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Castan su Twitter: “Buongiorno a tutti, ogni giorno un passo avanti, dajeeeee, Dio è fedele !!!!”

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Il difensore giallorosso Leandro Castan, reduce dai problemi fisici che lo hanno tenuto molti mesi lontano dal campo, sarà oggi protagonista di una conferenza da Pinzolo. Nel frattempo su Twitter commenta i suoi progressi scrivendo: “Buongiorno a tutti, ogni giorno un passo avanti, dajeeeee, Dio è fedele !!!!”

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Giallorossi dal 24 in Indonesia, Nainggolan: “Che emozione”

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Leggo (F. Balzani) – Dopo l’Australia, tutti in Indonesia. La Roma ha ufficializzato la sua prima tournée asiatica: sbarcherà a Giacarta il 24 luglio e il giorno dopo nel Gelora Bung Karno Stadium andrà in scena l’As Roma Indonesia Day 2015, che terminerà con un’amichevole tra Roma A e Roma B. “Sono emozionato, questa partita mi riporterà in una nazione fantastica”, le parole di Nainggolan belga ma di origini indonesiane. “Questa visita accrescerà ancora di più la nostra fan base”, ha detto Pallotta.

Ecco Riepenhof, il medico preso dal ciclismo

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Il Tempo (A. Serafini) – Dopo una lunga selezione, la Roma è arrivata a dama. Il compito di supervisione dello staff sanitario sarà affidato a Helge Riepenhof, dottore tedesco specializzato in traumatologia e recupero da infortuni sportivi nel centro all’avanguardia di Amburgo. Una figura professionale, suggerita dal neo capo dei preparatori Norman, che vanta in carriera due partecipazioni alle Olimpiadi (Londra e Pechino) con la Germania, un passaggio calcistico di due anni al Brighton in Championship e una lunga trafila nel mondo del ciclismo. Dal 2012 è responsabile medico dell’Omega Pharma- Quickstep, team del ciclista britannico Cavendish.

Stadio Milan, slitta il sì. Assalto a Romagnoli

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La Repubblica (E. Currò/L. Pagani) – Il sì o il no al nuovo stadio del Milan nel 2019 slitta ancora: a domani, se è un’asta a chi offre di più, oppure più in là, magari all’anno prossimo, se è soprattutto una questione politica. Ieri Fondazione Fiera non ha scelto tra i due progetti per la riqualificazione del Portello: l’impianto da 48 mila spettatori del club o la passeggiata ciclopedonale sopraelevata con hotel da 350 camere del costruttore bergamasco Vitali. Queste le acrobazie in burocratese: «Si è deliberato all’unanimità di dare mandato al presidente Benedini di incontrare nuovamente e senza indugio i due concorrenti per una risposta definitiva ed esauriente ai punti che a tutt’oggi risultano ancora non definiti».

ll bando risale ormai a sei mesi fa: la locuzione “senza indugio” suona beffarda. Si cerca un compromesso tra i soldi da incassare e le esigenze del quartiere. Sia Vitali sia il Milan sembrano pronti a rilanciare. Il club, che in caso di bocciatura dovrebbe ripiegare sull’area Falck di Sesto o sull’Expo, si è offerto di pagare i lavori di bonifica (15 milioni), che sommati ai 35 per l’area e ai 300 per la costruzione fanno 350. «Non abbiamo dubbi che la nostra proposta possa essere accettata», ha detto Berlusconi venerdì scorso. Nel comitato di gestione della Fondazione ci sono esponenti del mondo economico che devono la loro nomina a Forza Italia: c’è chi suggerisce di aspettare, l’anno prossimo, un nuovo sindaco e una nuova giunta. Quella attuale (il centrosinistra guidato di Pisapia) è scettica per le contestazioni dei cittadini al progetto stadio.
Il business Milan, intanto, ha ripreso vigore, come attesta il mercato: ieri visite mediche e firma per Josè Mauri, mentre i contatti col Psg per la cessione di Mastour sottintendono quelli per l’acquisto di Ibra e si aspetta di partire all’assalto di Romagnoli. L’ammorbidimento del fair-play dell’Uefa permette maggiori spese: basta presentare un piano aziendale quadriennale e la garanzia di nuovi investimenti.
Si dovrebbero concretizzare con la firma del thailandese Bee Taechaubol entro fine mese per il passaggio del 48% delle azioni alla cordata di cui fanno parte due banche: ADB di Abu Dhabi e la cinese CITIC. L’operazione, oltre allo sviluppo commerciale del marchio Milan in Estremo Oriente, prevede la quotazione in Borsa (Hong Kong la più probabile), con la quale la famiglia Berlusconi scenderebbe per la prima volta sotto la quota di maggioranza. Ma esisterebbe anche una clausola: Fininvest può cedere il suo 51% alla cordata di Mister Bee, obbligata a comprarla al prezzo già stabilito per il passaggio del ”primo” 48%.

