Corriere dello Sport – Nico Lopez: “La Roma è un sogno”

Alle due di pomeriggio non ci sono novità. Al centro di Roma, Piazza Cavour, dove ha sede lo studio privato del direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini, di Nicolas Lopez non si vede neanche l’ombra. Poi una telefonata, un vecchio amico che non si sentiva da tempo: «Lopez è qui!» . E via, inizia la corsa, ché ogni minuto potrebbe essere prezioso. Dal centro alla via Pontina, alle porte della Capitale, “Mancini Park Hotel,” la vespa vola evitando, a volte anche pericolosamente, i continui blocchi creati dal traffico. Un sms frena tutto: «Sta andando via…» , ma ormai siamo lì, entrare non ci costa nulla.

SORPRESA – Non c’è bisogno di arrivare neanche alla hall dell’albergo, nel giardino appena fuori, su un tavolino intorno alla piscina, il nuovo acquisto della Roma, il numero dodici di questa stagione, è seduto in compagnia dei genitori e dei consulenti del procuratore Bentancur, Michele Scaringella e Alejandro Dominguez. «La Roma per me è un sogno – comincia timido Nico detto “el conejo” – certo che la conoscevo come squadra, è un top club» . E da quel momento diventa tutto più facile, con un’altra tazzina di caffè davanti, un bicchiere d’acqua troppo fredda, e le prime sensazioni di un diciottenne che sta per vestire la stessa maglia di Totti: «Conoscevo la Roma, sì, e anche il suo capitano, Francesco Totti, un vero fenomeno» . Ciò che lo ha convinto a scegliere il giallorosso è stato anche il nuovo progetto intrapreso a Trigoria da quest’anno: «La Roma ora punta sui giovani, per me è un’opportunità grandissima. Non vedo l’ora di poter cominciare a mostrare quello che so fare» . E Lopez, con un fisico così, con i piedi deve essere forte davvero: altezza media e corporatura esile, un viso, se possibile, ancor più giovane dei suoi diciotto anni, uno insomma che non deve aver puntato sul fisico per arrivare dove è arrivato. «Mi sento pronto per la nuova avventura, sono molto carico».

ATTESA – Il gruppo è in attesa che a Trigoria – altro che Piazza Cavour! – sulla scrivania di Sabatini, l’accordo sull’affare si raggiunga. Sulle altre sedie, di fronte al ds della Roma, ci sono sia Pablo Bentancur che Oscar Betancourt («perché i nonni avevano nomi differenti…»), comunque la Vansomatic, società leader in Uruguay nella procura di calciatori. Appena arriva la telefonata, si sale tutti in macchina, un Suv, per andare al centro tecnico e concludere. Anche la mamma di Nicolas, la signora Monica, sembra contenta: «Roma mi piace tantissimo, è molto bella» . Nella mattinata, al terzo giorno di “ritiro” romano, la comitiva ha fatto un giro per la città: «Abbiamo anche un altro figlio, Mauricio, ha 15 anni. No, lui non gioca più a calcio…» . Il papà di Lopez, Alejandro, è vicino a Nico, felpa e jeans il genitore, maglietta e stesso pantalone il ragazzo. Le facce sono tra lo stanco, il felice e il serio: c’è la consapevolezza che qui la famiglia sta per fare il grande salto.

PARTENZA – Superate tutte le fasi, dal primo soggiorno alle tensioni tra il Nacional di Montevideo e il procuratore Bentancur, l’accordo con la Roma è cosa fatta. Il proprietario del Mancini Park Hotel, il signor Umberto, saluta il gruppo. Il Suv è già in moto. Nico Lopez fa un cenno dal finestrino e se ne va, stavolta con un bel sorriso che è tutto un programma. E’ pronto per andare a rinforzare l’attacco della Roma.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

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