlo Purassanta. I contatti sono stati tecnici (cablature, segnali), ma sussurri interni hanno raccontato come Pallotta cerchi anche di coinvolgere le due aziende nelle sponsorizzazioni. Ma non basta. Due sere fa, infatti, Pallotta ha incontrato anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, e anche qui lo stadio è stato il piatto forte della cena, visto che nel dossier olimpico per «Roma 2024» l’impianto è individuato come sede per la finale di calcio. Logico che se arrivasse l’investitura del Cio anche la Roma ne beneficerebbe e per questo pare che Pallotta tifi più Italia che Usa (Los Angeles). «Noi – ha spiegato Malagò – siamo tifosi che si faccia lo stadio della Roma, ma anche quelli di Napoli, Bari, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Verona. Pallotta mi pare determinato nel proseguire il suo impegno col club. E io sono sempre stato un sostenitore degli investimenti stranieri». E allora, se il 2021 è una data sgradita al presidente, tutto lascia ipotizzare che si punti a una apertura per il 2019, tenendo conto che nel 2020 c’è l’Europeo itinerante. Dalla posa della prima pietra, i tempi sono stimati in 24-36 mesi. Il problema, al solito, sarà ipotizzare il primo giorno di lavori.

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