Non solo Conte e Mourinho: ecco gli altri allenatori europei di prima fascia in cerca di rilancio

Pagine Romaniste (Alessio Nardo)Antonio e Josè. Non c’è il minimo dubbio che siano loro i tecnici più desiderati in Europa. Ci si avvia a concludere la stagione in corso e per i club è tempo di pensare al futuro. E con due signori del genere liberi sul mercato, Conte e Mourinho, è impossibile non farsi tentare. C’è chi il suo condottiero ce l’ha già e se lo tiene stretto. E chi invece pensa di cambiare. La Roma è tra le società più attente e vigili, pronta a farsi avanti e presentare argomenti seri. Più per il mister leccese che per quello portoghese, maggiormente attratto per sua stessa ammissione dall’ipotesi Bundesliga.

Già, ma non ci sono soltanto loro. Il panorama dei tecnici disponibili su piazza propone nomi autorevolissimi, esperti, vincenti. Gente forse un po’ dimenticata, schiacciata dalla forza mediatica di Conte e dello stesso Special One, ma certamente meritevole di considerazione. Pensiamo ad esempio al 69enne Arsene Wenger, uno che porta in dote 21 trofei conquistati in carriera (17 alla guida dell’Arsenal) e che non ha mai dichiarato ufficialmente di voler smettere, nonostante l’età avanzata. Di fronte ad un progetto intrigante, potrebbe decidere di rimettersi in carreggiata. Magari stuzzicato dall’idea di lavorare con un gruppo composto principalmente da giovani promettenti. A proposito di “santoni”, come trascurare il 64enne portoghese Jorge Jesus, uno che in sei stagioni al Benfica (tra il 2009 e il 2015) ha portato a casa la bellezza di 10 trofei (con due finali di Europa League perse) prima del clamoroso passaggio ai rivali storici dello Sporting Lisbona, segnato da altre 2 conquiste (una Coppa e una Supercoppa nazionale) e dall’addio nel 2017. Fugace l’avventura recente alla guida dell’Al Hilal: il maestro lusitano è di nuovo libero sul mercato.

Aspetta il rilancio, e non può essere altrimenti, uno che a conti fatti può essere ritenuto il miglior allenatore del Paris Saint Germain sotto la guida di Nasser Al Khelaifi. Ovvero, Laurent Blanc: 11 trofei collezionati in sole tre stagioni (tra il 2013 e il 2016) e tre qualificazioni consecutive ai quarti di Champions, traguardo europeo mai più raggiunto dai parigini, sempre eliminati agli ottavi sotto le gestioni Emery e Tuchel. L’ex difensore di Inter e Napoli, che peraltro aveva già vinto in passato con il Bordeaux (non esattamente un’impresa facilissima), ha carisma e conoscenze notevoli. Può essere un grande affare per chiunque. E potrebbe rivelarsi un’ottima idea puntare su Julen Lopetegui, reduce da una duplice delusione: il mondiale negatogli dalla Federazione spagnola a pochi giorni dall’inizio dei giochi in Russia e la rapida conclusione dell’avventura al Real Madrid. Il mister di Asteasu ha lavorato bene in Nazionale e al timone delle merengues probabilmente ha pagato un’annata che, dopo mille trionfi e l’addio di CR7, non poteva non essere di transizione. Gli altri? Puel, Bilic, Donadoni, Cocu e quel Massimo Carrera ex vice di Conte che solo due anni fa portò al trionfo lo Spartak Mosca nella Prem’er Liga russa. Dunque, c’è ampia possibilità di scelta per chi vuol puntare su tecnici già esperti e rodati. In cerca di un’imminente rivalsa personale.

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