Niente rivoluzioni, aspettando DDR

Dan Friedkin non entra nella Roma per ribaltare le scrivanie, inserirà i suoi uomini, a cominciare dal figlio Ryan che si trasferirà in città, e coinvolgerà alcuni manager di fiducia che formeranno la maggioranza del Consiglio di amministrazione. Nei primi tempi non toccherà il piano di Fienga, anche il coinvolgimento di De Rossi è un’idea che va studiata ancora nel dettaglio. L’ex capitano potrebbe entrare nello staff tecnico a fine stagione, o come collaboratore di Fonseca o responsabile di una squadra del vivaio. Per il resto, buona parte della della struttura verrà mantenuta. Usciranno solo le figure più vicine a Pallotta, non dovrebbero essere toccate le posizioni di Francesco Calvo, direttore commerciale, e di Manolo Zubiria, riportato a Roma da Fienga come uomo di relazioni. Tantomeno è in discussione il ruolo di Gianluca Petrachi, sia lui che De Sanctis godono della massima stima da parte del menagement. Probabile l’allontanamento dai centri di potere di Franco Baldini, mentre Baldissoni, che sarebbe sicuramente andato via in caso di conferma di Pallotta, con Friedkin al timone potrebbe mantenere un ruolo. Lo scrive il Corriere dello Sport.

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