Mourinho: “Le vittorie aiutano a recuperare. Non faccio alcuna richiesta alla società. I tifosi possono anche giocare” – VIDEO

Pagine Romaniste – José Mourinho, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Fiorentina. Queste le sue parole:

Come ha visto la squadra dopo la trasferta?

Le vittorie aiutano a recuperare. Quando si vince la stanchezza non è uguale come dopo la sconfitta. Questo è stato un plus. Nessun infortunio in partita, nemmeno piccoli. Stiamo bene, siamo preparati. Il calcio di oggi è così. In questo inizio di stagione abbiamo bisogno di giocare, abbiamo sentito la differenza contro il Trabzonspor che ha l’intensità di tre partite ufficiali e per questo abbiamo bisogno di giocare. Non farò tanti cambi per questa partita. Abbiamo bisogno di giocare. Abbiamo qualche partita di fila e domani c’è la seconda. Dobbiamo dare tutto senza pensare alla stanchezza.

Parlava dell’aiuto del pubblico. Domani il tutto esaurito. Quanto può aiutare la gente della Roma?

I tifosi possono aiutare e possono giocare. E’ un modo diverso di andare allo stadio. Qualche volta sono lì, altre volte sono lì per aiutare, qualche volta sono lì per giocare. Spero che siano lì per giocare. Possono farlo. La passione è facile da capire. Ho giocato a Roma come avversario ed ho capito la passione dei tifosi. E’ da più di un anno che la gente non va allo stadio e se facciamo la formula passione più quello che manca sono convinto che saranno lì per giocare. E se loro giocano con noi sarà più difficile per la Fiorentina tornare con un risultato positivo.

Ogni intervista dice che le manca qualcosa. Dice questo come stimolo o per mantenere i piedi per terra?

L’ho detto qualche giorno fa. Oggi quello che mi manca sono i tre punti di domani. Che stanno lì, ma stanno lì per le due squadre che li vogliono allo stesso modo. Ho cercato di spiegare al meglio possibile e non so se sia stato sufficiente. Il nostro mercato è stato di reazione perchè abbiamo perso due giocatori che non ci aspettavano e abbiamo dovuto reagire. Non abbiamo preso qualche giocatore che nella mia analisi sarebbe servito per equilibrare la rosa. Se la società fa quello sforzo che ha fatto, non ho il diritto di mettere nessun tipo di pressione. Non faccio alcuna richiesta in più. Il tempo è la parola chiave nel nostro progetto. Io mi nascondo dietro questo tempo per dire che capisco perfettamente che sarà complicato di fare qualcosa in più e che tranquillamente il mio lavoro adesso è lavorare con tutti i giocatori che abbiamo in rosa. Abbiamo tempo per fare qualcosa di più. Se non si farà adesso sarà a gennaio altrimenti in estate. Mi piacerebbe che sia l’ultima volta che parlo di questo. Come principio di vita andiamo ogni partita per vincere, anche se giochiamo con squadre più forti di noi. Poi magari se con il Trabzonspor al 90’ siamo sul pareggio ci prendiamo il pareggio, ma in ogni partita andiamo per vincere anche se giocheremo contro una squadra con più potenziale di noi.

La Fiorentina ha cambiato allenatore e preso quello dello Spezia. Come prepara la partita di domani? Guardano le ultime amichevoli o vedendo lo Spezia di Italiano?

Prima di tutto hanno lasciato Gattuso e poi Italiano. Hanno scelto molto bene. Un po’ di tutto ho visto. Ovviamente gli analyst fanno il lavoro pensando alla filosofia dell’allenatore, quindi lo scorso anno allo Spezia. Abbiamo visto anche tutto quello che è stato possibile della Fiorentina. Sappiamo delle difficoltà. Allenatore di qualità, giocatori di qualità. E’ arrivato da poco come me. Sappiamo che chi è in panchina da più tempo ha altre dinamiche, ma Italiano è un bravo allenatore, io sono un bravo allenatore e le nostre squadre giocano già abbastanza bene.

Il campo è sembrato in condizioni pessime. E’ preoccupato? Come sta Abraham?

