Moreno: “Essere alla Roma è una grande sfida. Karsdorp è uno dei più forti del mondo nel suo ruolo” – VIDEO

Hector Moreno, difensore della Roma, ha risposto, tramite l’hashtag #AskMoreno, alle tante domande che i tifosi gli hanno fatto tramite Twitter. Queste le sue parole:

Un saluto a tutti, grazie per l’appoggio che mi avete sempre dato durante la mia carriera. E’ molto bello poter condividere questa avventura con voi”.

Quando sei arrivato alla Roma ha ricevuto grande affetto dai tifosi. Cosa si prova?
E’ molto bello, ma mi dà anche tante responsabilità. E’ una grande sfida per me e spero di poter fare bene.

E’ uno dei pochi messicani arrivati in Serie A, il primo alla Roma. Questo le mette pressione?
Sì, ma sarebbe sbagliato se non fosse così. E’ una grande responsabilità per me. Voglio migliorarmi e fare bene così che la gente possa sapere che anche in Messico ci sono ottimi calciatori, in modo da farne arrivare di più in Europa.

Che differenze ha trovato tra il PSV e la Roma?
Sicuramente l’età e la maturità dei giocatori. Al PSV ero il secondo più vecchio della squadra. Qui molti hanno la mia età o sono addirittura più grandi, così la maturità e l’esperienza è maggiore. La qualità è migliore, io amo e rispetto il PSV ma qui sono arrivato ad un altro tipo di livello e di squadra. Bisogna stare sempre concentrati in ogni sessione di allenamento, perché i miei compagni sono molto forti e se perdi concentrazione non fai una bella figura e non voglio questo assolutamente.

Gli allenamenti alzano il tuo livello in vista delle partite…
Certamente, per questo devi sempre dare il massimo in allenamento, perché quando hai questo tipo di sfide durante l’allenamento, quando poi vai in campo e sfidi gli avversari è più facile. Mi alleno duramente con questi giocatori di qualità.

Perché ha scelto il numero 15?
Perché lo uso in nazionale, ho voluto mantenerlo e mi piace.

Quando l’ha scelto in nazionale c’era qualche ragione oppure no?
Quando ho iniziato in nazionale volevo il numero 4, ma era di Rafa Marquez e me lo lasciava solamente durante le amichevoli quando non c’era. Quando invece tornava mi dicevano “ok Rafa è tornato, che numero vuoi?”. Allora ho preso il primo disponibile. Mi piace il 15, da allora l’ho usato in nazionale per 7/8 anni e sono contento di averlo anche alla Roma.

Come si sta ambientando da quando è arrivato a Roma?
Il gruppo è stato molto carino con me, sono stati disponibili nel conoscermi e rendermi parte della squadra. I tre che parlano spagnolo, Perotti, Iturbe e Fazio sono quelli con cui parlo di più. Con il resto del gruppo parlo inglese e sto migliorando il mio italiano, ma sono loro 3 quelli con cui ho legato di più e che mi hanno spiegato come funziona nella squadra e anche fuori, dandomi consigli per la vita quotidiana, ovvero dove andare, cosa fare e cosa vedere. E’ importante avere questi consigli perché avevo molti dubbi e Roma è una grande città. E’ importante sapere cosa fare, dove stabilirsi con la famiglia. Ho una bambina di un anno e avendo tante cose da comprare mi hanno dato consigli anche per lei, su dove andare e cosa prendere. Avere un aiuto su queste cose dai tuoi compagni è bello.

Chi è il compagno più simpatico nello spogliatoio?
Florenzi è uno dei più simpatici, parla molto e gli piace scherzare tanto nello spogliatoio. Hai bisogno di gente così, ha sempre il sorriso sulla faccia.

Come ti senti a proposito del tuo esordio con la Roma?
Mi sento felice, onorato perché è stato Monchi a volermi e chi conosce il calcio sa dell’importanza e della conoscenza di Monchi sul mercato. Non voglio perdere questa occasione e dimostrare di essere all’altezza del ruolo che mi è stato dato.

Era nella sua mente di lasciare il PSV alla fine della stagione?
Quando ero lì al PSV lavoravo sempre duramente per essere pronto per un’occasione del genere. Lavoravo anche per il PSV ovviamente, ma pensavo ad un’occasione così. Era nella mia mente di andare in un club più importante e sono molto contento di essere arrivato in questa squadra fantastica.

