Napoli-Roma, tre per uno fa…gol. Mertens da solo va più a segno dei giallorossi

La Gazzetta dello Sport (G.Monti) – Segna sempre lui, sempre. Anche quando ha una caviglia in disordine, anche quando magari durante la settimana ha scelto di «gestirsi» perché i campi di Castel Volturno sono duri e qualche rischio è dietro l’angolo. Dries Mertens fa gol con una facilità impressionante e, soprattutto, con la scaltrezza del centravanti puro. Lo si è visto anche a Cagliari, il belga ormai è bomber da area di rigore.

GRAZIE ROMASedici i gol in campionato, nessun suo connazionale ha fatto altrettanto nei cinque migliori campionati europei. Il Belgio si candida a essere la mina vagante del Mondiale, Mertens a essere titolare nonostante a lungo in patria sia stato considerato come uno bravo solo a subentrare. Del resto, era così anche a Napoli e poi, proprio in una sfida con la Roma, Sarri decise — allora sì, a partita in corso — che Mertens andava messo lì davanti. Succedeva nella passata stagione al San Paolo: Milik si era appena infortunato, Gabbiadini giocò male la chance che gli fu concessa dall’inizio e Mertens, dal 12’ della ripresa, prese definitivamente il suo posto. Era il 15 ottobre del 2016, una data che ha segnato una svolta nella carriera di Dries. Allora, però, a differenza di oggi non era e non si sentiva un bomber. Adesso le cose sono decisamente cambiate.

BOOMERANGMertens vive per il gol, anche se poi è perfetto nel gioco di Sarri per fare da raccordo tra centrocampo e attacco e da fionda per i compagni. Quando raramente non centra il bersaglio Dries si arrabbia, e si arrabbia pure quando esce anzitempo (come a Cagliari). La dimostrazione che la «bestia vuole essere sfamata», come si è affrettato a spiegare già da tempo Sarri per giustificare il fatto che, a prescindere dall’indisponibilità di Milik (che domani dovrebbe terminare con il polacco finalmente convocato), lui a Mertens non rinuncia e non rinuncerà mai. Magari lo stesso pensiero lo sta facendo anche il c.t. del Belgio, Roberto Martinez, nonostante una batteria di attaccanti di primo livello. Mertens, infatti, segna più di Lukaku (13 reti con lo United), di Hazard (11 gol il Chelsea) ed anche del suo fraterno amico De Bruyne (7 centri con il City). Inoltre, la scelta di Carrasco di trasferirsi al Dalian Yifang in Cina potrebbe rivelarsi un boomerang per l’ex Atletico Madrid e lanciare definitivamente Mertens verso un posto da titolare, da esterno o da punta centrale si vedrà.

NON RESTA…IMMOBILE – Dries in Russia dovrebbe avere come compagno di avventura Nainggolan, che si troverà di fronte domani. I due sono molto legati, forse complice anche il fatto che entrambi con il Belgio non sono ancora riusciti a dimostrare in pieno il loro valore. Prima del Mondiale, comunque, Mertens ha un altro obiettivo da conquistare: lo scudetto. Vuole dedicarlo a una città che lo ha adottato (proteggendolo nei momenti più delicati della sua storia d’amore con Kat) e ai tanti amici che ha trovato dentro e fuori dallo spogliatoio di Castel Volturno. Poi farà le valutazioni del caso sul suo futuro perché il «patto» firmato dagli azzurri prima dell’inizio del campionato comunque si scioglierà e Mertens resterà con una clausola da 28 milioni che però non scadrà in pieno mercato, come fu per Higuain, ma prima. Il Napoli vorrebbe trattenerlo, lui al momento è concentrato davvero solo sul primato. Quello in classifica, ma anche quello in classifica cannonieri. Mertens non si accontenta di essere il bomber belga più prolifico in circolazione, vuole essere anche il centravanti più prolifico della Serie A. Immobile è avvisato, la Roma pure. A proposito, Dries ha segnato da solo più dei tre centravanti giallorossi (Dzeko, Schick e Defrel): sedici reti a dodici. Per Sarri è uno e trino.

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