Niente dimissioni. Ventura, vie legali. La lite della vigilia

La Gazzetta dello Sport (S.Vernazza) – L’altra notte, dopo la batosta, Gian Piero Ventura ha fatto le ore piccole all’hotel Gallia di Milano, una volta sede del calciomercato e in questi giorni una delle basi milanesi della Figc. Impossibile dormire. Ventura ha parlato, si è sfogato e ha elogiato il gruppo azzurro, in particolare la vecchia guardia, cosa abbastanza incredibile a sentirsi, dato che con un pezzo di quel gruppo (i senatori) il c.t. si è scontrato e scottato. In mattinata Ventura è uscito da una porta secondaria e, protetto da agenti in borghese, ha raggiunto Linate, dove si è imbarcato sul volo Alitalia per Bari.

LE IENE –  In aereo il c.t. è stato intercettato dalle Iene. Sul momento non ha voluto parlare, poi qualcosa ha concesso: «Senza l’Italia saranno brutti Mondiali, ma purtroppo è andata, che ci posso fare? Chiedo scusa agli italiani. Lo score (il bilancio, ndr) è uno dei migliori degli ultimi quarant’anni, ho perso due partite (in realtà tre, ndr)». Nel finger, il tubo che porta dall’aereo all’area imbarchi-arrivi, si è difeso come ha potuto dall’assalto: «Vi prego con educazione», ha ripetuto due volte. Con educazione – gli ha chiesto la Iena in servizio – si dimette o no? «», ha risposto laconico Ventura, salvo smentire più tardi di avere intenzione di lasciare l’incarico. Un sì di maniera, modo per smarcarsi dall’insistenza dell’inviato del programma di Italia 1.

CASA DOLCE CASA – Il c.t. ancora in carica e non dimissionario è atterrato a Bari-Palese poco dopo l’una. Uscita protetta da varco laterale, ingresso in auto e via veloci in direzione Santo Spirito, quartiere residenziale a nord della città dove i suoceri hanno casa. Ventura, genovese per nascita e radici, ha sposato una signora di Bari, Luciana Lacriola,al suo fianco in aereo, e ha preso casa nel capoluogo pugliese, un bell’appartamento ristrutturato attiguo a Bari Vecchia, in centro. Ieri pomeriggio però si è rifugiato dai genitori della moglie per allentare la pressione di telecamere e giornalisti e per sbollire la tensione.

LEGALI – Perché Ventura non si dimette? Per una questione di vile denaro. In ballo ci sono gli ultimi otto stipendi del contratto originario, quello con scadenza giugno 2018. Il rinnovo fino al 2020 non entrerà in vigore perché legato alla clausola sulla qualificazione al Mondiale, adesso mancata. Restano da pagare le ultime otto mensilità, circa 7-800mila euro. Ventura non intende fare bei gesti e ha incaricato il suo avvocato di trattare con la federcalcio per la parte economica. Non ci saranno grandi sconti per Tavecchio. A Bari ricordano come Ventura a suo tempo abbia battagliato al centesimo col Bari per la risoluzione del contratto. Difficile accordarsi e allora un bell’esonero, perché no? A quel punto la Figc sarebbe costretta a pagare il tecnico fino all’ultimo euro.

RETROSCENA –  L’eliminazione dell’Italia dal Mondiale è cominciata con la batosta del Bernabeu ai primi di settembre, è proseguita con la riunione a porte chiuse dei giocatori dopo l’1-1 con la Macedonia a Torino e ha percorso l’ultimo miglio domenica nel ritiro di Appiano Gentile, quando c’è stato un confronto acceso tra Ventura e quella che potremmo chiamare la commissione interna, formata da Buffon e dagli altri veterani azzurri. Oggetto del dibattito la formazione da opporre alla Svezia nel ritorno. La solita discussione sul sistema di gioco. La commissione interna, con un guizzo da intenditori, voleva passare al 3-4-3, per schierare Insigne. Il c.t. però ha rivendicato il suo ruolo con forza e ha imposto le sue scelte. Sul campo, a naufragio quasi compiuto, c’è stato l’episodio del labiale di De Rossi, a confermare lo scollamento tra squadra e allenatore. Al di là delle dichiarazioni di facciata – alcune le abbiamo ascoltate, altre ne sentiremo – l’Italia è fuori per demeriti e per turbolenze di spogliatoio.

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