Morassut (PD): “Stadio della Roma? Le mie contrarietà nascono da ragioni urbanistiche”

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Roberto Morassut, esponente del Partito Democratico, tramite un post sul proprio profilo Facebook è tornato a parlare della questione legata allo stadio della Roma. Queste le sue parole:

“IL MOVIMENTO CINQUE STELLE E LO STADIO DELLA ROMA. AL PRIMO BAU BAU DI QUELLI CHE IERI ERANO I POTERI FORTI VANNO IN TILT”.

“Quello che penso riguardo al progetto di realizzazione di un nuovo quartiere direzionale con un nuovo stadio per la Roma nella zona di Tor di Valle l’ho detto circa due anni fa, quando iniziò questa discussione. Ho spiegato le ragioni della mia contrarietà (pur essendo un tifoso della Roma) allo sviluppo di quell’area. Conservo le mie forti riserve. Che derivano anche dalla legge che ha autorizzato interventi come questo. Una legge che ho contrastato in Parlamento e che ho modificato migliorandone alcune parti, ma che resta per me un pasticcio anche se a promuoverla è stato un governo di cui faceva parte il PD. Le mie contrarietà nascono da ragioni urbanistiche e dalla certezza che un grande patrimonio pubblico come l’Olimpico rischierà di seguire la sorte del Flaminio dal giorno dopo. Non sono convinto che si tratti di un investimento estero, anche se capisco che l’operazione finanziaria che è alla base del progetto risolverebbe molti problemi. Però non penso sia più questo il tempo di usare la leva immobiliare per risolvere i problemi finanziari. Anche perché è impossibile: le banche sono zeppe di programmi approvati che non riescono a rivendere perché il loro valore di libro non corrisponde più a quello di mercato e non tornerà mai più al pareggio se non all’utile. Detto questo prendo atto che il Movimento Cinque Stelle in poche ore ha ripristinato toni e linguaggi degni dei “migliori anni della nostra vita” politica. Quando si diceva tutto e il contrario di tutto”.

“C’è un assessore in pectore all’Urbanistica che annuncia sfracelli ma poi, tirato per le orecchie, dice di essere stato travisato e che “approfondirà con il Sindaco ogni aspetto senza pregiudizio”. Lo dice dopo che un’agenzia riporta che “fonti autorevoli” del Movimento (quali, chi, le facce?) hanno corretto le sue parole giudicando il progetto un’occasione per la città. Le “fonti autorevoli” fanno pensare al Cremlino o a un grande vecchio. Ma lasciamo perdere. Al primo mezzo passo il Movimento ed il suo assessore si impippano da soli. Spaventati dalla spinta (presunta) di una opinione pubblica romanista che potrebbe scalfire quel largo consenso conquistato con proclami protestatari e senza chiarezza di programmi. Timorosi del primo bau bau di quelli che fino a ieri erano gli odiati “poteri forti”. Che tristezza! Nel 2005 il Presidente della Lazio voleva fare uno stadio su un’area sbagliata. Era una speculazione bella e buona e dannosa per la città. Glielo dissi faccia a faccia. Ma egli preferì lanciare un attacco pubblico all’amministrazione comunale soffiando sul sentimento dei tifosi biancoazzurri. Allora gli risposi pubblicamente dimostrando che quanto pretendeva non era fattibile. Bisogna avere la chiarezza di dire i si e i no, senza ondeggiare paurosamente come stanno facendo queste cannule al vento magari continuando a dire falsità sul passato. Si occupino ora del presente. Dimostrino di saper decidere e fare nelle regole con rigore e responsabilità, affrontando le critiche e il peso delle decisioni. Dopo anni di chiacchiere e di parole a sproposito chi adesso ha i poteri tanto sognati per decidere sull’urbansitica romana tiri fuori le palle, decida, faccia mediazioni, tiri avanti la carretta concretamente e senza scuse”.

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