L’intervista ai collaboratori di Fonseca: “Il mister è un leader nato, riesce a tirare fuori il meglio di ognuno” – VIDEO

Alla scoperta dello staff di Paulo Fonseca. La Roma ha pubblicato sul proprio account Twitter un video con i due preparatori atletici, Nuno Romano e Pedro Moreira. I due uomini hanno parlato del percorso svolto finora, del loro rapporto con il mister, dell’impatto del Coronavirus sul loro lavoro e delle condizioni fisiche dei calciatori. Queste le loro parole:

È passato un anno dal vostro arrivo a Roma. Sebbene la stagione non sia ancora finita, analizziamo quanto successo negli ultimi mesi

Nuno Romano: Certamente, penso che il bilancio sia nel complesso positivo. Siamo arrivati in un ambiente nuovo ed è molto diverso da quello a cui eravamo abituati. Nel nostro anno zero alla Roma, è così che abbiamo definito questo anno, ci è stato chiesto di contribuire alla trasformazione della Roma e assieme al club stiamo cercando di fare dei passi in avanti importanti, per costruire una squadra più forte, ed è un processo che è tuttora in corso. Ci troviamo nel mezzo di questo percorso, abbiamo bisogno di tempo e di continuare a lavorare sodo.

Quali sono le difficoltà e le differenze che avete trovato qui, rispetto a quello a cui eravate abituati allo Shakhtar, ad esempio?

Pedro Moreira: Qui le cose sono diverse, socialmente e culturalmente, per il tipo di giocatori, per al cultura dell’ambiente. C’è una caratteristica importante all’interno dello staff tecnico, e vale per Paulo Fonseca in particolare, ed è il modo in cui ci adattiamo alle situazioni che ci si presentano. Succedeva anche in Ucraina. All’inizio, analizzavamo e osservavamo il club e la situazione circostante. Solamente dopo potevamo iniziare a lavorare come si deve. Una cosa è possedere già le conoscenze, un’altra è agire quando ti trovi in una determinata situazione. A Roma la situazione è più simile a quello a cui siamo abituati noi portoghesi. È molto più simile a quello che siamo noi come persone. Le nostre idee sono più vicine. Penso che ora ci sia più stabilità per quanto riguarda quello che siamo e il nostro approccio al lavoro quotidiano.

Per quando riguarda Fonseca, come vi siete conosciuti?

Nuno Romano: Ho conosciuto il mister nel 2015 al Braga. Ha iniziato ad allenare lì quell’anno e anche per me si trattava del primo anno a Braga. Abbiamo iniziato a lavorare insieme e gradualmente ci siamo anche iniziati a conoscere. Oltre all’aspetto professionale, c’era anche l’aspetto personale. Più tardi, nel 2018, se ricordo bene, mi ha chiesto di far parte del suo staff tecnico.

Pedro Moreira: Io conosco Fonseca da più tempo. Ho partecipato con lui al corso UEFA B molto anni fa. Ero molto legato a Nuno Campos, giocavamo insieme quando eravamo bambini.

Giocavate entrambi a calcio?

Nuno Romano: No, Pedro lo era più di me (ride, ndr).

Pedro Moreira: Non ero un bravo giocatore io (ride, ndr). Giocavo da ragazzo, ma non ho fatto carriera e ho scelto il percorso dell’educazione fisica. Ero molto legato a Nuno e parlavamo regolarmente. Lavoravo nel sud del Portogallo e ci incontravamo ogni volta che le squadre di Fonseca e di Nuno giocavano contro. Eravamo molto legati e appena si è presentata l’opportunità, mi sono unito allo staff di Paulo. È successo quando il Pacos de Ferreira è stato promosso nella massima serie ed è lì che sono davvero diventato parte dello staff tecnico. Ci conosciamo da molti anni.

È vero che Paulo è molto severo?

Nuno Romano: No, non è vero. È una persona equilibrata. Dà molta autonomia a noi e a tutti quelli che lavorano con lui, ma al tempo stesso esige che noi ci assumiamo le nostre responsabilità. È severo se non fai il tuo lavoro, ma fa parte della sua persona, è un leader soprattutto, penso che sia un leader nato, che riesce a tirare fuori il meglio di ognuno. È severo se vede che non stai dando il massimo. Fa il suo lavoro come allenatore e come leader e vuole che tutti lo notino. Soprattutto, è una persona equilibrata e c’è una cosa che dice molto su che tipo di persona è: quando è il momento di godersi il tempo libero a disposizione, ti lascia la tua libertà e rispetta i tuoi spazi, ma quando è il momento di lavorare, dobbiamo farlo e non gli piace che ci si rilassi.

