Napoli-Roma, l’eterno ballo delle outsider

Pagine Romaniste (Alessio Nardo) – Se il campionato italiano, in questi ultimi anni, ha avuto una parvenza di credibilità, lo si deve a loro. Napoli e Roma, le uniche ad aver provato a lanciare realmente la sfida alla Juventus in ottica scudetto. Entrambe mai in grado di sfilare un trionfo alla Vecchia Signora, ma proiettate lì, a quell’obiettivo. Con l’auspicio, un giorno, di approfittare di un eventuale black-out dei più forti.

Strategie diverse, metodologie quasi opposte. Da svariati anni ormai se ne discute: chi ha ragione? Chi sviluppa il lavoro migliore? De Laurentiis e Giuntoli oppure la delegazione giallorossa formata da Baldissoni e soci, capitanata e telecomandata da James Pallotta in quel di Boston? E’ doveroso dare un’occhiata ai risultati. Ai fatti. Facendo scattare il confronto, da un punto di vista temporale, proprio dal 2011, anno in cui gli americani presero possesso della proprietà romanista, con Aurelio già ben saldo sul trono azzurro dal 2005. Il metodo dei partenopei è sin troppo chiaro: costi di gestione complessivamente più bassi rispetto agli altri top team del campionato, pochi rischi d’impresa sul mercato (quindi rari investimenti imponenti) ma anche volontà e capacità di trattenere a lungo i giocatori più forti. Gli unici top player ceduti in questo lasso di tempo sono stati Ezequiel Lavezzi (dopo 5 anni di militanza), Edinson Cavani (3 anni), Gonzalo Higuain (3 anni) e Jorginho (4 anni e mezzo). La Roma ha tenuto un monte ingaggi costantemente più alto rispetto al Napoli, e non potendo contare su ricavi altissimi, ha scelto di “sopperire” sviluppando un trading che ha portato negli anni, nelle casse giallorosse, molti proventi da plusvalenze. Soldi che, è bene specificarlo, in gran parte sono stati ovviamente reinvestiti per sostituire i calciatori partiti. Più lineare il lavoro di De Laurentiis, che tra l’altro ha puntato su pochi allenatori, indovinandoli quasi tutti (quattro anni di permanenza per Mazzarri, due per Benitez, tre per Sarri ed ora c’è Ancelotti) mentre la Roma statunitense, in tal senso,  si è barcamenata con non poche difficoltà: un anno per Luis Enrique, sei mesi a testa per Zeman e Andreazzoli, due anni e mezzo di Garcia, uno e mezzo di Spalletti e da agosto 2017 spazio a Di Francesco.

I numeri ci dicono che non si può esprimere una sentenza assoluta su chi abbia effettivamente fatto di più in termini di risultati. O meglio. Si può procedere ad un distinguo. In Italia ha fatto di più il Napoli, che ha sì ottenuto gli stessi identici piazzamenti della Roma (cinque podi, tre secondi e due terzi posti) ma racimolando 29 punti in più in classifica (560 contro 531 dal 2011), facendo meglio in tema di singolo punteggio in un campionato (91) e soprattutto portando a casa tre trofei: due Coppe Italia (una con Mazzarri nel 2012, l’altra con Benitez nel 2014) e la Supercoppa Italiana strappata 4 anni fa alla Juventus ai calci di rigore a Doha. Tutto questo, ricordiamo, sempre a fronte di costi di gestione inferiori rispetto alla Roma. In Europa, la differenza in senso positivo per i giallorossi la fa soprattutto l’ultima annata. Sino a dodici mesi fa, per entrambe il miglior risultato (dal 2011) era la qualificazione agli ottavi di Champions League (Napoli eliminato nel 2012 dal Chelsea e nel 2017 dal Real Madrid; Roma fatta fuori nel 2016 dai blancos) con gli azzurri che però potevano vantare il raggiungimento di una semifinale di Europa League nel 2014, persa contro il Dnipro, poi finalista perdente col Siviglia. Nel corso dell’ultima stagione, la Roma ha sbaragliato ogni tentativo di confronto, stravincendo il suo difficilissimo girone e raggiungendo addirittura le semifinali di Champions, sfiorando l’approdo all’ultimo atto di Kiev. Mentre il Napoli sarriano si è fermato ai gironi, retrocedendo nell’ex Coppa Uefa e rimediando un’ulteriore delusione già ai sedicesimi contro il Lipsia. Questa la sfida, in termini di numeri e dati. A ciascuno di voi la possibilità di stabilire chi abbia fatto meglio e chi peggio. In attesa del grande confronto di stasera al San Paolo.

CONFRONTO NAPOLI-ROMA DAL 2011-2012 – IN ITALIA
2011-2012: Napoli 5°, Roma 7° (61 – 56)
2012-2013: Napoli 2°, Roma 6° (78 – 62)
2013-2014: Roma 2°, Napoli 3° (85 – 78)
2014-2015: Roma 2°, Napoli 5° (70 – 63)
2015-2016: Napoli 2°, Roma 3° (82 – 80)
2016-2017: Roma 2°, Napoli 3° (87 – 86)
2017-2018: Napoli 2°, Roma 3° (91 – 77)
2018-2019: Napoli 2°, Roma 7° (21 – 14) – PROVVISORIO
PUNTI TOTALI: Napoli (560), Roma (531)
PIAZZAMENTI SUL PODIO: Napoli 5 (3 secondi e 2 terzi), Roma 5 (3 secondi e 2 terzi)
TROFEI: Napoli 3, Roma 0
CONFRONTI DIRETTI: 8 vittorie Roma, 6 vittorie Napoli, 2 pareggi

CONFRONTO NAPOLI-ROMA DAL 2011-2012 – IN EUROPA
2011-2012: Napoli (ottavi Champions), Roma (preliminari E.League)
2012-2013: Napoli (sedicesimi E.League), Roma assente
2013-2014: Napoli (girone Champions, ottavi E.League), Roma assente
2014-2015: Napoli (preliminari Champions, semifinali.E.League), Roma (girone Champions, ottavi E.League)
2015-2016: Napoli (sedicesimi E.League), Roma (ottavi Champions)
2016-2017: Napoli (ottavi Champions), Roma (preliminari Champions, ottavi E.League)
2017-2018: Napoli (girone Champions, sedicesimi E.League), Roma (semifinali Champions)
2018-2019: entrambe pienamente in corsa per passare il turno in Champions

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