Monchi. Con Spalletti test di futuro

Corriere dello Sport (R.Maida) – Eccoli, insieme. Si erano parlati a distanza, si erano conosciuti di fama e per interposta persona, adesso si sono anche visti, faccia a faccia. Monchi e Spalletti hanno tenuto il loro primo briefing nei rispettivi ruoli, direttore sportivo e allenatore della Roma, anche se si è trattato più che altro di una chiacchierata informale, nei corridoi di Trigoria.

DOPPIO SALUTO – Il primo saluto, sorridente da entrambi i lati, è avvenuto in mattinata, quando i due si sono incrociati per la prima volta dopo le presentazioni di Pescara. Il secondo al termine dell’allenamento pomeridiano. In mezzo Monchi ha riunito la squadra nello spogliatoio, prima dell’analisi video alla quale non ha partecipato, per un discorso introduttivo in lingua spagnola, naturalmente con l’aiuto dell’interprete. Fazio e Perotti erano tra i più contenti, dal momento che ne avevano apprezzato le doti di manager a Siviglia. Alla fine, tra battute e principi ispiratori, c’è stato anche un applauso. A seguire Monchi ha voluto osservare da bordo campo l’allenamento. Pare sia una sua abitudine, succederà spesso. E’ il suo modo di capire i calciatori in profondità, di studiarne umori e stato di forma.

RINVIO – Per i meeting operativi con Spalletti ci sarà tempo. Del resto Monchi ha sposato in pieno la linea della società, che ha deciso di attendere la fine del campionato prima di decidere (o accettare) l’eventuale cambio di allenatore. I discorsi potrebbero essere anticipati solo se nelle prossime due partite la Roma riuscisse ad assicurarsi il secondo posto. Il primo appuntamento ufficioso insomma è dopo il Milan. A quel punto sarebbe forse lo stesso Spalletti a chiedere un incontro con la società, dopo aver già spiegato a Franco Baldini (di cui si fida) la sua posizione. L’idea di andare via è rimasta ma in caso di secondo posto può essere rivista, purché condizionata a un piano di rafforzamento adeguato della rosa. Scottato dal mercato di gennaio, in cui Massara non aveva soldi da spendere e la squadra si è scoperta spompata proprio nel momento topico della stagione, Spalletti vuole garanzie di un mercato competitivo. In questo senso è stato tranquillizzato: la Roma non smobilita, semmai si rinfresca puntando su cessioni mirate e giovani pronti a sostituire chi se ne va. L’assicurazione su un futuro ambizioso è proprio l’innesto di Monchi, accolto con l’attenzione che di solito di dedica ai centravanti top. Così almeno pensa la società che ha affidato al nuovo arrivato (oltre che a Baldini) la scelta sull’allenatore. Che sia Spalletti o un altro.

POSSIBILITÀ – Non si possono escludere sorprese, in un senso o nell’altro. Magari dopo la fine del campionato sarà la Roma a non voler rinnovare il contratto di Spalletti. Dipenderà anche, se non soprattutto, da quello che succederà altrove. L’Inter cinese potrebbe tentare un rilancio toscano mentre la Roma aspetta le decisioni del Psg su Emery, che non sono affatto scontate.

MOSSE – Intanto prende forma lo staff a disposizione della direzione sportiva. Ricky Massara presto firmerà il rinnovo contrattuale e tornerà a fare il vice, l’ex terzino Balzaretti dovrebbe rimanere con la solita qualifica di addetto ai calciatori in prestito ad altre società. Ma all’organico potrebbe aggiungersi come capo degli osservatori Omar Milanetto, 42 anni, che oggi ricopre lo stesso ruolo nel Genoa. Monchi gli ha telefonato, chiedendogli la disponibilità a raggiungerlo a Roma: i due si sono conosciuti grazie a… Perotti, nell’ambito della trattativa che portò l’attuale romanista al Genoa dal Siviglia. Milanetto è molto quotato nel mondo del mercato come talent scout e sarebbe un utile rinforzo per la compagine italo-spagnola di stanza a Trigoria.

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