C’è la tecnica al centro del lavoro di gruppo

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Il Messaggero (A. Angeloni) – Primo allenamento in Trentino davanti a 3/400 tifosi che hanno invaso lo stadio Pineta, ai piedi delle cime della val Rendena, dove la Roma svolgerà i suoi allenamenti fino a sabato sera (partenza per la capitale dopo l’amichevole contro il Gyirmot, ore 17). Non c’è Totti, che ha raggiunto il gruppo solo in serata: il capitano è alle prese con un problema ai denti e ieri mattina è stato trattenuto a Roma per una visita specialistica. Il resto del gruppo è sceso in campo al gran completo dopo una mezz’ora di lavoro in palestra. Ad allenarsi regolarmente con il gruppo c’erano sia Maicon sia Strootman (l’olandese ha saltato la parte atletica finale ma ha lavorato – e bene – con il pallone insieme con gli altri), più ovviamente Castan, che però ha ripreso ormai da tempo la preparazione.

COMANDA DARCY – Al centro dell’allenamento, la tecnica. Torello e possesso palla, con in finale un esercizio-gioco a squadre da quattro: il compito era passarsi il pallone a un tocco e mandare alla conclusione un giocatore verso una mini porta (vuota) posizionata sotto la tribuna dei tifosi. Deliranti alcuni errori, accompagnati dalle risate del pubblico, ben disposto verso la squadra. Poi è sceso in campo il nuovo preparatore Darcy Norman, che ha chiamato il gruppo al centro del campo per un lavoro posturale isometrico, spiegandosi già con un discreto italiano. Oggi doppia seduta di lavoro, in serata festa in piazza con presentazione della squadra. Presente il sindaco del posto, Michele Cereghini, più Mauro Baldissoni e Italo Zanzi, i due dirigenti della Roma presenti in Trentino.

Mercato Roma, Aquilani a parametro zero. Possibile ritorno?

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Alberto Aquilani dopo Inghilterra, Torino, Milano e Firenze potrebbe tornare nella Capitale. Il centrocampista, ceduto dalla Roma nell’estate del 2009 al Liverpool, sembrerebbe ora sul taccuino di Walter Sabatini per la linea mediana, dove non ci sono certezze sulle condizioni fisiche di Strootman. La notizia è riportata oggi dal ‘Corriere dello Sport’.

Salah, tra l’Inter e la Fiorentina irrompe il Chelsea: «In ritiro con noi». Mou lo convoca, anche la Roma pronta all’asta

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La Gazzetta dello Sport (L. Taidelli) –  Con la convocazione per il raduno di dopodomani a Londra il Chelsea spegne l’incendio che divampava da giorni tra Fiorentina e Inter attorno a Mohamed Salah. Il 23enne attaccante esterno insomma è tornato a tutti gli effetti un giocatore dei Blues – che restituiranno ai toscani anche il milione versato per rinnovare il prestito –, in attesa che su di lui si scateni una probabile asta. Dai 20 milioni che sarebbe costato alla Viola se il giocatore non avesse deciso di cambiare aria, infatti, la quotazione dell’egiziano è salita a 25-28. Una magra consolazione per i gigliati, che speravano ancora in un dietro front del ragazzo o almeno di poter imporre agli inglesi un veto per il passaggio ad un altro club italiano. Inter in primis. Una semplice convocazione vale insomma più dei vari comunicati, diffide e tweet polemici. Dopo il consigliere Paolo Panerai (che domenica ha detto, via Twitter, «se le regole valessero, i nerazzurri sarebbero già in B»), ieri ha tuonato un ex membro uditore del Cda della Fiorentina, Eugenio Giani, oggi presidente del Consiglio regionale della Toscana. «È una vicenda scandalosa, l’Inter è un club che rasenta il fallimento e infastidisce i club, andando a disturbare un giocatore sotto contratto, magari tramite qualche strano agente. Se fa tutto questo, bene che venga mandata in Serie B».

SOTTO COL CHELSEA Peccato, perché la domenica rovente sul fronte Salah per il resto aveva partorito un lunedì di bocche (quasi) cucite. Inter e Fiorentina non si incrociano nemmeno in Lega Calcio, dove pure erano attesi rappresentanti dei due club malgrado quella di ieri sui diritti tv fosse una riunione prevalentemente tecnica. All’egiziano ha fatto giusto un cenno il neo allenatore Paulo Sousa, che in una chat con La Nazione ha detto: «Salah è stato mal consigliato, ma voglio parlare solo di chi è qui e ha certi valori». L’Inter rimane alla finestra, pronta a intensificare i contatti col Chelsea. Ora sa che i 20 milioni già messi sul tavolo rischiano di non bastare. Con Perisic, Salah però rimane il primo obiettivo per completare assieme ad Icardi il tridente offensivo da consegnare a Mancini. E si cercherà di limare la differenza tra domanda e offerta, sapendo che l’accordo col giocatore sarebbe la parte meno difficile. si farà insomma tutto il possibile prima di virare eventualmente sul piano B.

TERZO INCOMODO Il tutto ben sapendo che su Salah ci sono anche altri club. Tra questi pureAtletico Madrid e Roma. I giallorossi hanno sempre ammirato l’egiziano, ma sono rimasti all’ombra anche perché sapevano che l’Inter si era mossa bene e per tempo. La pista però potrebbe tornare calda. Anche se ora la Roma non potrà più contare su un eventuale appoggio della Fiorentina, con la quale c’è in ballo anche l’affare Destro. Mentre l’Inter ha relativa fretta di mettere la rosa completa a disposizione di Mancini, la società di Pallotta invece ha tutto l’interesse affinché la cosa vada per le lunghe. Prima infatti deve vendere anche Gervinho, per fare cassa e liberare spazio pure per Dzeko. La certezza ora è che anche per la Roma l’unico interlocutore è il Chelsea.

