Il Messaggero (G. Lengua)- José Mourinho ha ottenuto quello che chiedeva da inizio stagione: una rosa affidabile, formata da giocatori di personalità e carattere. I regali sono arrivati durante le prime battute di calciomercato, in anticipo rispetto ai suoi 59 anni che ha festeggiato ieri assieme a tutta la squadra e lo staff, con tanto di torta a sorpresa negli spogliatoi, candeline e spumante. Per ringraziare, a fine allenamento, ha concesso quattro giorni di riposo, la ripresa è fissata a lunedì.
Tutto è migliorabile, ovviamente, ma un piccolo passo in avanti è stato fatto con l’aiuto della proprietà che ha preso atto delle lacune e, anziché imporre al tecnico giocatori di dubbio spessore, ha acconsentito ad acquistare elementi che potessero incidere sulle reali ambizioni della società.
Due giocatori che portano la rosa aspettando il rientro di Spinazzola – a quota 17 titolari, un numero accettabile – assenze permettendo – che dà l’opportunità a Mou sia di cambiare in corsa, sia di anticipare un calo fisico e mentale.
Cosa accadrà quando a fine sosta tornerà anche Pellegrini? José dovrà fare delle scelte e lasciare in panchina calciatori che fino ad oggi sono stati titolari: con la difesa a tre i potenziali centrocampisti sarebbero Oliveira, Mkhitaryan e Pellegrini (Cristante e Veretout in seconda battuta), con il 4-2-3-1, invece, resterebbe fuori solo il francese con Lorenzo che giocherebbe al centro della trequarti e Mkhitaryan esterno alto a sinistra.
Discorsi simili per la difesa: con quella a quattro sono certi della maglia solo Mancini e Smalling, a tre verrà inserito uno tra Ibanez e Kumbulla (recentemente riabilitato). Mentre sugli esterni ci sono tre giocatori per due maglie, dato che Maitland–Niles ha dimostrato di poter giocare anche a sinistra.
Insomma, problemi che possono solo far sorridere Mourinho, maestro nella gestione dello spogliatoio. Nel disegnare la formazione, la spina dorsale da cui partire è formata da Rui Patricio, Smalling, Pellegrini, Zaniolo e Abraham.