Opzione Musonda per la Roma. Sabatini tratta l’attaccante belga del Betis di proprietà del Chelsea

musonda

Il Tempo (A.Austini) – Veloce, agile, tecnico. Più ala che attaccante, con margini di crescita importanti. Charly Musonda Jr., figlio d’arte, ha stregato Walter Sabatini durante la semifinale di Youth League del 2015 in cui il Chelsea spazzò via la Roma: il giovane belga di origini zambiane è uno dei gioielli del settore giovanile di Abramovich, da gennaio in prestito al Betis Siviglia dove ha confermato tra i «grandi» della Liga quanto di buono riusciva a fare tra i ragazzi, comprese le apparizioni con l’Under 21 del Belgio. Classe ’96, contratto col club inglese rinnovato fino al 2019, Musonda è un piccolo Gervinho tanto per fare un paragone romanista, quando parte palla al piede è difficile fermarlo ma deve migliorare parecchio la confidenza con la porta avversaria.

Cercato in passato dal Barcellona, di lui si è parlato durante la riunione di Stamford Bridge dello scorso 8 aprile tra Sabatini e Marina Granovskaia, la manager operativa del Chelsea, con la mediazione dell’agente Ramy Abbas. Oltre a intavolare il possibile trasferimento di Nainggolan al Chelsea, quel pomeriggio è stata discussa anche la possibilità di far viaggiare in direzione opposta qualche giovane di proprietà dei Blues. Tramontato sul nascere ogni tentativo per Loftus-Cheek, che diventerà uno dei perni su cui Conte rifonderà la sua nuova squadra, la Roma ha chiesto la disponibilità a trattare Musonda e, in seconda battuta, il difensore centrale Christensen finito nel frattempo a Moenchengladbach. Il club di Abramovich, accusato in patria di snobbare le «stelline» cresciute in casa, non ha chiuso le porte a Sabatini, soprattutto il sacrificio di un giovane dovesse servire ad abbassare il prezzo di Nainggolan.

Conte non si è arreso, vuole portare Radja a Londra, ma finora non ci sono i presupposti: la Roma ha chiesto 45 milioni di euro mentre la proposta del Chelsea è ferma a 35-36 compresi i bonus. E finora non c’è traccia di un presunto rilancio ipotizzato in Inghilterra. Inoltre Nainggolan non si è spostato un centimetro dalla sua posizione: se dipendesse da lui, resterebbe a Roma e prenderà in considerazione il Chelsea o altre offerte solo nel momento in cui il club giallorosso gli chiederà di farlo. Ora pensa agli Europei, con un bel po’ di apprensione: deve smaltire una lesione muscolare al polpaccio di 1.4 centimetri che, vista la vicinanza e la breve durata della competizione, rischia di fargli saltare il torneo. Ma il ct Wilmots si è detto ottimista sul recupero di Radja. Spalletti lo aspetta al più tardi per la tournée americana insieme agli altri nazionali e nei prossimi giorni riceverà aggiornamenti sulle operazioni di mercato in una nuova riunione organizzata con i dirigenti, in attesa dell’arrivo di Pallotta previsto a fine mese-inizio giugno. La Roma considera la cessione di Nainggolan come una sorta di extrema ratio, vorrebbe evitare anche quella di Pjanic ma il suo agente sta cercando in giro per l’Europa club disposti a pagare la clausola rescissoria da 38 milioni di euro e ad aumentare fino a 5 milioni lo stipendio di Mire. Numeri che hanno fatto allontanare la Juventus, non il Psg mentre si attende un possibile inserimento di Atletico Madrid e Barcellona. Il «piano A» di Sabatini resta comunque cedere i vari Sanabria, Paredes, Sadiq per reperire le risorse necessarie.

Se dovesse partire anche Rudiger – altro giocatore in orbita Chelsea – a Spalletti servirà un nuovo centrale titolare. Fra i tanti profili seguiti con interesse c’è Umtiti e in Francia assicurano che il ragazzo avrebbe già inviato segnali di apertura verso Trigoria. Il problema è il prezzo: il Lione chiede 20 milioni di euro per il difensore. Quanto all’attacco, oltre all’opzione Musonda si torna a parlare di Milik, il centravanti dell’Ajax già trattato la scorsa estate. Se Dzeko dovesse partire, il polacco è un obiettivo da tenere in grande considerazione.

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