Messina: «Rocchi molto presto tornerà ad arbitrare la Roma»

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Leggo – «Rocchi tornerà ad arbitrare la Roma molto presto». Parola di Messina, ospite a Sky, confermato designatore arbitrale. «Dopo una partita con tanto rumore è importante allontanarsi un pochino, ma sarebbe assurdo che in un campionato come la serie A, con arbitri apprezzati in tutto il mondo, una squadra debba privarsi delle prestazioni di un grande arbitro come Rocchi. Gli incidenti grossi capitano un po’ a tutti ma non deve essere un limite per arbitrare una grande squadra».

Ecco Iago Falque «È ora di andare a riprendere e battere la Juve»

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Leggo (F. Balzani) – Il ritiro di Pinzolo si è aperto con una doppia sorpresa: la presenza in gruppo di Castan e Strootman e l’assenza di Totti fermato… dal dentista. Il capitano aveva una visita programmata a Roma ed è arrivato in Trentino solo in serata. I 200 tifosi in tribuna si sono rifatti col primo allenamento del brasiliano e l’olandese. Quest’ultimo però è rientrato quasi subito in palestra e avrà bisogno ancora di un paio di mesi per tornare a pieno regime. In gruppo pure Maicon. Dopo mezz’ora di palestra, la squadra ha svolto lavoro col pallone. Applausi anche per Garcia, Mbiwa e Iago Falque che qualche ora prima si era presentato così: «Dopo due secondi posti è arrivato il momento di vincere. Stiamo lavorando per raggiungere la Juve. Sono in un grande club e sono convinto di poter fare molto bene. Quando sono arrivato in Italia in pochi scommettevano su di me ed ora voglio confermarmi. Il mio ruolo ideale? Esterno destro». Come Iturbe.

 

 

Roma, missione per Dzeko

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Leggo (F. Balzani) – A Melbourne col bomber e magari anche con terzino e portiere. Mentre un pezzo di Roma si allena nel fresco del Trentino, Sabatini nell’afa della capitale sta cercando di completare il mosaico in tempo per la tournée australiana. La prima carta del tris dovrebbe essere Dzeko. Sfogliata la margherita e considerate le difficoltà per arrivare a Lacazette, Lukaku e Higuain (per il quale verrà fatto un estremo tentativo) è rimasto il nome del bosniaco col quale il ds ha già trovato un accordo per un quadriennale da 4,5 milioni a stagione. Oggi si comincerà a trattare ufficialmente col City mentre Mitrovic chiuderà col Porto (così come Casillas).

Un intermediario è a Manchester e punta a limare il prezzo del cartellino: da 25 a 20 con la formula del prestito con obbligo di riscatto. La sensazione è che si arriverà a un accordo prima dell’amichevole tra i due club del 21 luglio quando Dzeko potrebbe giocare la sua prima gara in giallorosso proprio contro la sua ex squadra. È stato rinviato a sabato, invece, l’appuntamento coi dirigenti dell’Ausgburg per discutere di Baba. Reuter, ds del club tedesco, ha comunicato che si concederà qualche altro giorno di vacanza anche per pensare all’offerta della Roma: 13 milioni più bonus. Anche in questo caso c’è una differenza di 5 milioni e tanto ottimismo. Il dubbio della Roma è rivolto allo status da extracomunitario del ghanese che potrebbe precludere l’arrivo di Salah (favorito dalle quote dimezzate dei bookmakers e agevolato dal possibile trasferimento alla Fiorentina di Destro, che entro sabato dovrà dare una risposta definitiva al Monaco). Per questo resta calda la pista Adriano (passaporto spagnolo) che potrebbe arrivare comunque in caso di partenza di Torosidis.

Al posto (in panchina) di Cole si pensa a Augustinsson, 21enne svedese del Copenaghen cercato anche dal Liverpool. Il terzo pezzo è in realtà quello più vicino a vestire la maglia giallorossa. Dopo la finale persa in coppa America col Cile, infatti, c’è stata l’accelerata decisiva per Romero. Il portiere arriverà a parametro zero. Dopo Cholevas, invece, milioni utili potrebbero arrivare ancora una volta dal Watford. Il club dei Pozzo ha incontrato l’agente di Doumbia ed è pronto a superare l’offerta del Cska mettendo sul piatto 14 milioni per l’obbligo di riscatto da esercitare il prossimo giugno. Rifiutati 18 milioni dal Milan per Romangoli (ne servono 25), occhi sul centrocampista del Malaga Darder.