Ora siete in Italia, la patria della pasta e del vino, quindi credo che questo renda il vostro lavoro più difficile. Ovviamente, i giocatori sono in ottima forma, ma quanto influisce l’alimentazione sulla forma perfetta?

Nuno Romano: Molto, se lavori in questo settore. Generalmente, ci sono tre aspetti da considerare. Il primo è l’allenamento, il secondo è l’alimentazione e il terzo è il riposo. L’alimentazione è fondamentale per le tue prestazioni in quanto atleta. Qui siamo fortunati ad avere il dipartimento medico che ci aiuta sotto questo aspetto. Abbiamo due nutrizionisti che ci hanno aiutato con i giocatori, ma è difficile perché, come hai detto, questo è un paese in cui il cibo e le bevande sono davvero ottime. Fortunatamente ci siamo abituati, perché anche in Portogallo, come sai, la cultura culinaria è molto forte e ci piace mangiare. Fortunatamente ad aiutarci c’è lo staff, che ci sostiene molto sotto questo punto di vista e penso che i risultati si vedano perché i giocatori sono tutti in forma.

Pedro Moreira: Penso che la struttura del club e il modo in cui lo staff tecnico si è ambientato siano stati due aspetti veramente positivi. Abbiamo unito le nostre idee sulla costruzione della forma fisica, che è quello in cui siamo specializzati e abbiamo proposto al club quello che avevamo definito per i giocatori e lo abbiamo poi tradotto sul campo. Si tratta di assicurarsi che le prestazioni della squadra non siano influenzate dalla forma fisica, quando si parla di tattica o di abilità tecniche.

Ci sono giocatori che sgarrano e mangiano cose che non dovrebbero mangiare? So che i dessert di Trigoria sono fantastici!

Nuno Romano: Ce ne sono, ma fa parte del gioco, dobbiamo metterci l’anima in pace e fare appello alla professionalità dei giocatori. Fortunatamente qui i giocatori sono molto professionali e comprendono quanto sia importante l’alimentazione. Ma così come Fonseca concede autonomia alle persone che lavorano con lui, anche a noi piace concedere autonomia ai giocatori. La responsabilità è dei giocatori. Sanno che ci sono momenti particolari in cui possono mangiare una crostata. In passato abbiamo fatto un barbecue qui, assieme ai giocatori, dove hanno potuto mangiare liberamente. Questi momenti sono positivi e importanti per quanto riguarda questo equilibrio e il benessere fisico e mentale. I giocatori hanno questa responsabilità ed è qualcosa che noi concediamo loro. Sanno di essere dei professionisti e sanno di doversi mantenere in forma. L’alimentazione è fondamentale. Devono potersi godere i momenti in cui ci si può rilassare, lo devono poter fare, sono persone normali anche loro. Ma soprattutto, devono comportarsi come professionisti. Qui li monitoriamo e facciamo delle valutazioni fisiche su di loro, che ci indichino la condizione dei giocatori. Se qualcuno inizia ad allontanarsi dalla “retta via” dobbiamo riportarlo sulla strada.

Pedro Moreira: A seconda dei test e delle valutazioni, stiliamo un programma individuale per ciascuno di loro, che copra tutte le aree, evidenziando quello che devono fare per raggiungere un livello di prestazione ottimale.

Ad esempio, Diawara è un giocatore che osserva il Ramadan. Quando un giocatore lo fa, come funzionano gli allenamenti? Sarà un allenamento diverso quando si digiuna durante la giornata, no?

Pedro Moreira: Il Ramadan in questa stagione si è svolto durante il lockdown, ma era ancora in corso alla ripresa degli allenamenti. Abbiamo definito delle tempistiche, quindi il uso programma era pensato in modo che il giocatore non rimanesse indietro. Ne eravamo consapevoli e il giocatore è stato in grado di essere al livello richiesto durante gli allenamenti.

Nuno Romano: La cosa importante è gestire il carico di lavoro di questi giocatori. In alcuni giorni era prevista una doppia sessione con allenamenti la mattina e il pomeriggio, quindi, in questo caso, bisogna seguire Diawara da vicino, e sapere che sta digiunando per via del Ramadan, per questo abbiamo ridotto le sue ore di allenamento. Abbiamo tagliato le ore di allenamento rispetto agli altri. Nel caso specifico, ha preso parte solo ad un allenamento al giorno. Non partecipava alla seconda sessione e faceva del lavoro in palestra. La cosa più importante è gestire la quantità di lavoro per ogni giocatore.

