Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Vincere e dirsi addio, proprio come successe con l’Inter del Triplete nella notte della conquista della Champions League 2010? C’è sempre José Mourinho al centro della scena, anche se è cambiata la coppa ed è cambiata la squadra che allena, la Roma.

Mourinho è legato da contratto fino al 2024 ma, come ha ripetuto più volte, nel calcio i contratti a volte contano e a volte meno. Questo per i pessimisti. Gli ottimisti, invece, vedono queste frasi come l’ennesimo tentativo di chiedere ai Friedkin un mercato di grande livello. La Roma è vincolata al financial fair Play e anche per questo Tiago Pinto ha cercato e cerca parametri zero. Poiché stasera c’è in palio un trofeo, però, Mourinho ripete quattro volte la stessa parola:  “Contiamo noi, noi, noi. E saremo noi a giocare una finale che ci siamo meritati, facendo tutto il percorso dall’inizio alla fine, mentre il Siviglia viene dalla Champions League”.

Mou è cinque su cinque nelle finali europee arrivate in fondo a un torneo, escludendo cioè la Supercoppa: Uefa e Champions alla guida del Porto; Champions League sulla panchina del’Inter; Europa League con il Manchester United e Conference League con la Roma. Il Siviglia ha vinto invece sei finali di Uefa/Europa League su sei tra il 2006 e il 2020. Arbitra l’inglese Taylor, con cui Mourinho, In Premier, ha avuto più di uno screzio. Ma sarebbe una notizia il contrario.