Il ritorno di Strootman in campo a Pinzolo. Iago Falque si presenta “Sono qui per vincere”

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La Repubblica (F. Ferrazza) – E’ dal 30 gennaio scorso che non aspettava altro, da quell’intervento al ginocchio, il secondo in meno di un anno, che l’aveva risprofondato in un incubo senza fine. Kevin Strootman non si è però mai perso d’animo, lavorando sodo, senza pause e riuscendo ad affrontare il ritiro di Pinzolo da protagonista. A sorpresa, intenzionato a bruciare le tappe del suo recupero, l’olandese che sorride poco, ha cominciato la preparazione estiva con i compagni, arrabbiato con la sorte per un destino che fino a questo momento l’ha visto figurare più in infermeria che sui tabellini. Kevin è riuscito a svolgere lo stesso lavoro atletico dei compagni, almeno in larga parte, animando l’entusiasmo dei circa trecento tifosi presenti tra le Dolomiti. Il danno cartilagineo, causa dell’ultimo pesante stop registrato quasi sei mesi fa, sembra non causare dolore al centrocampista, che si è avventurato, senza alcun timore, anche negli esercizi con la palla, tra cambi di direzione e allunghi. E i sostenitori giallorossi a trattenere il fiato, sostenendo lo sforzo di quello che sarebbe il recupero più importante per la prossima stagione (insiemea Castan ).

Ma i cori e gli applausi più calorosi non sono stati riservati esclusivamente a Strootman, ma bensì divisi con Garcia e Yanga — Mbiwa . Il gol nel derby ha trasformato il difensore in un vero e proprio beniamino da coccolare, e Mapou è al momento nella lista dei più amati. Raggiungerà Pinzolo solamente oggi, invece, Totti , alle prese con un problema ai denti (il mini-ritiro terminerà sabato). Si è invece presentato Iago Falque , l’unico volto nuovo del ritiro romanista. «Sono molto contento di esser qui — le parole dello spagnolo — lavoreremo per raggiungere la Juventus. Il ruolo che più mi piace è quello di esterno destro, ma se Garcia vorrà qualcosa di diverso, lo farò volentieri. L’anno scorso ho segnato tredici gol, spero di farne altrettanti». Sul fronte mercato, continua a lavorare sulla pista DzekoSabatini, parallelamente alla trattative che porteranno alla cessione di Destro, conteso da Monaco e Fiorentina. Il giocatore vorrebbe conoscere il suo futuro prima della tournée in Australia.

Tesoretto su Bomber e terzino

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Il Messaggero (S. Carina) – Ad un tifoso che aspetta il primo, grande acquisto per sognare, il refrain di Garcia «prima cedere e poi comprare» giustamente può annoiare. Ma al momento è la fotografia del mercato della Roma. E non potrebbe essere altrimenti. Perché per annunciare un centravanti, bisogna prima trovare sistemazione a Destro e Doumbia. Perché nel ruolo di vice Florenzi a destra, Garcia ha già in rosa Maicon e Torosidis. Perché per un esterno alla Jovetic (o Salah, che risponderà presente giovedì alla convocazione del Chelsea) capace di fare anche la seconda punta e garantire gol in doppia cifra, bisognerebbe vendere uno, se non due, tra Iago Falque (appena arrivato), Ibarbo (legato al riscatto di Nainggolan), Ljajic, Iturbe, Gervinho o Totti. La rosa extra large della Roma, quindi, è un problema. Perché è ‘extra’ sia nei numeri che negli ingaggi che si porta dietro. Un gioco ad incastri che rischia di trasformarsi in una lunga ed estenuante telenovela estiva se, oltre a trovare acquirenti per i calciatori che non rientrano nei piani di Garcia, i diretti interessati rifiuteranno le destinazioni loro proposte.
WATFORD SU DOUMBIA Doumbia ad esempio, di andare in Cina allo Shangai o al Bejing non ci pensa minimamente. Anche trasferirsi in qualche club arabo (l’Al Ahli lo aveva cercato dopo il no di Luiz Adriano) lo alletta poco. In Russia ci sarebbero Cska e Spartak Mosca che lo accoglierebbero volentieri: il problema è che la formula offerta, prestito con diritto di riscatto, non piace a Trigoria. Chissà cosa penserà l’ivoriano del Watford visto che il club inglese, durante la trattativa per Holebas, ha mostrato interesse nei suoi confronti. La Roma lo valuta 14 milioni. E Destro? Il centravanti preferisce rimanere in Italia e Firenze è la piazza che lo intriga maggiormente. Il problema è legato agli esuberi, stavolta dei viola. Se non viene ceduto Gomez non può partire l’assalto a Mattia e per questo motivo il suo agente non ha perso la speranza di piazzarlo al Monaco. Rimangono, quindi, in stand-by operazioni in entrata ben avviate ma che hanno bisogno di liquidità per essere definite.
DZEKO IN POLE Le priorità della Roma erano, sono e rimangono due: il centravanti e il terzino sinistro. Per questi due ruoli il club ha deciso da tempo che verranno effettuati gli investimenti più onerosi. Per gli altri ruoli, poi, molto dipenderà (anche) dalle occasioni che presenterà il mercato. Non è quindi un caso che i discorsi per Dzeko e Baba (l’alternativa è Adriano) siano quelli che registrino i passi in avanti più concreti. Soprattutto l’acquisto del bosniaco rappresenterebbe un’inversione di tendenza nel modus operandi del club. Si tratta infatti di un’operazione da 70 milioni per un 29 enne: quinquennale da 5 milioni netti al calciatore (che pesano il doppio nelle casse societarie) e 20 al City anche se gli inglesi, per ora, lo valutano 22. Non saranno due milioni eventualmente a fare la differenza. Il fatto che Sabatini abbia sempre abituato a spendere queste somme per calciatori più giovani, fa sì che se la cronaca dice Dzeko (novità attese tra oggi e domani), non vanno depennati dalla lista né Mitrovic (sul quale è forte il pressing del Porto) né Lukaku. Anche perché il belga, potrebbe avere come apripista a Trigoria Romero, svincolatosi dalla Sampdoria una settimana fa. In mediana uno dei profili che la Roma segue con maggior interesse è quello di Darder. Il centrocampista del Malaga sembrava essere ad un passo dal Porto che però ha acquistato Imbula. Molto, però, dipenderà dalla spesa per il centravanti e il terzino sinistro. Per questo motivo, in extremis, potrebbe tornare d’attualità il nome di Aquilani, anche lui svincolato. Con lo stesso criterio, se Cairo non abbassa le richieste per Bruno Peres, difficilmente Carbonero e Torosidis serviranno per arrivare al brasiliano. Non è un caso che Krafth, classe ‘94 dell’Helsinborg, rimanga in corsa. Intanto il Milan è disposto a mettere sul piatto 15 milioni per Romagnoli: per ora non bastano.

