Corriere dello Sport – Il bomber allenatore

La decisione di fare l’allenatore la prese un pomeriggio di luglio del 2009, il giorno prima della partenza della squadra per Brunico. Vincenzo Montella non se la sentiva di affrontare un altro ritiro. Avvertì Spalletti, dopo aver “subìto” il corteggiamento di Bruno Conti per diversi mesi. «Luciano, non me la sento. Mi metto a fare l’allenatore». Nel giorno dell’addio era passato al tu con l’allenatore che gli aveva fatto passare la voglia di fare il calciatore, a forza di portarlo in panchina.Vincenzo Montella, l’Aeroplanino, il centravanti dei 102 gol in maglia giallorossa, si mise in tuta e cominciò ad allenare i Giovanissimi. (…) Fu uno dei grandi acquisti di Franco Sensi, arrivò dalla Sampdoria nel 1999.(…)
BOMBER Più di cento gol, uno scudetto, una supercoppa con la Roma. In tutto 235 gol in gare ufficiali. Un’esperienza in Nazionale senza acuti. Ha partecipato all’Europeo con Zoff nel 2000 e al Mondiale in Giappone con Trapattoni. Lippi prima del Mondiale in Germania lo richiamò per premiare il suo momento magico: nel campionato 2004-2005 realizzò 21 reti e salvò la Roma. In quel campionato, prima di dimettersi, Del Neri ringraziò Montella per la sua disponibilità: era quello che segnava di più, ma tra Cassano e Totti qualche volta gli capitò di andare in panchina. Forse proprio vedendo molte partite seduto accanto al tecnico di turno si è portato avanti con il lavoro. «Quando stava in panchina si vedeva che studiava da allenatore» , ha raccontato Giorgio Rossi, il massaggiatore storico della Roma.(…)
DERBY Nella Roma è stato un uomo derby. Ha segnato tanto contro la Lazio, una volta addirittura quattro gol. E ha vinto anche il suo unico derby da allenatore. Nell’anno dello scudetto i suoi gol furono determinanti, in particolare quello del pareggio finale a Torino contro la Juventus. Partendo da 0-2 la Roma arrivò al pareggio nei minuti finali. Quella sera i bianconeri di Ancelotti si arresero. Con Capello, qualche settimana dopo, litigò a Napoli, dopo un lungo e snervante riscaldamento. Il tecnico non lo fece entrare e lui calciò una bottiglietta di acqua verso l’uomo di Pieris. Quella sera non rientrò con la squadra a Roma e andò a sbollire la rabbia a Ischia. La settimana dopo la Roma conquistò lo scudetto contro il Parma e uno dei tre gol fu di Montella. Il giorno dopo, il 18 giugno, festeggiò il compleanno nella sua villa a Casal Palocco. A un certo punto della serata si presentò Fabio Capello accompagnato dalla moglie. Era anche il suo compleanno, fu una visita che lo colse di sorpresa… Da allenatore si è fatto apprezzare subito.(…) A Catania ha cominciato con il 4-3-3, è passato al 3-5-2, per tornare al 4-3-3. Si è inventato Lodi alla Pirlo, davanti alla difesa. Lo hanno cercato Napoli, Inter e Palermo, oltre alla Roma. Ma qui è casa sua, è una questione di cuore. Qui vive la sua famiglia, la nuova compagna Rachele, che ad agosto gli darà un altro figlio.
Corriere dello Sport – Guido D’Ubaldo 

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