Corriere dello Sport – Respinto il ricorso, delusione Osvaldo

La mancanza di puntualità fa proseliti nella Roma. La Corte di Giustizia federale ha respinto il ricorso della società contro la squalifica di Daniel Osvaldo, che quindi non giocherà a Palermo, ma la curiosità è un’altra: mentre Baldini e l’avvocato Conte aspettavano in un salottino del palazzo di Via Allegri, Osvaldo si è presentato (avvisando) con quasi mezz’ora di ritardo all’appuntamento con i giudici. Colpa dell’allenamento, che Luis Enrique ha mantenuto alle ore 14, e del traffico, che in un giorno feriale da Trigoria ai Parioli può essere un problema, ma certo non è stato il migliore prologo per un’audizione importante.
IL QUARTO UOMO –
 Naturalmente non è a causa del ritardo che al giocatore è stata confermata la squalifica di due giornate. Osvaldo, anzi, ha spiegato con molto garbo di non aver colpito intenzionalmente Cigarini, durante il secondo tempo di Atalanta-Roma, e di non essere stato violento: tanto è vero che lo stesso avversario, che aveva commesso il primo fallo, si è subito rialzato. Proprio su una lacuna del referto di Damato, che non conteneva la parola «violento» , l’avvocato Conte aveva costruito il reclamo. Se si fosse trattato di gioco scorretto, la punizione giusta sarebbe stata la giornata di squalifica già pagata. Invece i giudici, quando si sono riuniti in camera di consiglio, hanno telefonato al quarto uomo Celi, che nel corso della partita aveva segnalato il colpo proibito di Osvaldo sfuggito all’arbitro: Celi ha confermato la versione del calcio volontario. E allora la Corte non ha potuto fare altro che allinearsi alla decisione del giudice sportivo. La Roma ha reagito con una nota in cui chiarisce: «Pur in un contesto che vede la società impegnata nel tentativo di improntare i propri comportamenti al massimo rispetto delle regole e delle sanzioni che la violazione di queste prevedono, l’As Roma aveva ritenuto comunque di presentare detto ricorso, avendone ravvisato ampiamente i margini di accoglimento, contrariamente a quanto invece, ad esempio, ritenuto nel caso della squalifica del calciatore Marco Cassetti. La necessaria e convinta accettazione delle regole non significa al contempo rinunciare ad esprimere i propri convincimenti nelle sedi opportune»
EMERGENZA –
A questo punto, la Roma di Palermo potrebbe essere molto incompleta. Dell’infortunio di Totti parliamo a parte. Ma ieri è diventato difficile anche il recupero di Taddei, che si era fermato mercoledì per un fastidio al polpaccio destro. Anche per lui una decisione verrà presa oggi. Se non dovesse farcela, sulla sinistra giocherebbe ancora Josè Angel con il rientro di Rosi sulla destra.
BABY PUNTE – In attacco invece Luis Enrique potrebbe riproporre il tridente da 60 anni complessivi: Bojan-Lamela-Borini. Avrebbero potuto quasi giocare la finale di Coppa Italia Primavera ieri, invece sono i probabili titolari di domani sera a Palermo: serie A. Borini è in un periodo eccezionale, segna a raffica anche se non partecipa alle cene della squadra; Lamela è in cerca del gol che in campionato gli manca proprio dalla partita d’andata; Bojan infine non gioca titolare da due mesi e spera di convincere la Roma di essere importante. (…)
Corriere dello Sport – Roberto Maida

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