Nel mondo di Monchi

Corriere dello Sport (E.Marini) – Il nuovo direttore sportivo della Roma è una celebrità in Spagna e non solo. Un ex portiere che ha imparato dagli anni passati in panchina come scovare il talento nei giovani, ma anche in campioni considerati in fase calante. Il re Mida del calciomercato, ha fatto di necessità virtù iniziando come ds in un Siviglia in seconda divisione. Al suo primo anno con un mercato fatto di prestiti e “free-agent” il club “nervionense” ottenne la promozione e da lì l’ascesa non si è più fermata. Con Monchi in cabina di regia il Siviglia ha conquistato una Supercoppa di Spagna, due Coppe del Re, una Supercoppa Europea e ben 5 Europa League. L’obbligo di ottenere una squadra superiore alle possibilità economiche del Siviglia ha aguzzato l’ingegno dell’andaluso capace di mettere a segno colpi magistrali: scovando talenti a prezzi di saldo e vendendo come un broker di Wall Street, ovvero quando la quotazione di un giocatore aveva raggiunto il tetto massimo. La velocità nell’anticipare i concorrenti, come nel caso di Alves – seguito anche dal Real Madrid e dalla Juventus – è stata una delle sue armi migliori.

Ora a Roma Monchi avrà i fari puntati contro dei concorrenti per vedere le sue mosse. Ma dopo il caso Marcelo, ormai ha imparato che se vuole mantenere il massimo riserbo per un possibile acquisto la ricetta è una sola: non dirlo a nessuno. Inoltre le sue massime sembrano perfette per una squadra con grandi ambizioni come la Roma, alla ricerca di una dimensione internazionale sempre più consolidata, che la porti nell’Olimpo delle più grandi. Il primo comandamento di Monchi infatti è non comprare un giocatore sulla base di un buon Mondiale. Il secondo, invece, gli tornerà utile nella città capitolina e recita: «Le pressioni mediatiche o dei tifosi non sono rilevanti». Perché Monchi lavora pensando a lungo termine, per questo insiste che a volte serve pazienza, come nel caso di Luis Fabiano che esplose a Siviglia dopo due stagioni deludenti. Un esempio simile a quello di Dzeko coi giallorossi, criticatissimo all’esordio e osannato quest’anno.

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