C’è l’Indonesia Day il 25 a Giacarta. Pallotta: «Una grande emozione»

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Il Messaggero – La Roma è pronta ad approdare per la prima volta nella sua storia in Indonesia: la squadra giallorossa volerà verso Giacarta dove il 25 luglio nel Gelora Bung Karno Stadium organizzerà l’As Roma Indonesia Day 2015. Il 24 luglio, all’arrivo dei giallorossi nella capitale indonesiana, Rudi Garcia e alcuni dei suoi calciatori terranno una conferenza stampa dedicata ai media locali. La giornata del 25 avrà invece inizio al mattino, con una clinic sul campo e con una sessione di foto e autografi dedicate ai bambini locali. Alle ore 18 di Giacarta, poi, gli uomini di Garcia prenderanno parte a un’esibizione. L’evento sarà aperto a tutti i fan che acquisteranno il biglietto o a coloro che saranno invitati dalle associazioni benefiche locali. «Siamo emozionati all’idea di portare per la prima volta la Roma in Indonesia – ha dichiarato il presidente James Pallotta. Abbiamo un gran seguito in quel Paese e concedere ai fan locali l’opportunità di vedere dal vivo i nostri giocatori per noi è un passo molto importante. Siamo certi che la visita in Indonesia, unita a una serie di iniziative mediatiche dedicate all’evento, ci aiuterà ad accrescere ancora di più la nostra fan base».

Falque, basta la parola: «Supereremo la Juve»

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Il Messaggero (A. Angeloni) – Appena un’ora dopo l’arrivo nell’albergo che ospita la Roma, capita di trovarsi catapultato davanti ai microfoni e taccuini e a un bagnetto di folla per autografi, foto e selfie vari. Iago Falque si presenta, è il suo secondo giorno di lavoro con addosso la maglia giallorossa, il primo qui tra i monti del Trentino. Al suo fianco l’immancabile e più che mai sorridente Italo Zanzi. «Avrà un grande futuro con noi», si lancia il ceo statunitense in una avventurosa profezia prima della presentazione alla stampa. Iago arrossisce, esibisce la sua maglia numero 14 e pure lui prova a lanciarsi in qualche “aggressiva” dichiarazione. Idee chiare quelle dello spagnolo, che sa che a Roma i suoi connazionali non è che abbiano proprio brillato. Punto numero uno: «Vogliamo riprendere la Juventus, la Roma da due anni arriva seconda e adesso vogliamo fare il salto in avanti». Punto numero due: «La Roma ha speso tanto per me e adesso voglio ripagare la fiducia ricevuta nel momento dell’acquisto». Punto numero tre: «Voglio superare i tredici gol realizzati nella scorsa stagione». Infine siamo al punto numero quattro e qui saranno contenti nell’ordine Iturbe e Gervinho. «Il ruolo che amo di più è quello ricoperto nelle ultime due stagioni, ovvero attaccante esterno destro». Viva la faccia, abbiamo davanti un calciatore che non risponde che gioca dove vuole il mister. Traduzione: Iago sarà la riserva di Iturbe (o Gervinho) o viceversa.
UN UOMO SOLO AL COMANDO Iago Falque per adesso è il primo e unico acquisto della Roma. E’ entrato senza squilli, magari sarà lui la sorpresa della stagione, come fu Mancini nel 2003, anche se i costi sono diversi. Lo spagnolo è stato acquistato dal Genoa in cambio di 7 (più uno di bonus) milioni di euro. È giallorosso da due giorni e già parla di vittorie, di ambizioni da successo. Sembra passato un secolo da quando Garcia disse che la Juve era irraggiungibile. «Quando vieni in una squadra come la Roma sai che c’è tanta pressione ma io mi sento tanta fiducia addosso e credo di aver raggiunto la maturità giusta per giocarmela in una grande squadra, magari ripetendo la stagione a Genova. Quando sono arrivato in Italia nessuno pensava che potessi fare bene e invece…. Io voglio vincere, al di là di come giocherò e di quanti gol segnerò. E’ ciò che la società mi è ha chiesto. La Roma può puntare sempre in alto. Abbiamo una grande rosa ed è sicuro che alla fine arriveranno altri giocatori». Se lo augurano un po’ tutti.

