Mourinho: “Domani è come una finale per noi. Sono contento di Abraham, aiuta molto la squadra” – VIDEO

Jose Mourinho ha rilasciato delle dichiarazioni nella conferenza stampa della vigilia alla gara contro lo Zorya. Ecco le sue parole:

Il girone si è complicato…

Se vinciamo siamo dentro, se perdiamo siamo fuori. Un pareggio lascia aperto. Abbiamo il destino nelle nostre mani col pareggio. E’ cosi, è questo l’obiettivo. E’ una finale per noi e per loro. Ed è una gara importante. Sarà dura per mesi la doppia competizione, ma è un problema che vogliamo avere. Domani ci metteremo la massima forza per vincere.

Cosa si aspetta da Zaniolo, qualora giocasse?

Niente di particolare, mi aspetto tutto dalla partita della squadra. È stato come squadra che abbiamo vinto a Genova, come squadra dobbiamo fare di tutto per vincere. Non mi aspetto niente di diverso da quello che mi aspetto dagli altri. Quello che ho detto a Genova è del modo in cui ha festeggiato, è come se avesse giocato 90 minuti.

Rui Patricio è uno dei migliori portieri del campionato. Nelle partite di Coppa di solito c’è turnover, lei lo confermerà?

Sì. Non è Rui che è tra i migliori, siamo noi che prendendo tre gol a Venezia, prendendo tre gol a Verona, siamo noi come squadra che riusciamo a stare lì con le migliori squadre per performance difensiva. Dipende dalla situazione, penso che Fuzato stia lavorando in modo fantastico. Se deve giocare una partita, sia di Serie A che di Conference League, per me non è un problema. Non sarebbe una notte insonne prima della partita. Gioca Rui domani.

Abraham è uno degli attaccanti che ha tirato di più in porta, segnando solo cinque gol. È soddisfatto di lui? Su cosa state lavorando?

Sono contento, sì. Ovviamente quando sei un attaccante di una squadra che crea tanto e sei una squadra che per filosofia è una squadra offensiva di solito hai la possibilità di segnare di più. Però lavora tanto per la squadra, aiuta tanto in questa creazione, in questa costruzione. Per me non è un problema, in questo momento sono contento di lui. Giocatore di squadra, principi offensivi, movimenti. Anche difensivamente ha un modo di analizzare l’avversario, chiudere spazi e pressare. Ha imparato ad avere un’altra dimensione come giocatore di squadra, che magari prima non aveva. Sono contento, penso che presto o tardi arriveranno più gol, avrà tutto, lavoro di squadra e situazione individuali per segnare di più. Ha avuto un piccolo calo dopo un inizio molto forte, che ha colpito tutti, anche i tifosi. Un piccolo calo che mi sembra assolutamente normale, anche dopo l’infortunio che ha rimediato in Inghilterra, con 2-3 partite con qualche limitazione. Domani gioca. Giocano anche Zaniolo e Rui Patricio, ve ne mancano 8.

Il centrocampo ha avuto dinamiche diverse nelle ultime gare. Per lei l’esperimento della linea difensiva a tre è limitato all’emergenza, o si potrà ripetere?

Non mi piace giocare a cinque, perché una cosa è il concetto di tre e una cosa è il concetto di cinque. Abbiamo perso tutti i terzini sinistri, in quel momento lì la possibilità di giocare a tre con El Shaarawy che non è un terzino e che non fa giocare la squadra con cinque, in cui le ali di base sono terzini, abbiamo trovato questa soluzione che è andata bene a livello di gioco e che a livello di risultato è andata male a Venezia e bene a Genova. La rosa non è stata costruita per giocare a tre, abbiamo solo quattro difensori centrali e quattro ali offensive, hai bisogno di giocatori diversi. Però la verità è che abbiamo giocato, i giocatori si sono adattati, la dinamica non è buona per tutti ma è molto buona per qualcuno, magari è una cosa che dobbiamo avere sempre in tasca come opzione. Quando recupereremo tutti i giocatori, l’obiettivo sarà sempre tornare al modello di gioco che volevamo sviluppare. Ci si arriva con anni di lavoro, quando conosci bene i giocatori e i giocatori conoscono la dinamica di un modello se ne può sviluppare un altro, ma con l’emergenza abbiamo sviluppato questo. Sono contento, lo vedo bene. I giocatori sono contenti, ovviamente per El Shaarawy è più facile giocare come ala del 4-3-3, per qualcun altro è più facile questo sistema. Cercheremo equilibrio. Dico il quarto giocatore che gioca: Veretout.

Domani giocate a 4?

Ti posso dire il quarto giocatore che giocherà, Veretout, non il modulo.

Calafiori e Viña?
Si sono allenati con la squadra. Faremo a breve una riunione per decidere, così come è stato per Smalling a Genova. Si sono allenati per la prima volta, penso sia possibile recuperarli.

Cosa ha capito più rispetto a tre mesi fa?
Conosco meglio i miei giocatori. Per questo El Shaarawy sta giocando in quella posizione, quando pensavo che fosse impossibile. L’ho trovato l’anno scorso con alti e bassi, senza continuità, pensavo che era di qualità, un’ala offensiva, per giocare una volta sì e magari l’altra no. Ha avuto un’evoluzione che gioca ora 90 minuti. A due metri dalla linea di porta a Genova ha salvato la situazione. Sto imparando dai giocatori dove posso svilupparli. A volte anche dopo anni si scoprono cose di giocatori.

Ci può parlare della partita di domani, il suo lavoro è più complicato se affronta squadre sconosciute?
Non sono sconosciuti. Lo sono solo prima di giocare contro di noi,  poi non lo sono più perché li analizziamo.  Abbiamo visto tutte le loro partite, li abbiamo analizzati. Conosciamo le loro dinamiche, i giocatori l’allenatori. Possiamo vincere solo se rispettiamo gli avversari. Comunque, gioca anche Mancini.

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