Nei segreti del play targato Di Francesco

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Il ruolo del centrocampista centrale negli schemi di Eusebio Di Francesco è di fondamentale importanza per il calcio che proporrà la Roma. Nel 4-3- 3, il centrale di centrocampo mantiene sempre una posizione abbastanza arretrata, con il compito principale di far ripartire l’azione nella fase di possesso palla. Il centrale, ruolo che Gonalons interpretava da sempre nel Lione, ha raggio d’azione limitato, mentre le due mezzali si inseriscono costantemente. Per favorire l’impostazione dell’azione, si avvale della collaborazione dei due centrali difensivi, che devono avere doti di palleggio per dialogare tecnicamente con il pallone con lui. Fa un passaggio indietro e si fa ridare il pallone, per guadagnare spazi e far ripartire l’azione.

PLAY MAKERIl centrale deve giocare tanti palloni e resta costantemente basso anche perché Di Francesco non vuole mai che il portiere avvii l’azione con il lancio lungo. Quindi il centrale va spesso va a prendere il pallone dal portiere. Da lì scambia con uno dei centrali difensivi e poi mette in movimento spesso le mezzali, oppure gli esterni offensivi. Ma non deve fare il passaggio orizzontale, altrimenti con la pressione degli avversari non si esce mai dalla metà campo. Deve aprire il gioco, avere tecnica per liberarsi dall’aggressione dell’avversario. Uno dei migliori centrali italiani degli ultimi tempi è stato Pirlo, che era quasi insuperabile con la palla tra i piedi, nessuno riusciva a portargliela via. Il centrale deve farsi trovare sempre libero, quindi deve avere grande senso tattico, per ricevere palla e impostare l’azione. Di Francesco ama il calcio in verticale, ma non il lancio lungo. Non vedremo mai il difensore centrale che butta il pallone in avanti cercando gli attaccanti. Questo vanificherebbe i movimenti delle mezzali e degli esterni che a volte attaccano anche insieme. Le mezzali vanno a fare la sovrapposizione negli spazi che gli esterni offensivi liberano accentrandosi vicino alla prima punta. La mezzala in certi schemi riceve palla dal centrale e poi fa il cross teso in mezzo all’area.

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