Roma, antichi profumi

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Il Messaggero (A. Angeloni) – Questioni scaramantiche a parte, sembra Kapfenberg, estate 2000. Una Roma che non sapeva ancora che in quella stagione avrebbe vinto il suo terzo scudetto. Ma Fabio Capello sapeva perfettamente che, in quel ritiro, non aveva a disposizione la Roma vera. Perché in Austria l’uomo di spicco era il solo Nakata, che guidava una banda di giovani rampanti al seguito, da Bovo a D’Agostino, da Ferronetti a Pepe, che addirittura ha avuto l’onore di siglare di testa il primo gol (inutile) della stagione. Assenti tutti gli azzurri, tanti, reduci dall’infausto Europeo in Olanda e Belgio, Totti, Tommasi, Delvecchio, Montella, più Candela attore (non) protagonista della vittoria della Francia. Non c’erano nemmeno chi quello scudetto lo avrebbe deciso con la classe e la personalità, vedi Samuel e Batistuta su tutti, che arrivarono qualche giorno dopo direttamente a Trigoria. Kapfenberg era priva dei big, ma c’era tanta voglia di fare.

LA STORIA SI RIPETESono passati quindici anni, la Roma si presenta a Pinzolo mezza e mezza, con pochissimi titolari, con giocatori che probabilmente di qui a poco se ne andranno e ben nove Primavera, più una serie di calciatori, importanti, ma claudicanti, che però danno l’impressione di aver preso la strada della resurrezione, che non si sa quando ma arriverà. La Roma vera nascerà sotto i cieli dell’Australia o a Trigoria. L’elemento di spicco, oggi, non può essere che Totti che, nonostante in molti lo definiscano capitano non giocatore, ha voglia di dimostrare che le sue partite ad alto livello riuscirà ancora a farle.

Altri titolari o presunti tali? Cercansi disperatamente nell’elenco dei convocati di Pinzolo. Ricordiamoli: Anocic, Calabresi, Capradossi, Castan, Cole, De Sanctis, Destro, Di Livio, D’Urso, Iago Falque, Florenzi, Gervinho, Iturbe, Machin, Yanga-Mbiwa, Ndoj, Paredes, Pop, Sanabria, Maicon, Strootman, Svedkauskas, Totti, Uçan e Vestenichky. Trovati i titolari? Pochissimi. Florenzi e se vogliamo Totti, forse Iturbe, magari Iago Falque, ma per adesso i De Rossi, Pjanic, Nainggolan sono altrove. Poi ci sono i rivedibili o gli ex titolari come De Sanctis, sulla cui testa pesa l’imminente arrivo di un altro portiere. C’é Maicon, fermo da cinque mesi abbondanti e con un ginocchio che definirlo scricchiolante è un esercizio di puro ottimismo. Intanto l’ex interista è apparso in campo, zompettante come un grillo.

Chissà, magari è solo un’allucinazione o forse ha ragione chi, sul suo definitivo recupero, ci invita all’ottimismo. Lo stesso discorso si può fare per Strootman e Castan, convalescenti anche più di Maicon. Pure loro sono sulla strada della guarigione, anche loro lavorano insieme con il gruppo, ma per rivederli al top c’è tempo. Un altro titolare dal futuro incerto è Gervinho, che prima decide di partire, poi vuole restare, ma la società cerca soldi e se c’è un acquirente, l’ivoriano se ne va. E Destro? E’ li, in attesa di un futuro lontano da Roma, perché è in arrivo un centravanti top, così ha detto Pallotta. Al di là delle normali incognite tecniche, c’è un aspetto positivo: i calciatori come Destro e Gervinho, o addirittura Cole, che da Roma non schioda, in passato vivevano questi ritiri in clausura, per colpa delle contestazioni dei tifosi (vedi Osvaldo nel 2013). Stavolta nessun rancore da parte di nessuno. Che sarà, sarà e amici come prima. Come Kapfenberg, anche nell’entusiasmo, in attesa dei big.

Iago Falque: «So che dobbiamo vincere»

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Corriere della Sera (B. Tucci) –  «Giocherò volentieri dove vorrà il mister, ma se mi chiedete quale è il mio ruolo è facile: esterno destro d’attacco. Quello in cui l’anno scorso ho segnato 13 gol con il Genoa». Nella Roma a 13 gol non c’è arrivato nessuno: ecco l’identikit di Iago Falque, arrivato in giallorosso per un milione di euro per il prestito, 7 per il riscatto alla prima presenza, un altro di bonus. Venticinque anni, una carriera con più bassi che alti fino all’incontro con Gasperini. «La Roma deve vincere, è la prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato».