Chi è l’avversario che l’ha messa più in difficoltà in campo?
Ho giocato contro molti giocatori forti. Non so se sia una fortuna o no, ho giocato contro i migliori credo. Luis Suarez è uno dei migliori, è un attaccante che fa di tutto per vincere la partita con tante qualità.

Sarà eccitante confrontarsi con la Serie A…
Assolutamente, volevo venire in Italia da molto tempo. Per un difensore la Serie A è il massimo. Sarà bellissimo giocare qua e sfidare grandi squadre ma abbiamo un gruppo all’altezza e sono pronto per farlo.

Come sta la sua famiglia qua a Roma?
Alla grande, sono molto felici. Stavamo a Eindhoven, dove abbiamo vissuto benissimo per molti anni, ma ci sono molte differenze con Roma. Lì faceva freddo e pioveva spesso mentre qui c’è sempre il sole. Amiamo il tempo, amiamo la cultura e siamo molto contenti di poter fare tutto ciò che si fa qui.

La cultura e le usanze a Roma sono simili alle sue?
Sì, io vengo dal Messico, mia moglie da Barcellona. Qui è molto simile a Barcellona e questo ha reso più facile l’ambientamento e sto bene anche fuori dal campo da gioco.

Cosa pensi di Karsdorp?
Spero recuperi presto, ho giocato contro di lui in Olanda e lo ritengo uno dei giovani terzini destri più forti del mondo. Aiuterà la squadra appena starà bene e spero che succeda presto.

Le piace giocare a FIFA? Lo fa spesso?
Gioco ma non spesso. Quando sono a casa gioco e faccio altre cose con la mia famiglia. Sono spesso via tra club e nazionale e quando torno preferisco passare il tempo con la mia famiglia, però è ovvio che mi piaccia. Quando ero giovane e single giocavo spesso, provavo ad essere un numero 10 e segnare.

Chi era il suo idolo da bambino?
Mio padre. Poi, quando sono cresciuto e arrivato in nazionale con i Pumas ti dico Rafa Marquez, era un esempio da seguire sempre. Sono stato fortunato di giocare con lui in Nazionale.

E’ arrivato presto in Europa, ma questa occasione si è presentata solo ora…
Sì sono arrivato quando avevo 19 o 20 anni. Non penso ci sia una ragione particolare, semplicemente non ero pronto mentre adesso lo sono e sono felice di essere qui.

Ha qualche soprannome utilizzato dai tifosi?
Non nel calcio, non in campo. Loro mi chiamano “Grande” in Messico perché sono uno dei più alti anche se qui ho un’altezza normale.

Cosa ti manca di più del Messico?
Tutto, il Messico è una grande Nazione. Mi manca anche il cibo, so che non dovrei dirlo perché qui è grandioso ma mi manca anche quello.

Qual è il suo cibo preferito a Roma?
Mi piacciono la pasta e la pizza. Ovunque vada qui mangio bene. Anche quando sto con la squadra. Mentre in Olanda era un po’ più difficile. La pizza è fantastica.

Che si aspetta dalla Serie A?
Sarà durissima e lo posso già vedere dagli allenamenti. E’ un campionato fantastico, mi aiuterà a crescere. Qui non c’è tempo per gli errori, devi mostrare le tue qualità e giocare bene. I giocatori che ci sono stanno al loro massimo parlando di maturità e livello di calcio. Ogni cosa dovrò farla al meglio, ci sarà pressione e sarà complicato.

Qual è il suo miglior gol?
Al primo anno in Olanda con l’AZ Alkmaar ho segnato un gol in rovesciata. Credo che quello sia il migliore che ho mai fatto. Penso sia stato un errore del portiere ma per me è stato bellissimo.

Cosa si prova a vivere in una città così bella e importante come Roma?
Per me è fantastico, sono molto felice di vivere qua. Venire qua e vivere qua fa tutta la differenza del mondo. Non mi annoierò facilmente.

Cosa si aspetta dal campionato che sta per iniziare?
Sono molto elettrizzato. Non vedo l’ora di sfidare l’Atalanta. Proveremo a partire al meglio, abbiamo una grande squadra e lotteremo per il titolo. Vogliamo essere quelli che batteranno la Juventus. Non è ancora successo e vogliamo farlo diventare realtà.

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