La Gazzetta dello Sport (E. Esposito) – La direzione sembra ormai definita. I calciatori – così come cestisti, pallavolisti e chiunque abbia bisogno di uno spogliatoio o una palestra o che pratichi uno sport di squadra al chiuso – per giocare dovranno vaccinarsi. Al decreto che prevede il super green pass obbligatorio dal 10 gennaio per praticare sport nelle circostanze che abbiamo appena elencato, ieri si sono aggiunte le Faq (ovvero le risposte alle domande più frequenti) pubblicate dal Dipartimento per lo Sport.
Anche se non si tratta delle linee guida tanto attese dai presidenti delle federazioni, che saranno diffuse nei prossimi giorni o più probabilmente all’inizio del nuovo anno (ci si sta già lavorando con il Ministero della Salute, il Cts e il Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali), alcuni punti evidenziati lasciano comprendere in modo piuttosto chiaro quale sia la linea del governo anche verso i professionisti dello sport: evitare l’inserimento di deroghe. Salta all’occhio ad esempio un riferimento esplicito ad “atleti agonisti o di rilevanza nazionale”.
La domanda numero 20 chiede infatti se per queste categorie sia necessario il certificato verde e la risposta è chiara: “È richiesto anche per gli atleti agonisti o di rilevanza nazionale che accedono ai servizi e attività per i quali la normativa lo prevede“.
C’è anche un punto specificatamente rivolto agli spogliatoi, nel risposta 21: “A partire dal 10 gennaio 2022 l’accesso agli spogliatoi è consentito esclusivamente ai soggetti muniti della cosiddetta certificazione verde ‘rafforzata‘”. Non è il momento di essere tolleranti, anche perché finora al calcio è stata evitata la riduzione della capienza degli stadi, ma sul Covid non si può più essere flessibili e non è più possibile fornire alibi ai no vax. D’accordo anche il presidente della Figc Gabriele Gravina, il quale due giorni fa ha aperto all’ipotesi di vaccinazione obbligatoria per i calciatori. In attesa delle linee guida, la strada sembra segnata.