Ramón Monchi, ex direttore sportivo della Roma e reduce dalla recente esperienza all’Aston Villa, è tornato a riflettere sul suo periodo nella capitale. In un’intervista concessa ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, il dirigente spagnolo ha voluto fare un bilancio sincero della sua avventura giallorossa, spesso al centro di dibattiti e critiche da parte dei tifosi. Ecco le sue parole:

Che ricordo ha dell’esperienza a Roma?

Il primo anno, la squadra è arrivata terza e ha giocato in semifinale di Champions League. Il secondo anno, quando me ne sono andato, eravamo quinti, quindi le cose non sono andate male. In due mercati, abbiamo dovuto vendere tutti i giocatori importanti per necessità economiche. Penso che alla Roma sia mancata un po’ di pazienza, cosa che di solito succede nel club. Ricordo solo cose positive della Roma, perché sono stati due anni magnifici. Era la mia prima volta lontano da Siviglia e mi sono divertito molto, soprattutto il primo anno“.

Ci spiega la cessione di Salah?

Era necessario. Quando sono arrivato lì, Salah è stato praticamente venduto per 33 milioni di euro più tre milioni di bonus. Alla fine, è stato venduto per 55, ma c’era già un impegno con il giocatore. Lui voleva andarsene e l’unica cosa che potevamo fare era cercare di migliorare il prezzo. C’era praticamente un accordo tra Roma e Liverpool. Quello che abbiamo fatto è stato spingere per ottenere il più possibile, perché il giocatore sapeva già di voler andare via”.