Nuovo stadio, acquisite le carte sui rischi

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Il Corriere della Sera (G.De Santis) – Le criticità idrogeologiche nell’area di Tor di Valle scelta per la costruzione dello stadio della Roma saranno esaminate dalla procura. Il pubblico ministero Mario Dovinola ha infatti delegato alla Guardia di Finanza l’acquisizione del dossier dell’Autorità di Bacino del Tevere, che ha evidenziato situazioni di rischio idraulico nella zona. Obiettivo: studiare le conclusioni dell’iter amministrativo compiuto dai funzionari dell’ente che hanno spinto il sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, a confermare l’ipotesi del rischio di esondazioni.

Uno scenario da semaforo giallo per l’inizio dei lavori perché impone la necessità, secondo il rappresentante del Governo, «di approfonditi esami circa il pericolo di assestamento delle formazioni alluvionali ». In questo momento il progetto per lo stadio a Tor di Valle è all’esame della Regione per l’approvazione definitiva, attesa entro poche settimane, anche se il timore è un nuovo slittamento dei tempi. La prima criticità che verificherà la procura riguarda la possibilità di un’esondazione del Fosso di Vallerano, vicino a dove sorgerà lo stadio. La seconda questione concerne i problemi derivanti dal deflusso e dall’accumulo di materiale successivo a eventi metereologici, che potrebbero provocare uno straripamento del Fosso.

In ogni modo gli investigatori non procederanno a una consulenza geologica dei terreni. Lo scopo dell’inchiesta è verificare i passaggi che hanno permesso l’approvazione della delibera comunale dello scorso 22 dicembre, al termine della quale lo stadio della Roma è stato definito d’«interesse pubblico ». Come osservano gli inquirenti, i problemi sono noti e starà ai tecnici trovare le soluzioni idonee a evitare i pericoli. Il dubbio, però, è che i costruttori abbiano esercitato pressioni sui funzionari capitolini per ottenere la possibilità di costruire in quest’area.

Una pista investigativa che però ancora non ha trovato riscontri, come dimostra l’assenza d’indagati e d’ipotesi di reato. L’interesse della procura si concentra anche su i grattacieli dell’archistar Daniel Libeskind. Nella delega firmata dal pm alle Fiamme Gialle c’è la richiesta di verificare se siano state concesse cubature in eccesso nell’area del «parco a tema», ribattezza business park. In una prima fase questo spazio era prev i s to che rimanesse un polmone verde. Poi, il parco è stato sostituito dalle torri, più appetibili commercialmente. Perché? La risposta alla Guardia di Finanza.

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