C’è la Spagna sulla strada dell’Italia. Parte in salita la corsa al Mondiale

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Libero (F. Perugini) – Oltre due ore di show per conoscere gli accoppiamenti dei gironi per le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018. Per chi avesse avuto qualche dubbio sul tenore trionfalistico chel’edizione dovrà avere nelle intenzioni di Vladimir Putin, le esitazioni si perdono tra danze tradizionali e spettacoli folkloristici. Una mini cerimonia inaugurale che accompagna le estrazioni continentali, un giro del mondo tra Sud Sudan, Sao Tomé e Principe, Vanuatu e pure Curaçao,che non è solo un liquore bensì un’isoletta caraibica facente parte dei Paesi Bassi. E che ha scelto Patrick Kluivert come ct, bontà sua.

A tenere la lezione di geografia è il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, all’ultima passerella con Sepp Blatter, che si prende il solito carico di inquadrature che fingono di dimenticare le dimissioni e le nuove elezioni già fissate per il 26 febbraio. La stretta di mano con Putin che dà il via allo spettacolo è un gesto che potrebbe essere usato come foto di copertina di un libro sullo scandalo che ha travolto la Fifa.Dopo la solita sfilata di vecchie glorie, e mentre Ronaldo per poco non esplode nel suo abito in platea, si arriva finalmente all’Europa: 52 palline, nove gironi e una certezza, l’Italia non è testa di serie per quella maledetta sconfitta col Portogallo in amichevole un mese e mezzo fa. E non solo, anche per le figuracce in serie rimediate dagli azzurri ultimamente. Il russo Alexander Kerzhakov e il team manager della Germania campione del mondo, Oliver Bierhoff, decidono il nostro destino.

Le regole sono stringenti: passa solo la prima di ogni gruppo (si parte il 4 settembre 2016),le otto migliori seconde vanno allo spareggio (9-14 novembre 2017) e la nona va a casa subito. Il pizzico di fortuna sarebbe stato pescare Romania e Galles, l’incubo la Germania o la Spagna. E finisce che ci capitano proprio gli ex campioni del mondo. Albania, Israele, Liechtenstein e Macedonia saranno in teoria noiose serate invernali (sperando di non metterci nei guai da soli) e viaggi poco esotici per i tifosi azzurri, oltre all’occasione di ritrovare sulla panchina dei nostri dirimpettai adriatici Gianni De Biasi e il punto interrogativo su chi ci sarà sulla nostra, con Conte che potrebbe togliere le tende dopo Euro 2016. Dunque dovremo giocarci tutto con le Furie Rosse, reduci sì da unafiguracciain Brasile come noi,ma apparentemente piùavantinel ricambio generazionale grazie all’iniezione di volti nuovi come Morata e Isco. Romania e Galles per colmo della beffa trovano due gironi abbordabili con Danimarca e Austria; l’Inghilterra e la Germania avranno vita facile, divertente lo scontro tra Portogallo e Svizzera,mentre va male quasi come noi – o di più? – ai francesi: inseriti nell’urna numero 2, beccano l’Olanda come testa di serie oltre alla Svezia di Ibra. Occhio alle manine truffaldine, amici oranje. Perché intanto al vertice della Fifa potrebbe esserci Michel Platini,che tra pochigiorniannunceràla candidaturaalvertice del calcio mondiale.

Con il fair play ormai ben avviato e le coppe ulteriormente arricchite, per Le Roi c’è l’occasione imperdibile di approfittare dello scandalo per prendere il posto dell’amico-nemico Blatter. Con la promessa di portare un po’ di perestroika nel pallone.

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