Il mercato a rilento e lo strano ottimismo di Rudi

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Corriere della Sera (M. Tucci)La Roma è in ritiro a Pinzolo con un Garcia super felice. Di che cosa, visto che ancora non ha uno straccio di squadra? Il mercato è fermo, le trattative sono tutte in fieri e non ci sono notizie certe, ma solo rumor. Perché? Probabilmente,anzi quasi certamente perché le casse della società non godono ottima salute. Il presidente Pallotta, quando incontrò il suo staff a Londra, deve essere stato assai chiaro: prima si vende e si fanno danari, poi si penserà ai rinforzi. Tutto qui. Lapidario. Una brutta situazione soprattutto perché le avversarie si sono già catapultate sul mercato con ottimi affari. La Roma, invece, vive nella confusione. Pensate: anche Gervinho, che sembrava destinato altrove, ha fatto ritorno all’ovile ed è partito con i compagni per la montagna. Quel che dispiace è che sia andato via Bertolacci, un ragazzo del vivaio, e che anche Romagnoli potrebbe essere ceduto al Milan. Mi chiedo: perché fare tanti sacrifici nel crescere i bambini-prodigio, se poi si offrono al primo pretendente? Mistero. Comunque sia, la situazione è quella di un mese e mezzo fa: allora, per quale ragione Garcia è radioso? La speranza è che gli siano stato promessi quegli elementi indispensabili per creare una Roma competitiva. E cioè, un portiere, un paio di difensori ed un centravanti capace di segnare gol a doppia cifra.Ma ci saranno i soldi o bisognerà sacrificare qualche campione»?
Anche la Lazio è andata a respirare aria fresca. Ma anche qui le novità sono pochissime, anzi zero. Rimarrà Biglia? Le ultime notizie sono per il si. Lo stesso dicasi per Felipe Anderson. Dovrebbe arrivare Milinkovic, un giovane di 20 anni, di cui si straparla. Però Lotito ha il solito dubbio: perché spendere tanto se poi i preliminari di Champions andranno male? Non è un ragionamento sbagliato. Anzi. Purtroppo, non è in sintonia con l’ansia dei tifosi, i quali vorrebbero subito avere una squadra che possa dare del filo da torcere a tutte, Juventus compresa. È solo un sogno?

Roma, primo giorno e applausi. Bene Strootman e Castan

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Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Il ritiro della Roma incomincia in palestra. C’era tanta attesa per il primo allenamento dei giallorossi, a Pinzolo. E c’era un discreto pubblico che prima ha accolto l’arrivo della squadra all’hotel (l’applauso più forte per Mapou Yanga-Mbiwa) e poi si è trasferito nel centro sportivo. Ci sono voluti 45 minuti per vedere sul campo verde i giocatori. 
In attesa di nuovi arrivi dal calciomercato, uno dei personaggi da scoprire è proprio Darcy Norman, il preparatore atletico voluto da Jim Pallotta in persona, che ha preso il posto del capro espiatorio Paolo Rongoni. Il primo allenamento non poteva essere ad alta intensità e ha avuto una parte ludica con un esercizio in gruppetti, in cui bisognava segnare nel minor tempo possibile nelle «porticine».
Ha vinto la squadra di Destro, Iturbe e Uçan. Tutti gli sconfitti hanno dovuto fare le flessioni come penitenza. Nullo il lavoro tattico, anche perché ben pochi dei giocatori di questo ritiro faranno davvero parte della rosa, con Garcia che nel finale ha abbandonato il campo e si è fermato insieme a Cole con qualche tifoso. Norman è allora ridiventato protagonista, con una serie di esercizi isometrici in cui ha controllato personalmente la «postura» di tutti i giocatori.
Sono molti i dettagli tecnologici introdotti negli allenamenti, dal Gps a nuovi macchinari nella palestra. Ai giocatori è stato consegnato anche un orologio che, con una app scaricata e collegata al cellulare, controlla alcuni parametri fisici e il riposo.
Francesco Totti ha saltato la sessione per un problema (risolto) ai denti e farà il suo debutto oggi. Per lui sarà il ritiro numero 24 in maglia giallorossa. Di più ha fatto solo Paolo Maldini, al Milan, con 25.
Buone notizie per Leo Castan, Kevin Strootman e Maicon. Il difensore brasiliano, che parlerà oggi in conferenza stampa, lavora regolarmente con il gruppo. Il centrocampista olandese è sembrato più avanti del previsto e ha svolto quasi tutto l’allenamento. Maicon è sicuro di vincere la sua scommessa: tornare a essere protagonista superando i problemi alla cartilagine del ginocchio.
È chiaro che, tra ritiro e tournée, la Roma potrà avere qualche risposta su quelli che, se sani, diventerebbero tre veri acquisti. Per quelli sui cui sta lavorando Sabatini i nomi più caldi rimangono Dzeko e Baba, anche se c’è una trattativa in corso per il terzino sinistro della nazionale svedese under 21 Augustinsson, adesso al Copenhagen.

