Nella chat “Famo sto stadio” favori ai politici e incarichi

Dopo la chat dei “quattro amici al bar”, utilizzata dalla sindaca Virginia Raggi per confrontarsi con i suoi fedelissimi, spunta anche quella “famo sto stadio”, ispirata all’hashtag lanciato dall’allora allenatore della Roma Luciano Spalletti. Ne facevano parte Luca Parnasi e i suoi collaboratori, adesso vicini al processo per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Una chat su whatsapp dove commentavano il progetto e, soprattutto, raccontavano degli incontri con politici e funzionari, a libro paga grazie a finanziamenti illeciti e consulenze che, per la procura, erano vere e proprie tangenti. Uno su tutti: Luca Lanzalone, consulente di punta della sindaca, ingaggiato senza contratto ma diventato il punto di riferimento dell’amministrazione pentastellata per il dossier sullo stadio. Sono i nuovi interrogatori depositati agli atti dell’inchiesta sull’affaire “Tor di Valle”, dopo la richiesta di rinvio a giudizio – sono in tutto 15 gli imputati che il 2 aprile compariranno davanti al gup – a tratteggiare il ruolo di Lanzalone, finito a processo per corruzione per avere agevolato Parnasi in cambio consulenze.

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