Il clima aiuta tanto nella qualità dei campi. Il modo dell’organizzazione del calcio lì prende aiuto da quella condizione. Paragonare l’Inghilterra con altro è difficile. Però dire che esiste qualche rapporto fra l’infortunio di Smalling e il campo sarebbe molto cattivo. Mi rifiuto di fare questa connessione. Il campo non stava bene la settimana scorsa. Ho dei dubbi che domani sarà bello bello bello. Però ho fiducia nella professionalità della gente e penso che domani possa stare in condizioni più accettabili. Settimana prossima con la Lazio in casa sarà ancora meglio. Un po’ di pressione da tutti, e non solo dal mio Instagram che è cattivo (ride, ndr) e senza filtri, e possiamo far migliorare i nostri campi. Se guardo al livello degli allenatori in Serie A e altri che non sono in Serie A come Conte, Gattuso, don Claudio Ranieri, penso che tutti vorremmo un calcio di qualità. E il calcio di qualità ha bisogno anche di campi di qualità. Abraham… domani sarà convocato. Si è allenato da solo, ma col Chelsea si è allenato bene, ha giocato amichevoli a livello alto. E’ pronto dal punto di vista fisico. E’ stata una settimana difficile per lui tra viaggi, allenamenti e documenti. Abbiamo tre attaccanti e siamo contentissimi di averli.

Come giudica il processo di maturazione di Reynolds? Florenzi?

Reynolds lo conosco da un mese, non lo posso valutare tanto. E’ impossibile per me fare un’analisi sulla sua evoluzione. Per me non esiste un parametro. Quello che posso dire è che fisicamente è in condizioni fantastiche. Tecnicamente e tatticamente è arrivato da una realtà diversa e deve migliorare. E’ normale. E’ giovane e non ha mai giocato in Europa. Su Florenzi? Gli faccio gli auguri per una buona stagione. Se possibile finire dietro di noi. Ho parlato con lui una volta e nella sua testa era perfettamnte chiaro quello che voleva fare e non voleva fare. E lui voleva andare al Milan, è importantissimo per me quello che vuole fare un giocatore e la società ha collaborato nella sua volontà di andare al Milan.

Il suo tempo era sempre adesso. Alla Roma questo concetto è cambiato o è cambiato Mourinho?

Non dico che sia il profilo del club. E’ un club gigante. Ma è la dimensione del club come club, storia, tifosi e città, al pari di altre squadre che ho allenato in passato. Un’altra cosa è la natura dei progetti. Quando sono arrivato al Chelsea, Inter, Real, i progetti erano già fatti e non c’erano dubbi. La Roma è in una situazione diversa. Non vince da tanto, ha finito 29 punti dietro allo Scudetto, 16 punti dietro al quarto posto. Ovviamente serve tempo. Il tempo nel calcio è una cosa importante perchè la realtà è il pragmatismo dei numeri. Questo dice che non vinciamo da tanti anni, abbiamo finito sesti e settimi e lontani. Non c’è un altro modo di cambiare questa dinamica. Tempo, organizzazione interna al club, lavoro invisibile. C’è tanto da fare e col tempo i risultati arriveranno. Però ti dico sempre lo stesso, domani è per vincere.

Mi ha colpito che i terzini spingessero insieme. Poi hanno sbagliato molti cross. La spinta è costante? Sui cross?

In Inghilterra dicevo sempre ai miei che mi mancavano le conferenze in Italia perché in Premier parlavano solo di casini e mai di calcio, ora che sono qui non voglio parlare di tattica (ride, ndr). Perché voi siete bravi. Ho avuto la sensazione simile alla tua. Siamo arrivati a tanti situazioni di cross in Turchia e ne abbiamo sbagliati tanti. Spingere con entrambi i terzini lo abbiamo fatto, possiamo farlo come possiamo farlo con uno solo o nessuno. Qualche partita abbiamo spinto anche con uno solo. Ci sono diversi modi di farlo. Diversi modi per arrivare allo stesso obiettivo. Vogliamo vincere e per vincere dobbiamo segnare e per segnare dobbiamo arrivare nell’ultimo spicchio di campo. Il cross è anche questione di fiducia e momento. Quando guardo i ragazzi vedo che hanno buona qualità di cross. Alla fine in Turchia il gol è arrivato su cross di Mkhitaryan.

Quali sono le squadre che ritiene più attrezzate rispetto alla Roma?

E’ facile perchè voi sapete la risposta. E’ il pragmatismo della classifica. Guardi lì ed è facile vedere le distanze. Quando ci sono pochi punti siamo tutti lì. Vogliamo stare tranquilli, alla fine si vede. Il mio discorso non cambia. Prossima partita la vogliamo vincere, magari la perdiamo o la pareggiamo, ma vogliamo vincere. Quando giochiamo con le altre sopra di noi non cambiamo il nostro discorso.

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