Il Coronavirus ha avuto un forte impatto sul vostro modo di lavorare, cos’è cambiato?

Nuno Romano: È cambiato soprattutto, non parlo del lockdown quando i giocatori si sono allenati a casa, parliamo invece del ritiro quando hanno iniziato ad allenarsi con noi a Trigoria.

Pedro Moreira: Vorrei aggiungere una cosa importante a riguardo, su quello che ci aspettavamo inizialmente dal Coronavirus. Ci aspettavamo una pausa corta, ma invece è diventata molto lunga. Abbiamo quindi dovuto cambiare alcuni aspetti della preparazione quando il lavoro è ricominciato. (Nuno Romano) Esattamente, visto che non c’era una data prefissata per ritornare ad allenarsi, si passava da alcuni giorni ad alcune settimane, fino a un mese, due mesi… la pausa continuava ad allungarsi. Come ha detto Pedro, era importante per quanto riguardava il ritorno dei giocatori agli allenamenti. Per quanto riguarda le differenze rispetto al ritiro pre-stagionale, c’era la condizione dei giocatori quando sono tornati qui il primo giorno dopo la pausa.

Ora le partite saranno più frequenti. Avrete tre partite alla settimana, lo staff tecnico è preoccupato dal fatto che la preparazione e i tempi di recupero dei calciatori siano più brevi?

Nuno Romano: È una sfida grande, una sfida enorme che ogni squadra in Italia si troverà ad affrontare. Abbiamo l’esempio della Bundesliga, in cui nella fase iniziale, nelle prime partite, il numero di infortuni è stato più alto della media e il livello di intensità è stato più basso in termini relativi. Solo a partire dalla quinta giornata, in Bundesliga, l’intensità delle partite si è alzata e il numero di infortuni è iniziato a diminuire.

Pedro Moreira: Il periodo della preparazione è stato più breve rispetto al nostro. Qui abbiamo avuto più tempo, e speriamo che questo possa avere un impatto positivo sugli infortuni durante la ripresa. Vorrei elogiare i giocatori della Roma per la loro professionalità e per come hanno gestito questo periodo. Sono rimasti a Roma, per restare al fianco della città, del club, dello staff tecnico e di tutti noi. E hanno lavorato bene, dimostrando impegno, quindi al rientro la loro forma era accettabile. Abbiamo dovuto modificare il lavoro che inizialmente dovevamo svolgere assieme a loro.

Ora che tutto è tornato quasi alla normalità, gli allenamenti restano particolare, non è così? Dovete mantenere una certa distanza dai giocatori?

Pedro Moreira: Dobbiamo adottare le precauzioni necessarie. Anche a seconda dei test che facciamo periodicamente. Facciamo attenzione, come facciamo da mesi ormai. C’è qualche preoccupazione, ma d’altro canto il club sta effettuando test rigorosamente ogni quattro giorni. Sappiamo che i nostri livelli sono normali e che stiamo bene e possiamo lavorare sodo. In allenamento, non è più possibile avere un contatto fisico come capita, invece, nelle gare competitive. A mano a mano che le cose migliorano, ci concentriamo principalmente sulle statistiche degli allenamenti di squadra.

C’è qualche giocatore della Roma le cui prestazioni fisiche vi hanno favorevolmente impressionato?

Nuno Romano: Sì, abbiamo qualche esempio di prestazioni di alto livello. Ci sono Kluivert e Under, ad esempio, che sono molto veloci. Hanno il cambio di passo ma anche la capacità di coprire rapidamente distanze lunghe. Sono giocatori eccezionali e non è frequente poter lavorare con calciatori con quelle caratteristiche. Poi ci sono giocatori come Cristante, un giocatore particolare, che ha una resistenza fantastica, che gli consente di rendere per un lungo arco di tempo. Qui ci sono giocatori con caratteristiche fisiche straordinarie.

Pedro Moreira: Quando sono arrivato qui, mi ha colpito Zaniolo. In termini generali, come giocatore, e nonostante la giovane età. È giovane, ma grazie alla sua abilità, alla potenza e all’esplosività, è stato il giocatore i cui risultati fisici hanno superato le aspettative.

 

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