Nainggolan, guerriero di lotta e di governo: «A Torino per vincere»

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Forse sarà stata la presenza in tribuna di Roberto Martinez, il c.t. del Belgio. O forse l’odore della Juve che già gira intorno da un po’, lui che con i bianconeri ha da tempo un rapporto di grande conflittualità. O forse, molto più semplicemente, che ieri per superare il Milan ci voleva il colpo di un combattente, di un guerriero, di uno che in campo fosse in grado di trasformare i tanti duelli in pepite d’oro. E allora a decidere la sfida non poteva che essere lui, Radja Nainggolan, che poi della battaglia e dell’agonismo fa l’essenza del suo gioco. Esattamente come ieri, con il Ninja a combattere a lungo in mezzo al campo, per poi lasciare il segno con quell’eurogol nella ripresa che ha strappato applausi a tutti. E, probabilmente, anche a Martinez.

CARATTERE – Già, proprio Martinez, il c.t. che l’ha lasciato fuori all’ultimo giro di convocazioni e che gli aveva chiesto pubblicamente di impegnarsi di più per recuperare il posto nel Belgio. «Ma non si può stare sempre bene tutto l’anno, anche se cerco di farlo – dice Nainggolan –. L’importante è aver vinto una partita non facile: il Milan era messo bene in campo, abbiamo dimostrato carattere, la scorsa stagione probabilmente partite del genere non le avremmo vinte, nonostante giocassimo bene. Ma quest’anno abbiamo più carattere, abbiamo un obiettivo e vogliamo crederci. Una volta passati in vantaggio siamo stati bravi, gli spazi si erano allungati. E poi abbiamo fatto molto bene in fase difensiva, tranne magari nel caso del rigore, ma anche questo fa parte del calcio e Szczesny è stato molto bravo». Come molto bravo è stato lui, che ha arpionato quel pallone liberandosi in corsa di Locatelli e bruciando Donnarumma da fuori, dopo aver calibrato i passi, visto che il sinistro non è poi il suo piede migliore. Un gol da trequartista consumato, con quel ruolo oramai disegnato addosso. «Cerco di fare del mio meglio, di aiutare la squadra. Questa è la cosa più importante».

SFIDA – E allora da oggi anche questa vittoria verrà archiviata, messa nel cassetto, esattamente come vuole Spalletti. All’orizzonte sabato prossimo c’è la Juventus capolista, un avversario speciale per uno come Nainggolan, che in passato ha sottolineato come in bianconero lui non sarebbe mai andato. «Dovremo combattere anche a Torino, sarà una partita difficile, senza ombra di dubbio – chiude il Ninja –, ma noi dobbiamo essere squadra come lo siamo stati in questa occasione, pensare a noi, non alla Juventus. Possiamo fare una bella prestazione anche lì, ne siamo convinti. E anche a Torino andiamo a giocare per vincere, questo è sicuro». E anche lì servirà combattere, lottare, gettare l’anima in ogni angolo del campo. Proprio come ha fatto contro il Milan Nainggolan, uno che quando c’è da soffrire è sempre pronto a fare la differenza. Probabilmente, lo avrà annotato anche Martinez sul taccuino pieno di appunti che riporterà in Belgio.

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