Gervinho e Destro: niente fischi, solo applausi

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La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Chi invece si aspettava fischi, insulti e magari anche qualche pernacchia è rimasto deluso. Niente di tutto questo né per Gervinho né per Destro, i due attaccanti della discordia, quelli destinati a partire anche per «liberare» quel tesoretto da reinvestire poi sul centravanti pesante, Dzeko o chi per lui. Ma ieri a Pinzolo non c’è stato spazio né tempo per le contestazioni, ma solo un clima di grande gioia e felicità. Anche se poi Gervinho ha sbagliato un po’ tutti gli esercizi (anche tra le risate di qualcuno) e Destro ha provato a mettere su un bel sorriso, anche se a tratti apparso forzato, come quello di chi sa di essere lì solo di passaggio. Chissà, magari il ritiro lo finiranno anche, e magari voleranno pure in Australia ed Indonesia per la tournée.
E OGGI RAFTING Di certo, anche stasera si prenderanno pure loro una bella fetta di applausi, quando nella piazza principale del paese ci sarà la presentazione ufficiale della squadra. Parlerà il sindaco Michele Cereghini (che già ieri si è lanciato in un «Spero che Pinzolo possa accogliere un colpo di mercato»), lo farà anche Rudi Garcia e forse il capitano Francesco Totti. Oltre alla dirigenza, ovviamente, rappresentata a Pinzolo dal d.g. Mauro Baldissoni, dal ceo Italo Zanzi e dall’uomo di fiducia di Pallotta, Alex Zecca. Un modo come un altro per compattarsi, quel team building a cui tiene da matti anche Rudi Garcia. E non è un caso, infatti, che domani invece della classica doppia seduta ci sia solo un allenamento, fissato nella mattina. Poi, molto probabilmente (e tempo permettendo) tutti a fare rafting, proprio come due stagioni fa a Riscone di Brunico. Perché aiuta a stare insieme, ad aiutarsi nelle difficoltà e a cementarsi davanti agli ostacoli. Una squadra nasce anche così, soprattutto quando hai pochi giorni a disposizione per stare insieme. È il gruppo, quello che alla fine fa la differenza.

Roma, il ritorno dei big, I «senatori» a caccia del tempo perduto

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La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – In tre nella scorsa stagione hanno giocato in tutto 27 partite, appena il 54% delle gare totali della Roma (in tutto 50, tra campionato e coppe varie). Una miseria verrebbe da dire, soprattutto se si considera che erano tre titolari. E che titolari. Così rivederli in campo già ieri con il gruppo, fare tutti (o quasi) i lavori dei propri compagni e leggergli negli occhi quella fame e quella voglia di rivincita che è mancata spesso alla seconda Roma di Garcia ha aperto il cuore a molti. Ai tifosi, ma anche allo stesso allenatore francese. Perché poi Strootman, Castan e Maicon, se tutto dovesse andare come deve andare, sarebbero davvero come tre nuovi acquisti, tre pedine da mettere lì, lustrare e gustarsi fino all’ultimo pallone dell’ultima partita.

RABBIA KEVIN Il più atteso, ovviamente, era Kevin Strootman, l’uomo che è considerato un po’ da tutti l’ago della bilancia. Se per Sabatini esiste una Roma con Maicon e una senza, per tutto il resto del mondo esiste anche una Roma con Strootman e una senza. Troppo importante l’olandese per poterci rinunciare così a lungo. E quanto possa pesare nel futuro della Roma lo si è capito anche ieri, quando Kevin ha mollato un paio di urlacci nei confronti di Gervinho, reo di avergli dato male il pallone o di aver sbagliato un gol facile facile. Roba di esercitazioni ludiche, giochini tra conduzione, passaggio, triangolo e tiro da fare più per gli occhi dei tifosi che altro. Ma Strootman dentro ha una rabbia che esplode, così forte che nell’ultima mezz’ora Garcia ha preferito mandarlo in palestra. Del resto, il suo problema da qui in avanti saranno i carichi di lavoro, per ora quel ginocchio sinistro va sollecitato con le carezze e non con i traumi.

GIOIA LEO Ma se per Strootman si è alzata un’ovazione ogni volta che è finito sotto la tribuna dei tifosi, per Castan ci siamo andati vicini. Questione di decibel, da capire solo se la gioia di rivederli in campo è stata più grande per uno o per l’altro. Cambia poco, perché quello che conta è vedere davvero Castan di nuovo nelle vesti del giocatore. A tutti gli effetti. Alla fine anche lui, come Strootman, ha dovuto pagare pegno e piegarsi alle flessioni (la sfida con mini-circuito e tiro in porta è stata vinta dal gruppo di Iturbe, Uçan, Machin e Capradossi), ma pazienza. Castan sarà felice così, averne ancora mille di questi giorni. «Daje Leo, ti vogliamo bene», è stato l’incitamento più genuino di un tifoso. Lui le lacrime non se le è fatte sfuggire, ma chissà poi dentro cosà avrà vissuto. Di certo, un misto tra gioia e commozione.

SFIDA MAICON E poi c’è lui, Maicon, l’uomo che negli ultimi sei mesi di Roma non si è mai visto. Ha vissuto un’estate turbolenta, con la società ha un accordo legato proprio a questi primi passi stagionali. Se dimostrerà di essere ancora un giocatore, allora okay. Altrimenti via, verso altre strade. Ma Maicon ha dentro così tanta voglia che ieri si è presentato quasi tirato a lucido, alla faccia di chi se lo aspettava ingrassato, forse anche imbolsito. No, niente di tutto questo. Anzi, ieri Maicon sembrava esser ripartito da quello pre-Mondiale, quello che aveva messo le ali alla Roma e di fatto faceva il regista avanzato in fase offensiva. Ha promesso alla società di volerla aiutare a vincere qualcosa. Proprio come De Sanctis: «Considerando che negli ultimi due anni siamo arrivati secondi, l’obiettivo ora è migliorarsi e vincere un trofeo». Ed allora via, chissà che i primi acquisti non siano già davvero a Pinzolo.